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Ops I did it again

Canticchio mentre mi arriccio i capelli davanti allo specchio. Non c'è niente di meglio di una compilation anni 90 con canzoni smielate per iniziare la serata. È anche l'ideale per infastidire il mio coinquilino.

Oh baby baby

Urlo più forte e rilascio un'altra ciocca, sono arrivata all'ultima, il resto dei capelli mi scendono morbidi sulle spalle, in splenditi boccoli castani. Non vedo l'ora che arrivi anche Stefani così possiamo infastidirlo in due.

"Che cazzo!" lo sento urlare dall'altra stanza. Ah ma di già? La porta del mio bagno sbatte contro il muro e Sniper sembra pronto a strangolarmi. Gli occhi gli escono dalle orbite. Va dritto alla radio e la spegne. Poi stacca la spina dalla presa.

"Sei stonata come una campana!" urla fissando il mio riflesso, gli do le spalle e finisco l'ultima ciocca.

"Avevamo detto che io non sarei più entrata nella tua stanza e tu nella mia." Me lo ha urlato contro per mezz'ora dopo aver trovato la stanza in ordine. È stata forse una delle liti peggiori, lui per le sue cose ed io per le chiavi del bagno. Sono sparite entrambe e il docciaschiuma ha fatto il suo ritorno, insieme al rasoio e alla schiuma da barba. Ora non c'è più niente che lo tenga fuori dal mio bagno, o dalla mia stanza. Abbiamo urlato così tanto che papà è dovuto intervenire. Penso abbia avuto un mini attacco di panico quando non ha trovato il borsone, o meglio la foto. So che in realtà stava cercando quella anche se non lo ha detto. Si è calmato non appena gli ho aperto il cassetto da parte al letto.

"Si ma questo non vuol dire che puoi sbraitare fino a farmi sanguinare le orecchie." Si che posso, se lo merita.

"Oh mi scusi, Britney non è di suo gradimento? Non so cosa ascolta la gente come te."

"La gente come me?" dice quasi sconvolto.

"Sai, i vecchi." E riesco a restare seria. Lui ora stringe i pugni.

"Quanti anni pensi che abbia?" So quanti ne ha, e so che sa che lo so, ma ho appena trovato un altro modo per infastidirlo. Fingiamo anche che io non abbia mai visto la foto o le targhette, che non sappia come si chiama.

"Quaranta?" dico e riesco a contare le vene sul suo collo. "Fammi indovinare. Ti piace il country o il rock."

"Qualsiasi cosa che non canti tu va bene." Risponde a denti stretti.

Alzo gli occhi al cielo e spengo l'arricciacapelli. Ho finito. L'unica cosa che manca è mezza bottiglietta di lacca che spruzzo sia da sopra che da sotto e poi a testa in giù.

"Stai cercando di intossicarti?" dice tossendo e muovendo le mani per allontanare la nuvola di lacca. È l'unico modo, altrimenti i miei capelli, in ben che non si dica tornano lisci. Mi guardo allo specchio, sistemando la riga in mezzo e sono proprio soddisfatta. Manca solo il trucco, di cui si deve occupare Stefani.

"Beh? Cos'altro vuoi? Hai già spento la radio. O forse vuoi ridarmi le chiavi?" Ancora fermo in mezzo alla stanza, m'intossica con la sua presenza. Quando mi guarda così mi sento a disagio e non so perché.

"Esci?" Sembra quasi interessato.

"Si."

"Dove?" chiede e intanto tira fuori il telefono dalla tasca.

"Sono affari miei." dico prendendo il vestitino nero dall'armadio. È l'unico che riesco a mettere, che non mi fa sentire a disagio anche se un po' troppo corto, almeno copre la parte alta e poi, ha le tasche.

Tutto o nienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora