Hug a pillow.

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Il tempo passò molte velocemente, Martin mi chiamava sempre e la sera io e Charlie lo videochiamavamo per sapere cosa stesse facendo. Lui era dolcissimo con la mia sorellina. Una sera video chiamai Martin da sola ed appena rispose dissi:-"Amore, è stata una giornata schifosa. Mi parli di qualcosa di bello?"-
-"Della cosa più bella che mi viene in mente?"- disse con quel suo splendido sorriso.
-"Si!"-
-"Tu!"-
-"Cosa?"-
-"Si tu, piccola!"-
-"Ma..."-
-"Niente ma! È così. Sei tu la cosa più bella che mi passa per la testa!"-
-"Avrei bisogno di un tuo abbraccio!"-
-"Manca poco e ci vediamo!"-
-"Lo so. Odio questa distanza ed i tuoi continui spostamenti! Se ti stabilissi ad Amsterdam, potremmo vederci di più!"-
-"Hai ragione piccola ma non potrei farlo e lo sai!"-
-"Si che potresti! Hai abbastanza soldi per mollare i concerti e fare solo il produttore!"-
-"Anche tu potresti mollare tutto, vivere di rendita e seguirmi nei concerti!"-
-"Non potrei mantenere il mio tenero di vita! Vivere di rendita significa che dovrei anche risparmiare qualcosa!"-
-"Ashlee, tu hai abbastanza soldi che potremmo vivere di rendita entrambi!"-
-"Mi piace il mio lavoro!"- dissi attorcigliando una ciocca di capelli al dito.
-"Ed a me piace il mio! Ora staremo qualche giorno insieme, okay?"-
-"Cosa fai quando ti manco?"-
-"Abbraccio il cuscino però mi manca il tuo profumo, i tuoi capelli petto ed il tuo respiro lento!"-
Sorrisi e chiusi gli occhi.
-"Buonanotte amore mio!"-
-"Buonanotte!"- dissi avvolgendomi nelle coperte.

Spostai la data del biglietto che mi aveva fatto Martin e decisi di partire un giorno prima. Non ce la facevo più a non vederlo.
Chiamai sua madre che mi venne a prendere in aeroporto e mi portò anche le chiavi della casa di Martin. Laura stava guidando la macchina e sua madre disse:-"Se non lo trovi sul divano, è nello studio!"-
-"Va bene, grazie. Comunque, Laura ti ho portato una collana e Adria, a te degli orecchini!"- dissi sorridendo mentre gli lasciavo i loro regali prima di scendere dall'auto.
Presi l'ascensore ed arrivai nello studio. Martin aveva le cuffie sull'orecchie e ticchettava con una penna sul tavolo.
Mi avvicinai lentamente e gli scostai una cuffia per mordicchiargli l'orecchio.

-"Ma che cazzo...?!"- disse voltandosi. Restò stupito e mi cinse immediatamente i fianchi. -"Che ci fai qui?"-
-"Mi mancavi troppo!"- dissi sedendomi su di lui.
-"Come sei entrata?"-
-"Tua madre mi ha dato le chiavi ed è venuta a prendermi in aeroporto! Cosa stai combinando?"-
-"Stavo pensando ad una nuova canzone. Questo è il testo!"- disse mostrandomi un foglio.
-"L'hai scritto tu?"-
-"Si!"- disse baciandomi sulla guancia.
-"Bello, mi piace."-
-"Grazie. Mi sei mancata da impazzire!"- disse palpandomi il seno e cercando di togliermi la maglietta.
-"Anche tu! Amore, è un body non puoi tirarlo così!"- dissi continuando a mordicchiargli il collo e ad abbracciarlo. Restammo così per un po'.
-"Andiamo nella stanza!"- disse trascinandomi dalla mano.
Lo seguì e ci spogliammo immediatamente per fare l'amore.

Lo seguì e ci spogliammo immediatamente per fare l'amore

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-"Wow!"- disse Martin gettandosi sudato accanto a me.
Intrecciai le gambe alle sue e lo baciai lentamente sulla mandibola.
-"Ti amo!"- disse.
-"Anch'io."-
Ci alzammo dal letto per andare a mangiare ed io mi gettai sul divano. Indossavo una T-shirt di Martin e degli slip mentre lui era in boxer.
-"Ordiniamo la pizza?!"- disse accarezzandomi i capelli.
-"Va bene. Martin..."- dissi voltandomi per guardarlo in faccia.
-"Dimmi!"- disse cercando di prendere il telecomando dalla TV dietro di lui.
-"Quello è un violino?"- dissi indicando un oggetto alle sue spalle.
-"Si. Vuoi suonare?!"- disse alzandosi dal divano.
Annuì lentamente e con poca sicurezza.
Mi torturai per un po' il palmo della mano con le unghie per paura di non ricordarmi come si fa.
-"Ashlee, tutto bene?"- disse Martin guardandomi con il violino tra le mani.
-"Martin però io...non..."-
-"Devi stare tranquilla. Lo so che non suoni da un po' di tempo!"- disse passandomi lo strumento.
Mi sedetti compostamente, chiusi gli occhi e mi sistemai per provare a suonare.
Delle note uscirono affievolite e poi lentamente mi lasciai cullare da quella dolce sinfonia che adoravo. Divenni un po' più sicura e ci presi la mano.

In the name of love-Martin GarrixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora