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RICCARDO POV
Sono appena arrivato a Milano.
Ho così tanti pensieri per la testa, tra cui, lei.

Abbiamo passato una serata bellissima, e ora mi ritrovo sul letto di casa mia, a riflettere sul mio comportamento sdolcinato in questi giorni.
Io non sono così.
Eppure quando stiamo insieme divento un'altra persona.

L'effetto che quella ragazza ha su di me mi spaventa.

Con le ragazze ci provo, esco, inizio una specie di storia che finisce nel giro di poche settimane, ma non instauro un legame così.
Con Federica è complicato, è fragile, indifesa, ha bisogno di qualcuno su cui contare, e io, non sono quel qualcuno.

Allora perché sono ancora qui? A rifletterci?

Devo fermare questa cosa prima che sia troppo tardi, prima di ritrovarmici  completamente dentro.

Ah, non c'è la faccio più.

Se chiudo i rapporti non muore nessuno? Giusto?

Fantastico, ho passato la notte sveglio ed è già mattina.
Il mio telefono inizia a suonare. Svogliatamente mi alzo e rispondo.
<<Pronto?>> dico non sapendo nemmeno con chi stessi parlando. Si, okay, non avevo voglia di leggere il nome.
<<Riccardo, mamma mi ha detto che sei a casa. Non vieni a salutare il tuo fratello preferito?>> è Luca, mio fratello, quello preferito dalla dolce mammina.
<<Mamma non lo sapeva.>> dico confuso.
<<Si invece. È stata contattata dalla produzione.>> replica lui.

Mia madre sa che torno a casa e non si presenta nemmeno.
Tutto normale.
In questi momenti mi sento una stupida adolescente che crede in un cambiamento da parte di una persona. Le persone se sono stronze, restano stronze. Ma peggio ancora,se sono assenti, restano assenti.

Fanculo la vita.

<<Bene.>> non vedo l'ora di finire questa stupida conversazione.
<<Ah,comunque, ti cercava Anna.>> cazzo.
Ci mancava pure la mia ex a rompere le scatole e a farmi scoppiare la testa ancora di più.
<<Non mi interessa.>> chiudo la chiamata.

Credevate che avessi un bellissimo rapporto con mio fratello maggiore? Direi proprio di no.

Faccio colazione e mi preparo per uscire un po'.

In realtà non so perché sono tornato a Milano, non c'è niente di mio qui.
Forse volevo staccare un po' e starmene da solo, ma in realtà ho proprio bisogno di parlare con lei perché sono sicuro che mi saprebbe aiutare, direbbe la cosa giusta, e quando attorciglia il naso mi fa sentire subito meglio, quindi voglio vedere quell'adorato nasino.
Sto impazzendo.

Giro e rigiro in questo immenso centro, in questa immensa città.
Per qualche ora la mia mente è libera, il mio corpo rilassato, e il mio cervello è in totale pausa e riposo, ma ovviamente il karma mi odia perché sennò non c'è altra spiegazione.
Vedo l'unica persona che ho pregato e pregato di non vedere, Anna, uff, che peso.
Ora verrà qui con la scusa di amici, inizierà a fare l'ochetta, tipo Giulia due, e mi dirà di quanto la sua vita sia entusiasmante senza di me.
Lo so, faccio questo effetto.
Potrei creare un slogan, tipo " se con Riccardo ti metterai, dopo, male e sola vivrai ", una roba così.
In tutto ciò, lei era già davanti a me, pronta a farmi morire, secondo lei, d'invidia. Sapete la cosa buffa? Ci siamo lasciati da 4 mesi e ancora insiste.
Io le donne non le capisco.

<<Ehi Riki, come stai? Sei entrato ad amici?>> voglio dei soldi per aver vinto la scommessa dell'anno.
<<Tutto bene.>> dico cercando di scappare. Ovviamente, fallendo.
<<Sai, durante lo stage per entrare in accademia, ho incontrato un ragazzo fantastico.>> eccoci, ci siamo. Sempre le stesse storie amorose nate dal nulla che non mi toccano minimamente.
<<Anche io ho incontrato una ragazza fantastica.>> per quanto volesse essere una bugia, mi esce così bene.
<<Ah.>> per la prima volta è rimasta senza parole.
<<Ci vediamo.>> e scappo approfittando del suo momento di sconforto. Non sono un ragazzo cattivo, ma lei è così pesante.

Credo che questi giorni li passerò a dormire o a mangiare.
Davvero, a volte, sembro proprio una ragazzina.

Amici? No, innamorati. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora