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RICCARDO POV
Federica mi ha fatto provare un tipo di paura che non si dimentica.

Vederla accasciata a terra, senza respiro, con gli occhi rossi e il viso rigato dalla lacrime, non solo mi ha riportato alla luce un momento insieme, ma mi ha anche spezzato il cuore.

Mi sono ricordato della sera al locale, quando io l'ho chiamata Paper e lei è scappata via.

Ora ho un quadro molto più chiaro.
Io devo proteggerla, solo che non so nemmeno badare a me stesso.

Non parliamo, poi, di Giulia.
Se la vedessi in questo momento le staccherei la testa.
Mi ha distratto per mesi. Mesi che avrei potuto sfruttare per far tornare il sorriso a Fede.

Ormai comunque è andata così.

La Paper ora si sta riprendendo.
Ieri portarla agli studi non è stato facile, sopratutto perché il resto dei ragazzi mi guardava sconvolto.
Immaginatevi io che corro a chiedere aiuto, con una ragazza in braccio priva di sensi, in un programma felice come Amici.
Lascio a voi la faccia della produzione.

Oggi torna in albergo, ma ha specificatamente detto, di voler stare da sola.

Non so esattamente cosa l'abbia fatta crollare, ma so, che da questo momento, io ci sarò se avrà bisogno.

Vado in sala relax per dare la buona notizia.

<<Si sta riprendono.>> dico sforzando un sorriso.

<<Ma cosa è successo?>>

Sebastian credo sia quello più preoccupato, insieme a sto Michele, che non mi piace, e a Shady.

<<Seba, ha avuto una crisi. Un attacco di panico più che altro.>>

<<Riccardo lo sa?>> Mike si gira prima verso di me, e poi verso Shady.

<<Cosa dovrei sapere?>>

<<Braga vuole fare una lezione speciale, che secondo me, metterà in difficoltà Federica.>>

In questa stanza c'è un gran casino.

<<Che tipo di lezione.>>
devo arrabbiarmi? Spero di no.

<<Mike, cazzo, Riccardo non può saperlo.>> lo rimprovera la ricciola.

<<Ditemelo e basta.>> dico stufo.

<<Dobbiamo andare.>> e se lo porta via.

Che palle.

Inizio ad odiare la gente qua dentro.

Possibile che una ragazza, una loro compagna, sia in difficoltà, e loro pensano solo ai propri cazzi.
Va bene me la risolvo da solo.
Andiamo dal grande Braga.

Entro in sala 9 e lo trovo a lavorare a qualcosa.

<<Buongiorno.>> dico cercando di essere gentile.

<<Ehi Riccardo, che succede?>>

<<Ho sentito di una lezione speciale, qualsiasi cosa sia non la faccia.>> le mie parole escono accompagnate da un tono fermo e deciso.

<<La aiuterà. Non sei l'unico a sapere la sua storia.>> dice per poi andarsene.

Che storia?

Perché non mi ricordo un cazzo?

Ma qualcuno lassù mi odia?

No ditemelo, che così mi preparo psicologicamente prima di affrontare la vita.

Piano B.
Andiamo da Federica.

Quando entro nella sua camera la mia mente pensa al peggio.
È sul terrazzo con un espressione spenta e persa nel vuoto.

Riccardo devi essere tranquillo e concentrato, non far notare che pensavi di vederla cadere giù.

<<Paper.>> dico.

No ragazzi, tranquilli, non sono un coglione.

<<Mi sono ricordato la sera al locale.>> mi avvicino.

Indossa solo una maglietta e fuori fa freddo.
Prendo la coperta dal letto e la poso dolcemente sulle sue spalle.

<<Fede non allontanarmi da te, voglio starti accanto.>> la stringo tra le mie braccia.

Lei finalmente mi guarda, ma il suo viso non esprime nessuna emozione.

Vederla così mi manda fuori di testa.

<<Parlami ti prego.>>

<<Riccardo, ho bisogno di pensare un po' a me stessa. In tutti questi mesi ho pensato e ripensato, solo ed esclusivamente, al nostro rapporto. Mi sono lasciata tutto dentro, e quando tu, per un secondo, sei uscito dalla mia vita, il dolore, che avevo represso, è uscito fuori.>>

Mi sta chiudendo fuori dal suo mondo, non posso permetterglielo.

<<Ma Fede..>>

<<Dammi qualche settimana.>>

Si allontana da me e mi invita ad uscire.

Non mi sono mai sentito così vuoto come ora.

Quando lei sarà pronta, io lo sarò per lei.

<<Ci vediamo Fede.>>

<<Ci vediamo Riccardo.>>

Amici? No, innamorati. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora