Wadding Day pt.2

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La serata fu abbastanza tranquilla e mi divertì molto. Martijn mi mandò solo qualche messaggio.
"Stai benissimo vestita così!"
"Cioè tu stai sempre benissimo..."
"Però stasera stai meglio..."
"Vabbè, hai capito!" scrisse come ultimo messaggio.
"Si ho capito hahahaha!" scrissi scoppiando a ridere.
"Io vado a dormire! Ci sentiamo domani prima del trattamento. Non sai quanto mi dispiace non poter venire." Scrisse.
"Tranquillo. Ci vediamo a Londra!" scrissi tranquillamente.
Dopo la cena, gli sposi ballarono un lento e Jim mi propose di ballare.
-"No!"- dissi.
-"Come se fossi tuo fratello."- disse sorridendo.
-"Va bene."- dissi porgendogli la mano.
Mi cinse la vita ed io poggiai le braccia attorno al suo collo.
Una canzone si propagò nella stanza. La riconobbi fin dalle prime note.
'Photograph- Ed Sheeran.'
-"Amo questa canzone."- sussurrai all'orecchio di Jim.
-"Anche a me piace."- sussurrò il ragazzo. –"Questo ballo è un altro modo per chiederti scusa."- proseguì cullandomi dolcemente tra le sue braccia.
-"Ti ho perdonato, tranquillo."- dissi sorridendo.
Jim era una di quelle persone con cui si poteva litigare mille volte ma contro cui non si poteva essere arrabbiati per molto tempo.
Continuammo a ballare lentamente finché non iniziò un'altra canzone. Tornai a sedermi al mio posto ed Avril venne subito da me per trascinarmi sulla pista da ballo. Per la seconda sera consecutiva io, lei e Jim ci scatenammo senza sosta.

Quando tornammo a sederci respirando a fatico mio padre e Nick si scambiarono un'occhiata e ridendo dissero:-"Non cresceranno mai!"-
-"Non è vero!"- dissi imbronciandomi.
-"Avril, noi torniamo a casa. È già l'una del mattino. Tra qualche ora abbiamo l'aereo per tornare a New York."- disse Nick.
-"Vengo con voi."- disse la bionda.
-"Ashlee, tu?"- disse mio padre.
-"Non puoi abbandonare il tuo compagno di ballo."- disse Jim imbronciandosi.
-"Resto con lui."- dissi ridendo.
Mi alzai per salutare i miei genitori, quelli di Avril, la sua sorellina e la mia migliore amica.
-"Tesoro, stai tranquilla. Andrà tutto bene."- disse mia madre stringendomi a sé.
Intanto nella sala continuavano a girare bottiglie di Dom Pérignon e non appena mio padre varcò l'uscita, Jim ne afferrò una e disse:-"Si sboccia!"-
-"Te lo scordi!"- dissi pensando alla scorso notte.
-"Solo un bicchiere."- disse Jim convincendomi come sempre con quel suo viso da angelo che nascondeva la sua personalità diabolica.
Iniziammo con il primo bicchiere e finimmo quando io iniziai a vomitare nel bagno del ristorante.
Jim rideva come un matto mentre io mi tenevo dalle pareti.
Seguì la sua risata ed andammo a sederci in spiaggia.
-"Fa freddo."- mi lamentai.
-"Tieni."- disse Jim passandomi la sua giacca.
-"Grazie."- dissi.

Dopo qualche ora, quando mi sentì meglio, Elio, mi riaccompagnò a casa.
-"Sei sicura di non voler dormire da noi?"- disse Elio sorridendomi mentre scendevo dalla macchina.
L'alba si intravedeva.
-"Si, tranquillo. È quasi giorno."- dissi sorridendo.
-"Resto io con te!"- disse Jim scendendo dall'auto.
Entrammo nella villa e uno dei domestici ci accolse con un ampio sorriso.
-"Buongiorno, signorina Lestrbon. Posso fare qualcosa per lei?"- disse.
-"I miei genitori se ne sono andati?"- dissi sbadigliando.
-"Si, da circa un'ora."- disse guardando un orologio che portava al polso.
-"Okay, buonanotte."- dissi dirigendomi nella mia stanza.
Mi spogliai e gettai il vestito di Valentino per terra. Indossai dei pantaloncini di Calvin Klain con una magliettina abbinata e mi gettai sul letto. Chiusi gli occhi e sprofondai immediatamente in un sonno profondo.

Mi svegliai in lacrime e non appena cacciai un urlo la porta della mia stanza si aprì. Un'ombra si distingueva nei sottili raggi di sole che tentavano di entrare nella mia stanza.
-"Tutto bene?"- disse Jim sfiorandomi il viso.
Scossi la testa e lui si coricò accanto a me. Mi fece poggiare la testa sul suo petto nudo e disse:-"Tranquilla, ci sono io."-
Chiusi gli occhi e cercai di addormentarmi.
Mi risvegliai controvoglia al suono della sveglia. Quel letto era dannatamente comodo. Cercai di stiracchiarmi senza sfiorare Jim ma, dopo averlo svegliato, mi alzai.
-"Puoi rimanere a dormire!"- dissi indossando la mia vestaglia di seta.
Uscì dalla stanza e scesi in cucina per fare colazione. Passando dal salone vidi qualcuno seduto sul divano.

In the name of love-Martin GarrixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora