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FEDERICA POV
Domani è il grande giorno.
Sono sicura di potercela fare, ora più che mai non posso tirarmi indietro.

È mattina presto, ma sono già sveglia.

Non ho più sentito Riccardo da quando mi ha lasciata davanti a quell'albergo.
Io non me la sono sentita di scrivergli, dopo tutto ci conosciamo da poco, credo sia normale non sentirci sempre, giusto?
Solo che è l'unico ragazzo con cui ho legato veramente a parte Seba e Shady. Quest'ultima è sempre con Mike, quindi direi solo Seba.

<<Tesoro, ma quel Riccardo, come sta?>> mi sembra ovvio, mancava giusto mia madre a chiedermi di lui. Nel mentre sta aprendo tutte le finestre possibili ed immaginabili, nemmeno fossimo a luglio.
<<Mamma ho freddo.>> dico scocciata.
Lei, intenzionalmente, non mi sente.
<<Mamma, non ho più quel problema da settimane, basta.>> sono al limite.
Lei finalmente si ferma e mi guarda, smettendo di cercare finestre da aprire.
<<Fede, ti vedo preoccupata, in ansia.>>
<<È normale. Ho la possibilità di entrare ad amici, sono ansiosa si.>>
Dovete sapere che poco tempo fa soffrivo di attacchi di panico.
Un giorno sono stata travolta da un'improvvisa mancanza d'aria, non riuscivo a respirare.
Da allora mia madre apre sempre le finestre così che, se dovesse succedere di nuovo, avrei molta aria.
Ovviamente non funziona in questo modo, ma se mia madre si convince su una cosa non c'è modo di fargli cambiare idea, nemmeno per miracolo.
Fortunatamente si è dimenticata di Riccardo.
<<Quindi? Come sta?>> sarebbe stato troppo semplice.
<<Bene bene.>> dico alzandomi e scappando via.

Mio padre non poteva accompagnarmi quindi sto andando in autobus, nonostante io li odi parecchio.
Anche Nico li odiava, diceva che le persone non sapevano apprezzare lo stare insieme.
L'unica cosa positiva è la musica, se essa non esistesse, sarebbe tutto più scuro, a partire da me. 
Io sono una ragazza innamorata della vita, delle piccole cose, di tutto. La gente tende a classificarmi come una persona fragile, ma si sbagliano. Io sono qui, ancora, più forte.

Mi ritrovo davanti agli studi, li osservo, studio la struttura e la giornata di oggi.
Vorrei trovare qualcuno con cui possa essere me stessa, qualcuno di speciale, perché io sono maledettamente complicata.
<<Fede?>> la voce di Sebastian risuona nella mia testa e mi sveglia dal mio piccolo stato di trance.
<<Seba, che bello vederti.>> mi avvicino e lo abbraccio forte. È un ragazzo d'oro.
<<Ti stiamo aspettando in albergo.>>
<<Successo qualcosa?>> chiedo preoccupata.
<<In realtà si.>> lo vedo irrigidirsi.
<<Mi stai spaventando.>> anzi, sono completamente nel panico.
<<Riccardo...>> ecco lo sapevo.
<<Riccardo cosa?>> si, sono stata sgarbata, ma cavolo, mi sta tenendo sulle spine.
<<Ha avuto un incidente.>>

Ma vita, ti sto così tanto sul cazzo da sterminare le persone a cui tengo? No, non sono sarcastica, rispondimi.

Siamo seduti nella hall, aspettando una notizia, un qualcosa. Qualsiasi cosa.
<<Ciao ragazzi. Come ormai sapete, Riccardo ora non può essere qui. I professori hanno comunque deciso di non eliminarlo. Proverà ad entrare nella scuola andando in sfida, mentre voi vedremo domani. Buona fortuna.>> dopo questo discorso di Maria non so se essere felice oppure no.
Se proverà ad entrare in sfida, significa che sta bene e non è grave.
Ma io ho un grandissimo bisogno di sapere come sono andate le cose.
Era ubriaco?
Dio, fai che non fosse così.
In tutto ciò non ho potuto aiutarlo.
Non mi sto incolpando, anche se tendo a farlo sempre, però, se magari lo avessi chiamato, e gli avessi chiesto se andasse tutto bene, ora sarebbe qui, con me, a discutere sulla pesantezza di Giulia o robe così.

Passiamo la giornata a creare teorie su come possa essere accaduto e di come stia lui.
Sto notando, sentendo le varie ipotesi, che non sta simpatico a tutti tutti.
Sono l'unica scema che lo trova un ragazzo d'oro? Sembrerebbe proprio così.
<<Sono sicura che riuscirà ad entrare.>> dico lasciando tutti senza parole. Lo so, a volte sto zitta ore e poi me ne esco con qualche frase.
<<Rovinarsi proprio ora. È un cretino.>> dice Lucas.
Cos'abbia contro di lui devo ancora capirlo.
<<Non sai come sono andate le cose.>> dico arrabbiata.
<<Solo perché sei la solita ragazzina cotta di lui, non puoi difenderlo. Nemmeno tu lo sai.>> dopo questo stupido suo ragionamento non ci vedo più.
<<Tu invece, incolparlo solo perché hai paura, sei migliore di me?>> mi alzo e me ne vado.

Torno a casa con la rabbia che mi ribolle nelle vene. Da quando se una ragazza è amica di un ragazzo come lui è cotta? No ditemelo, c'è una legge che io non so?
Non conoscono così bene Riccardo, ma ci tengo, è ovvio che mi preoccupo per lui.

Amici? No, innamorati. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora