<<Signore>>salutò Ray in russo, mettendosi sull'attenti.
<<Riposo soldato >>disse facendo un movimento della mano con non chalance .
<<Natalia accompagnala nelle sue stanze e poi falle fare un giro della struttura >>disse Alian severo.<<Sì signore.>>rispose la rossa abbassando leggermente la testa, mentre la ragazza mora la seguiva tenendo il borsone nero in spalla mentre affondava li stivali neri nella neve.
<<Mi chiamo Natalia. >>disse la rossa in russo presentandosi.
<<Ray. >>rispose nella stessa lingua mentre si dirigevano verso l'enorme struttura che portava il logo dell'H.Y.D.R.A.
Le mostrò la stanza in cui avrebbe dovuto alloggiare e fece fare il giro di tutto l'edificio.<<Chi è quello? >>chiese Ray vedendo un uomo di spalle, con i capelli che arrivavano poco più giù del mento, i ciuffi più lunghi che ricadevano davanti al viso mentre colpiva senza pietà un sacco da box senza guanti all'interno della buia palestra .
<<Quello è il sergente Barnes, l'hanno mandato qui per addestrarti >>
disse Natalia.
Non appena si girò e incatenò i suoi occhi chiari in quelli blu di lei, la ragazza ebbe un tuffo al cuore e un sussulto. Quell'uomo. Era il soldato di cui aveva qualche ricordo, non riusciva ancora a ricordare più di tanto ma lo sguardo del sergente non le aveva mai abbandonato la mente. Lo trovò diverso dai suoi pochi ricordi,era vestito con la divisa nera, i capelli lunghi fino alle spalle, era più alto e più muscoloso, a sostituirgli il braccio sinistro una protesi di Vibranio con una stella rossa al centro del bicipite.<<Tra un quarto d'ora iniziamo l'allenamento. >>disse l'uomo, questa volta in americano, con voce piatta e un 'espressione apparentemente indecifrabile mentre si allontava verso una bottiglia d'acqua ,in realtà Ray avrebbe giurato di avergli visto un barlume di luce negli occhi non appena incontrò i suoi.
Ray si guardò intorno spaesata, sapeva che di lì a poco sarebbe stata a disagio in compagnia del sergente.<<Non mi hai detto come ti chiami. >>disse la ragazza, anche lei con la voce piatta.
<<Non ti interessa >>mentii lui dileguando il discorso, in realtà neanche lui se lo ricordava, data la terapia elettroshock che aveva subito. <<Sono qui solo per addestrarti, prima iniziamo prima finiamo >>disse troncando il discorso.
<<Fai un po' di riscaldamento, poi vedremo come te la cavi nel corpo a corpo >>disse portandosi la bottiglietta in plastica alla bocca e iniziò a sorseggiare.
Ray ubbedì e fece tre giri di corsa al termine dei quali non si sentiva per niente stanca, avrebbe potuto farne altri mille.<<La prima regola è saper studiare il terreno e il territorio, sapendone sfruttare le risorse >>disse Barnes guardandola dritto negli occhi con uno sguardo carico di freddezza.
<<Vediamo cosa sai fare >>disse mettendosi in guardia.La giovane fece un grosso respiro e prese coraggio, si mise in posizione d'attacco e gli tirò un pugno al petto che però lui blocco.
<<Devi tirarlo più in basso, sulle costole >> disse spostandogli la mano all'altezza della gabbia toracica, la ragazza si sentì prendere fuoco, nei suoi scarsi ricordi riusciva a farla arrossire nello stesso modo, anche se lei non ricordava più il suo nome . <<Ecco così, prova>> Ray riprovò tirando un pugno con più efficacia.
Le insegnò a tirare anche dei calci nel modo corretto e si allenarono per più di un'ora.
Si recarono nelle proprie camere senza neanche salutarsi, però con entrambi una strana sensazione nella mente.To be continued...
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A thousand lifes
FanfictionRay Jonhson è una ragazza confusa e spaesata. Nella sua testa ha pochi ricordi, un'enorme scia di cadaveri e un uomo,un soldato di cui non ricorda il nome,ma sa che in qualche modo, in passato ci aveva avuto a che fare. Ricorda solo di essere sta...