Tre anni prima

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"Fai piano!" le dico per l'ennesima volta. "Shht Stefani! Davvero, papà sta dormendo." Ride più forte, e rido anch'io, coprendomi la bocca con la mano.

"Non capisco perché ci dobbiamo arrampicare." Si lamenta ancora balbettando. Siamo davanti alla griglia in legno sul lato del garage, l'ho fatta costruire per le piante arrampicanti. Giuro che le pianto prima o poi.

"Per non svegliarlo! Quella è la finestra della stanza di babushka."

"È troppo lontano Eli."

"Non essere ridicola, sono solo quattro passi. Ho contato."

"Si ma sono ubriaca." E ridiamo ancora. "Shht!!" si tiene in piedi grazie al muro, ho un po' paura a dir la verità, ma possiamo farcela. "La finestra è già aperta, vedi?" e le sposto la faccia con le mani per indicargliela. "Entriamo da lì, attraversiamo il bagno e siamo nella mia stanza!" Sbuffa di nuovo. Il piano è geniale, so che lo è.

"Oppureee, entriamo dalla porta principale e facciamo molto piano!" dice bisbigliando.

"Piano. Certo. Lo sveglierà solo il tanfo d'alcool." E ride.

"Tu non hai neanche bevuto di cosa ti preoccupi?"

"Ho fumato."

"Vabbè capirai, una sigaretta." La vedo ondeggiare e mi strofino la faccia con le mani. La tengo ferma per le spalle e le dico:

"Stef. Ripigliati. Ho due palle rosse al posto degli occhi, se vuoi spiegarlo tu al Presidente degli Angels, ti prego, fai pure." Tengo il braccio teso verso la porta principale e giuro che se va, la seguo. Sbuffa per l'ennesima volta e si guarda intorno valutando la situazione.

"E va bene. Ti pare che a vent'anni dobbiamo ancora fare queste cose?" Si sistema la tracolla nera e tira un po' più giù il vestitino lilla. "Se muoio, o mi rompo qualcosa ti uccido, sappilo." Lo dice aggrappandosi alla griglia.

"Dovrò farle anche a cinquanta. Stai tranquilla, sono proprio dietro di te." Prendo i suoi sandali col tacco e ringrazio il cielo di aver messo le converse stasera, e i pantaloncini. "Belle le mutandine verdi, sono piaciute a Seth?"

"Si come no. Ha passato tutta sera a sbavare dietro a quella vacca di Naomi."

"Non è una vacca. È simpatica." Riesco a fare ben due passi e vedo che è già quasi arrivata alla finestra.

"Non ti ci mettere anche tu eh!" Alzo gli occhi al cielo, Naomi è davvero simpatica e Seth ne è chiaramente innamorato. L'unica a non averlo ancora capito è Stefani. Si aggrappa con le mani al davanzale e nel darsi la spinta mi tira un calcio in faccia. Grazie a dio sono ben salda, e le mie lamentele vengono coperte dal tonfo sordo che fa cadendo nella stanza. La sento imprecare.

"Tu e le tue stupide idee Elena." Ci arrivo anch'io ed entro cascandole addosso.

"Ahia!"

"Ma dovevi spostarti!" Dico tenendomi le costole stesa per terra, sono atterrata sulle sue ginocchia.

Poi la stanza s'illumina e ci zittiamo entrambe.

"Cazzo." Dico un po' troppo forte aggrappandomi alle lenzuola del matrimoniale accanto alla finestra. Mi tiro su pronta ad affrontarlo, a chiedere scusa, ma vengo faccia a faccia con un paio di occhi scuri.

"No. Sniper." Mi dice, e la sua voce rocca mi fa stringere lo stomaco. È a petto nudo, coperto fino a metà e stava chiaramente dormendo perché le palpebre sono lente a muoversi e le occhiaie fin troppo pronunciate. Non so cosa dire. Sono senza parole. Non ricordo manco il mio nome.

"Ma ciao Angelo." Stefani. Mi sono dimenticata anche di lei. "Io dormo qui stanotte. Stringimi tra le tue ali!" La mia faccia sbatte contro il materasso per la vergogna.

Tutto o nienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora