Capitolo 41

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"Madoc non so cosa cazzo fare"dissi mettendomi le mani nei capelli mentre continuavo a percorrere lo stesso tratto di tappeto,nel mio salotto,avanti e indietro
"Potresti parlarci"propose lui mentre si rigirava nelle mani il cellulare
"Il punto è proprio questo"sospirai "cosa le devo dire?"chiesi
"Cazzo Jarred quando vuoi sai essere molto stupido"disse alzandosi dal divano "vai da lei e dille tutto quello che ti passa nella mente,tutte le stronzate che sei consapevole di aver fatto.."disse ed io rimasi a fissarlo perché effettivamente non aveva tutti i torti
"Ma io.."tentai di parlare ma Madoc si avvicinò e mi tirò uno schiaffo
"Ma io un cazzo Jarred "ringhiò "quella ragazza è l'unica cosa positiva che ti sia capitata perciò ora vedi come e quando ma valle a dire tutto o lo farò io"disse con un tono di voce molto alto
"Ora se permetti devo andare a prendere a cazzotti qualcosa o mi sfogherò sulla tua faccia"disse uscendo da casa e sbattendo la porta alle sue spalle.
Mi buttai sul divano,dopo aver preso una birra,ed iniziai a pensare a come avrei potuto chiedere scusa a Taylor..
Passai l'intera giornata a spremere le meningi,a pensare a cosa le avrebbe fatto piacere e a fine giornata riuscì a mettere in piedi un piccolo piano che forse le avrebbe fatto capire quanto la ami.

Continuai a pensare a come perfezionare il tutto anche la notte,andando avanti a caffè e birra..e forse anche qualche bicchierino di whisky..
Cercai su internet idee per migliorare l'idea,guardai qualche programma in TV e cercai di pensare ad altro.
La mattina successiva nonostante avessi gli occhi rossi e fossi pieno di alcol,ero riuscito ad ottenere i vari permessi che mi sarebbero serviti per l'idea che avevo messo in piedi.
Continuai a perfezionare il tutto per l'intera giornata fino a quando non ricevetti un messaggio da Madoc

Spero tu abbia saltato la scuola perché stai pensando a come farti perdonare da Taylor

Gli risposi con una faccina che ride e un si poi poggiai il telefono e tornai a lavorare.

Tutto questo andò avanti per circa un paio di giorni,durante i quali mi costrinsi lo stesso ad andare a scuola.
Era difficile doverla vedere ogni giorno senza poterle raccontare quello che stavo facendo per lei,quanto la volessi di nuovo nella mia vita,quando la amassi e quanto,la stronzata che avessi fatto,mi stesse uccidendo,ma avrei dovuto aspettare ancora un po' per ottenere,o provare,tutto quello che ho mandato a puttane.

Il tempo continuava a passare e pian piano iniziai a pensare che tutto quello che stavo facendo non dimostrava ciò che volevo veramente dirle,non aveva bisogno di foto di noi due,aveva bisogno di sentirmi vicino,di sapere quanto la amassi.
Così,tornato da scuola dopo l'ennesimo giorno,decisi di liberare la scrivania da tutto ciò che avevo "creato" e decisi di fare la prima cosa che mi venne in mente..scriverle una lettera,niente cuoricini,niente rose,niente regali,solo una penna ed un foglio dove poter espormi e sperare che lei non mi avrebbe gettato da qualche parte come io avevo fatto con la nostra relazione.

Iniziai a scrivere,inizialmente fu difficile vista la mia pochissima,quasi nulla,capacità in questo genere di cose,poi ci presi la mano e mi lasciai andare descrivendo ogni minimo particolare di tutto quello che i suoi occhi ed il suo sorriso mi provocavano.
Fini dopo circa due ore e mezza,tra cancellature e sostituzioni per rendere la lettera il più possibile leggibile.
Quando finì scrissi un messaggio a Madoc e lo avvisai di aver finito il mio progetto e che,il giorno dopo,avrei messo la lettera nel suo armadietto sperando nel suo perdono.

L'intera nottata la passai sveglio rigirandomi i continuazione nel letto e pensando a quanto fosse vuoto e freddo senza di lei...

Quanto posso essere patetico?tutto quello che mi viene in mente mi porta sempre a pensare a lei..quella ragazza mi ha veramente fottuto il cervello..

La mattina seguente mi vestì in fretta e furia,afferrai la lettera e le chiavi della moto ed uscì di casa dirigendomi a scuola.
Arrivai dieci minuti prima che suonasse la campanella,entrai nella struttura ed infilai la lettera nel suo armadietto..
Come va va..almeno lei saprà quanto io la ami..
Pensai nuovamente da patetico innamorato.

il mio errore sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora