I'm sorry

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Quando mi risvegliai dopo quella stupidissima nottata in discoteca, sentì una musica provenire dal salone.
Entrai e vidi dei tavolini spostati, la TV usata come maxi schermo per proiettare luci, dei computer e delle casse che propagavano le canzoni di Martin.

Entrai e vidi dei tavolini spostati, la TV usata come maxi schermo per proiettare luci, dei computer e delle casse che propagavano le canzoni di Martin

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-"Martijn!"- urlai dal corridoio.
-"Dimmi piccola!"- disse avvicinandosi a me sorridendo.
-"Che cazzo stai facendo?!"-
-"Ci serviva un posto per sistemare delle cose per un concerto. Non ti dispiace, vero?!"-
-"Si, mi dispiace eccome. Dovete sparire di qui. ORA!"- dissi davvero arrabbiata.
-"Si ma calmati dai. Dacci qualche altro minuto e andiamo!"- disse.
-"Tutto bene?!"- disse Louis passandoci accanto con un succo di frutta in mano.
-"Sparite!"- urlai isterica scaraventando il mio cellulare contro Martin. Il mio ragazzo schifò l'iPhone che lo stava per colpire e, senza aggiungere altro lui ed i suoi amici raccolsero tutte le loro cose. Uscirono da casa mia ed io mi gettai sul divano.
Dopo mezz'ora ricevetti un messaggio da Martin in cui mi diceva che sono stata davvero antipatica e che ho fatto la figura della bambina.
Poi in un altro messaggio scrisse: "Tra poco vengo a prendermi le mie cose..."-
Che scema che sono. Non ci vediamo mai, quando ci vediamo litighiamo e gli urlo contro come una matta...
Tornai nella mia stanza e mi gettai sul letto scoppiando in lacrime. Io non volevo essere così isterica e non volevo piangere per lui e per tutto ciò che facevo.
Scrissi un messaggio di getto, mi sentivo davvero in colpa.
"Martjin, sono Ash, si ho cambiato di nuovo telefono. Mi dispiace per quello che ti ho detto. Hai ragione quando dici che sono una bambina viziata e capricciosa. Scusa, scusa, scusa! Mi manchi tantissimo e sono nel letto a piangere ed ora vorrei solo sentire il tuo corpo accanto al mio...❤"
Premetti invio senza rileggerlo.
Poco dopo ricevetti una risposta.
"Sei la mia bimba capricciosa! ❤"

"E, si, sono ancora arrabbiato con te

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"E, si, sono ancora arrabbiato con te. Ne riparliamo quando torno."
"Dove sei?" Digitai velocemente.
"Da Aubrey."
"Va bene. A dopo." Poggiai il telefono sul letto accanto a me ma lo ripresi subito e scrissi:
"Dimenticavo...TI AMO! ❤"
Scrissi velocemente e quelle parole che mi facevano così paura non sembravano poi tanto terrificanti dette a lui.

TI AMO! ❤" Scrissi velocemente e quelle parole che mi facevano così paura non sembravano poi tanto terrificanti dette a lui

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Aspettai con ansia il suo ritorno a casa che avvenne dopo circa venti minuti. Appena udì il suono del campanello scaraventai le coperte a terra e mi affrettai ad aprire il portone di casa.
Martin aveva una felpa nera un po' bagnata e teneva in mano dei sacchetti di un Mc Donald's.
-"Ho pensato di portare il pranzo!"- disse sorridendomi.
-"Grazie!"- dissi abbracciandolo. -"Sei ancora arrabbiato con me?!"- proseguì guardandolo negli occhi.
-"Abbastanza."- disse entrando e chiudendosi la porta alle spalle.
-"Almeno non ti ho colpito con il telefono!"- dissi per sdrammatizzare.
-"Okay!"- disse Martin levando la sua mano dal mio fianco.
Prese il lap-top dal suo zaino e si sistemò con le cuffiette e con il suo pranzo, sul piano della colazione.
-"Non ti va di guardare un film?!"- dissi prendendo ciò che mi aveva portato come pranzo.
-"No!"- disse mangiando delle patatine fritte.
-"Martin, mi dispiace per come mi sono comportata oggi..."- dissi chiudendo il suo lap-top e avvicinandomi a lui.
-"Okay!"- disse sorridendo e riprendo il suo pc.
-"Davvero però non sono abituata a svegliarmi con della musica così forte ed abbiamo anche dormito poco..."-
-"Mi lasci mangiare?!"- disse girandosi sul suo sgabello.
-"Si, certo!"- dissi lasciando il mio cibo in cucina e sparendo nella stanza da letto.
-"Ashlee, mangia qualcosa!"- disse seguendomi.
-"No, non mi va!"- dissi guardando le notifiche sui social.
Martin si coricò sul letto accanto a me e mi lasciò un bacio sulla guancia.
-"Vai via..."- dissi allontanandolo.
Lui non si spostò di un centimetro mentre io iniziai a lottare con tutte le mie forze finché non caddi dal letto.
-"Oh cazzo!"- disse Martin cercando di afferrarmi per un braccio.
Sbuffai e mi alzai dopo che il mio corpo toccò bruscamente il pavimento gelido della mia stanza
-"Stai bene?!"- disse Martin cercando di non ridere.
-"Si!"- dissi imbronciandomi.
-"Vieni qui cretina!"- disse tirandomi su di sè mentre gli passavo accanto per uscire dalla stanza.
-"Dai!"- urlai prima di essere baciata.
-"Ti amo anch'io!"- disse Martin stritolandomi quasi in un abbraccio. -"Non posso essere arrabbiato con te per più di due minuti!"- proseguì.
-"Allora perché mi fai innervosire?!"- dissi cercando di alzarmi.
-"Perché mi piace vederti imbronciata e far finta che non ti freghi niente di nessuno quando in realtà stai per piangere!"- disse sorridendomi.
-"Non è vero!"- dissi alzandomi.
-"Non ti alzare!"- disse tenendomi ferma.
-"Devo cambiarmi!"- dissi.
-"Devi lavorare?"- disse facendomi alzare.
-"No, dovrei andare a comprare delle cose."- dissi alzando le spalle mentre entravo nella cabina armadio. Per ora, volevo solo allontanarmi da lui.
-"Allora io vado da Aubrey. Questa sera possiamo stare insieme qui."- disse.
-"Si, okay."- dissi indossando dei jeans, un maglioncino e degli stivali neri. –"A dopo..."- proseguì prendendo la borsa ed un cappotto.
-"A dopo..."- disse Martin sorridendo.

Uscì di casa cercando di coprirmi come meglio potevo nonostante il freddo lo sentissi nelle ossa, nel cuore quasi

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Uscì di casa cercando di coprirmi come meglio potevo nonostante il freddo lo sentissi nelle ossa, nel cuore quasi...
Evitai di prendere la macchina. Avevo bisogno di fare due passi. Intanto mille domande mi passarono per la testa e sempre le solite due persone mi tornavano in mente: Martijn e Jim. Il primo, il mio ragazzo, quello di cui mi sono fidata cecamente dal primo istante. Il secondo, colui che c'è sempre stato e che mi conosceva meglio di chiunque altro. Ora, non sapevo più se seguire il mio cuore o tutte le parole che spesso venivano portate via dal vento.
Entrai in uno Starbucks e mi sedetti in uno dei tavoli più appartati. Ordinai un caffè e lo sorseggiai lentamente mentre la pioggia continuava a scorrere ininterrottamente lungo le vetrate della mia caffetteria preferita.
Ricevetti un messaggio da Martin in cui scriveva: "Piccola, dove sei?"
"Sono in uno Starbucks. Dovrei chiamare un taxi per tornare a casa..." scrissi velocemente.
"Sono con Louis, inviami la posizione che arriviamo subito!"
Inviai la mia posizione ed in poco tempo Martin mi chiamò per avvisarmi che mi stavano aspettando fuori. Uscì di corsa e salì sulla Porsche Cayenne guidata dal fotografo/migliore amico del mio ragazzo.
Mi sedetti in uno dei sedili posteriori e stetti zitta finché non arrivammo a casa!

Spazio autrice:
Ehilà, oggi non ho avuto tempo per aggiornare ma alla fine ce l'ho fatta! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto nonostante la psicopatia di Ashlee!
Fatemelo sapere nei commenti e lasciate una stellina!
Love u! 💕😝✌🏻

In the name of love-Martin GarrixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora