Ray si risvegliò da uno dei suoi ricordi che come missili iniziavano a riaffiorare nella sua mente mutata dall'elettroshock.
Si diresse in bagno per farsi una doccia fresca, si spogliò, si lavò velocemente e rientrò in camera vestendosi con dell' intimo pulito, dei sobri pantaloni neri e una maglia rossa. Uscì di casa incontrando Sharon sul pianerottolo di scale, la salutò e insieme si diressero nel minimarket per lavorare.
Le settimane volavano veloci tra il minimarket e gli incubi notturni dell'ex killer, in passato non aveva mai dormito molto, spesso passava le nottate chiusa a chiave nella stanza buia che aveva nell'alveare.
Ritornò a casa esausta della giornata, si preparò un'insalata e accese il televisore, dopo quasi un mese che abitava lì."Oggi Nicholas J. Fury, dirigente dello S.H.I.E.L.D. ha subito un attacco terroristico da parte di ignoto, perdendo la vita.
Rose in collegamento da New York per i dettagli." disse la giornalista, la mora interessata
alzò il volume."La macchina su cui viaggiava l'uomo è stata completamente distrutta, causando caos per le strade della città. Subito dopo sono stati chiamati i soccorritori, l'uomo è stato portato d'urgenza in ospedale dove ha subito un'intervento chirurgico, perdendo la vita subito dopo." concluse l'inviata bionda.
A Ray pareva strano, un'uomo che veniva operato, per poi morire, il suo intuito le diceva che qualcosa non quadrava.
Sentii dei rumori provenire dall'appartamento di Sharon, qualcuno era entrato in casa sua, lo poteva sentire grazie al suo ottimo udito,si infilò il pugnale al lato di uno stivale e impugnò una delle glock caricandola.
Alzò ancora il volume della televisione, in modo da coprire i suoi movimenti, si alzò dal tavolo e con passo felpato uscì dalla finestra arrampicandosi il più velocemente possibile sulla scala antincendio e si diresse dalla parte opposta, scese senza far rumore, verticalmente alla parete di mattoni e si appostò nascondendosi nel buio della notte, visto che la finestra era aperta le facilitava di gran lunga l'ascolto della conversazione .<<Io mi sto già muovendo per indagare sulla morte di Fury,a breve, sperando che nessuno mi riconosca, mi sposterò momentaneamente da Sam >>disse un uomo biondo, con gli occhi azzurri, alto e muscoloso, era lo stesso uomo che insieme al soldato aveva iniziato a popolare la sua mente .
<<Okay. Se hai bisogno di aiuto puoi contare su di me.Al momento sto indagando sulla presenza di talpe all'interno dello S.H.I.E.L.D. >>disse Sharon.
<<Lei dov'è?Sta bene? >>chiese il ragazzo, Ray non capiva a chi si riferisse.
<<Sì Steve sta bene, ora si trova nell'appartamento di fronte >>
rispose l'agente, ora aveva capito, si riferiva a lei ma non ne capiva il motivo, ora quello che più temeva era successo, era braccata da un'intelligence ai livelli dell'FBI o della CIA, se non più potente. La cosa positiva era che almeno i tasselli iniziavano ad ordinarsi, facendo così chiarezza nel cervello dell'ex killer.
Ritornò velocemente nel suo appartamento,prese tutti i risparmi e si cambiò mettendosi la tuta da combattimento, si infilò i pugnali all'interno degli stivali, ai lati dei polpacci, si agganciò una fondina dal lato sinistro, alla cintura dove ci ripose una delle glock cariche, nell'altro lato una fodera dove ci aveva infilato il terzo ed ultimo pugnale, poco più sotto ci agganciò un altra pistola carica e quella col manico più lungo se la sistemò dietro alla schiena grazie ad un magnete presente nella tuta.
Spense il televisore e con il casco in mano e le chiavi della moto uscì furtiva appostandosi sotto alla palazzina aspettando che gli altri due si muovessero per poterli pedinare da lontano,senza farli insospettire .To be continued...
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A thousand lifes
FanfictionRay Jonhson è una ragazza confusa e spaesata. Nella sua testa ha pochi ricordi, un'enorme scia di cadaveri e un uomo,un soldato di cui non ricorda il nome,ma sa che in qualche modo, in passato ci aveva avuto a che fare. Ricorda solo di essere sta...