-Capitolo 1:Ricordi o sogni? -

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Brooklyn, New York. Settembre, 1942.
Era sera e passeggiava insieme ai suoi due migliori amici, Bucky e Steve, cresciuti insieme a lei nella cittadina americana.
Si stavano dirigendo alla Stark Expo, una fiera scientifica mentre si rincorrevano sghignazzando come dei ragazzini, facendosi strada tra le persone che camminavano tra i padiglioni.
Il sergente ventunenne la rincorse a perdifiato facendo attenzione a non inciampare e far cadere il cappello da soldato.

<<Ti ho presa>>disse con l'affanno trovandola mentre dava le spalle ad una parete di mattoni.

<< Hai vinto tu >>disse sorridendogli mentre abbassava e alzava il petto in preda al batticuore e i polmoni in fiamme.
L'uomo si avvicinò alla ragazza di fronte a sé e la bloccò mettendo le mani ai lati della sua testa .

<<Non ancora, almeno >>disse sussurrando a un soffio dalle labbra rosee e morbide di lei.
Incatenò i suoi occhi chiari in quelli blu della diciannovenne per poi abbasarli sulle labbra improvvisamente invitanti e si avvicinò sfiorandogliele.

<<Bucky io..>>la ragazza era tremendamente insicura a ciò che stava per fare, non aveva mai baciato nessuno.

<<Ragazzi ma dove eravate finiti...?>>gracchiò Steve,  per poi bloccarsi davanti alla scena che si stava trovando davanti mentre gli altri due si allontanavano velocemente l'uno dall'altra.

<<Andiamo >>disse il soldato trascinando i suoi amici all'esposizione. Ray avrebbe approfittato della serata per passare del tempo con i suoi amici, dato che il giorno dopo il sergente sarebbe partito per l'Inghilterra .
Quel pensiero la distruggeva, avrebbe dovuto dirgli che era sempre stata innamorata di lui, ma lei non era il tipo che esternava le emozioni, preferiva tenere tutto dentro.
Mentre erano fermi ad osservare un padiglione il ragazzo biondo alle spalle del soldato si era allontanato verso un tendone che sembrava essere dell'esercito, Steve era un patriottista nato, voleva a tutti i costi arruolarsi ma avevano sempre rifiutato la sua domanda per via dei suoi problemi di salute.
Bucky si girò in cerca del suo migliore amico, scorgendolo poi da lontano, all'interno del padiglione.
<<Va da lui >>disse la ragazza guardando coprensiva il ragazzo difronte a sé. La ringraziò con un cenno della testa e si allontanò sotto il suo sguardo attento .
Un quarto d'ora dopo tornò da lei che lo aspettava nello stesso punto di prima,anche il soldato dal canto suo voleva passare l'intera serata con la ragazza, si riavvicinò alla boccolata mentre quest'ultima sventolava una mano salutando il loro amico.
Camminarono per tutta l'expo in silenzio finché Bucky non la trascinò a ballare un lento.
La ragazza imbarazzata, appoggiò le mani sul petto muscoloso del ragazzo  chiudendo gli occhi, appoggiandosi anche con la testa mentre lui le cingeva i fianchi con le sue mani grandi.

<<Mi mancherai>>disse sincera la mora, pentendosi subito dopo.

<<Lo so. >>disse il soldato ormai consapevole che il mattino dopo sarebbe dovuto partire per la guerra.
Dopo aver ballato uscirono dall'entrata della fiera, avevano deciso di andarsene visto che ormai era molto tardi e lui premuroso l' accompagnò fino sotto casa.

<<Allora ciao >>disse Ray sentendosi gli occhi inumidirsi.

<<Non piangere >>disse il ragazzo mentre le asciugava una lacrima con il pollice, non si era accorta di aver iniziato effettivamente a piangere e se ne vergognò.
Il ragazzo inaspettatamente si avvicinò al suo viso e le sfiorò le labbra lasciandole subito dopo un bacio, trattenuto da troppo tempo, Bucky si fiondò nell'appartamento trascinando dietro di sé la giovane che quella notte fece per la prima volta l'amore .

<<Ti amo Ray>>disse Bucky accogliendola sul petto nudo.

<<Anch'io Bucky>>disse sorridendogli, era da tanto tempo che voleva liberarsi di quel peso,con lo stomaco alleggerito si addormentarono abbracciati.

Ray si svegliò di soprassalto rivivendo quei ricordi dentro alla sua testa, non riusciva ancora a ricordare il nome del soldato e dell'altro uomo che iniziò a popolare la sua mente da quel ricordo in poi.
Uscì dalla macchina ed entrò dentro il minimarket che si trovava lì di fronte.

To be continued...

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