-Capitolo 12:Pezzi che si riccompogono-

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Doveva sbrigarsi a cambiarsi e a raggiungerli, si introdusse di nuovo nella fitta boscaglia dove aveva lanciato la tuta,la moto e il casco si rivestii munita anche di armi e in fretta e furia ripartì a pedinarli.
La macchina era diversa da quella della spia, era un pic up blu,  molto probabilmente avevano dovuto rubarlo per non farsi identificare.
Ray partii all'inseguimento facilitata dal traffico diurno.
Si fermarono davanti a quello che un tempo doveva essere stato un campo dell'esercito,la ragazza si fermò a guardarlo da lontano,coperta dalla penombra con gli occhi inumiditi, c'era già stata, nei suoi ricordi, con l'uomo che un tempo aveva dovuto amare più di qualunque altra cosa.
Poi si ricompose, gli altri due entrarono mentre lei si levava il casco e scendeva dalla moto, si fece coraggio e furtivamente senza fare alcun rumore entrò all 'interno della struttura.

<<È lo S.H.I.E.L.D. >>sentii la voce della ragazza rimbombare fino a giungere alle sue orecchie.

<<Forse dove tutto è iniziato >>disse Steve.

<<Quello è il padre di Stark >>disse la rossa  guardando un uomo magro,  con gli occhi neri e i baffi  e i capelli scuri. Mentre l'ex killer li osservava nel buio, anche lei l'aveva già visto da qualche parte,probabilmente nei suoi ricordi, pezzo dopo pezzo il puzzle nella sua mente si stava ricomponendo.

<<Chi è la ragazza? >>chiese la sua parter riferendosi al quadretto vicino che racchiudeva la foto di una donna dal taglio alla maschietta, le labbra rosse, gli occhi e i capelli scuri, anche quella ragazza l'aveva già vista all'interno dei suoi sogni.
Steve non rispose e si incamminò verso degli scaffali grigi.

<<Se stai già lavorando in un ufficio segreto. >>disse spostando uno scaffale. <<Perché nascondere l'ascensore? >>continuò entrando nell'apertura tra i due scaffali.
Mentre loro scendevano l'ascensore la ragazza si calò grazie ai cavi della cabina mobile e si calò giù lungo la tromba dell'ascensore, aprì la botola al di sopra e atterò all'interno,con passo felpato spostando il peso sul lato dei piedi per fare il meno rumore possibile.

<<Non può essere un punto di trasmissione dati, è una tecnologia antica>>disse la rossa guardandosi intorno mentre Ray osservava la scena dal vetro dell'ascensore, la rossa mise la chiavetta dentro una specie di computer e una telecamera iniziò a muoversi verso di loro e gli oggetti tutt'intorno iniziarono ad accendersi .

<<Avviamento sistema? >>disse una voce robotica facendo comparire la scritta verde sul monitor.

<<Sì. >>disse la rossa digitando sulla tastiera. <<Vogliamo giocare?Lo diceva un film molto popolare >>disse spiegandosi al Capitano.

<<Lo so, l'ho visto >>le rispose Steve.

<<Rogers, Steven. Nato nel millenovecentodiciotto >>disse una voce dall'accento svizzero mentre scannerizava l'uomo .
<<Romanoff, Natalia, Alianovna.Nata nel millenovecentottantaquattro>>
disse poi scannerizzando la donna. Qualcosa non andava, Ray l'aveva intuito, com'era possibile se la donna insieme al suo soldato vivevano costantemente nella sua mente?
Decise che avrebbe indagato anche su quello mentre si concentrava su ciò che stava accadendo al di fuori delle porte dell'ascensore.

<<Sembra una registrazione >>disse quella che Ray aveva identificato come Natalia.

<<Io non sono una registrazione froilen.>>comparve il volto di un uomo occhialuto,anch'esso irradiato dalla luce verde. <<Non sarò più uomo di quando il Capitano mi fece prigioniero nel millenovecentoquarantacinque, ma io esisto. >>

<<Tu conosci questo coso? >>chiese la rossa voltandosi verso Steve.

<<Arnim Zola. Uno scienziato tedesco che lavorava per Teschio Rosso è morto da... >>disse l'uomo girandosi verso la sua partner per poi guardarsi intorno.

<<Primo errore. Io sono svizzero,secondo guardatevi intorno, non sono mai stato tanto vivo >>disse interrompendo il Capitano.<<Nel millenovecentosettantadue mi diagnosticarono una malattia terminale. La scienza non poteva salvare il mio corpo, la mia mente tuttavia meritava di essere salvata. In una banca dati su sessanta chilometri di nastro. Voi vi trovate nel mio cervello. >>disse Zola con un tono agghiacciante.

<<Come sei arrivato qui?>>chiese Steve ritornando affianco a Natalia.

<<Infiltrato >>rispose lo schermo.

<<Si tratta dell'operazione "Pepertrip" durante la seconda guerra mondiale lo S.H.I.E.L.D.  reclutò scienziati tedeschi con capacità notevoli >>spiegò la donna voltandosi verso il biondo.

To be continued...









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