You look so wonderful.

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Mi risvegliai con il viso sul petto di Martin, stropicciai gli occhi per un po' prima di spostarmi per afferrare il mio telefono. Erano passate da poco le sei del pomeriggio. Non avevo mai dormito così tanto.
Mia madre mi aveva tempestato di messaggi per poi capire che stavo dormendo.
Martin si scostò e aprì lentamente gli occhi.

Martin si scostò e aprì lentamente gli occhi

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-"Buongiorno..."- dissi squadrandolo.
-"Buongiorno!"- disse avvicinandosi per lasciarmi un bacio sulla guancia.
-"Perché sei qui?"- dissi.
-"Non volevi che me ne andassi ed ero troppo stanco per lottare così sono rimasto a dormire qui."- disse afferrando la maglietta che aveva lanciato ai piedi del letto.
-"Ah!"- dissi notando di essere in reggiseno e slip.
Martin mi guardò e, lanciandomi la sua T-shirt, disse:-"Tieni."-
Subito dopo si alzò. Era in boxer.
-"Come fai ad avere sempre gente attorno?"- disse riferendosi ai miei maggiordomi.
Alzai le spalle e indossai la sua T-shirt prima di alzarmi dal letto.
-"Comunque, io vado. Ci vediamo a cena!"- disse facendomi l'occhiolino prima di mettersi i pantaloni.
-"Aspetta che ti do la maglietta."- dissi cercando una vestaglia tra i miei vestiti.
-"Tranquilla, a dopo."- disse sorridendomi prima di uscire dalla mia stanza.
Fissai per un po' la porta prima di decidermi di fare una doccia. La maglietta di Martin aveva il suo profumo, non avrei voluto farla lavare. Era una semplicissima maglietta nera, non aveva niente di particolare. Se non fosse per un segno di rossetto rosso che gli avevo lasciato quasi sul collo.
"Ashlee, controllati." Dissi tra me e me mentre il getto d'acqua calda cercava di sovrastare anche i miei pensieri.

Dopo della doccia mi asciugai i capelli e lasciai ricadere i boccoli sulle spalle.
Indossai dei jeans, una blusa bianca ed una paio di Jimmy Choo. Andai nella stanza dei miei, mia madre si stava cambiando e mio padre la stava aspettando mentre controllava l'e-mail sul lap-top.
-"Ehy!"- dissi.
-"Ashlee, ti sei divertita?"- disse mio padre chiudendo il computer che teneva sulle gambe.
-"Si, avevate ragione."- dissi sorridendo.
-"Com'è Martin?"- disse mia madre spuntando dalla stanza da letto con un abito nero ed i tacchi alti.
-"Simpatico."- dissi diventando paonazza in viso.
-"Solo simpatico?"- disse mia madre avvicinandosi per squadrarmi meglio.
-"Si."- dissi guardando l'orologio che portavo al polso. –"Ci sta aspettando per cenare."- aggiunsi avviandomi verso la porta. I miei genitori annuirono ma li sentii ridacchiare mentre eravamo in ascensore.

Martin ci stava aspettando nella hall dell'hotel, aveva un bagaglio al suo fianco ed il suo team era sparpagliato nella sala. Lo squadrai da lontano e feci che si avvicinassero prima i miei genitori.
Non avevamo molto tempo da perdere, alle 23:00 dovevamo andare in aeroporto.
-"Dobbiamo andare ora in aeroporto."- disse il manager a mio padre. –"Però Michael ci teniamo in contatto, ci potremmo vedere la prossima settimana."- proseguì stringendo la mano a mio papà come per sancire un accordo.
-"Sarà un piacere!"- disse mio padre con uno dei suoi sorrisi tiratissimi. Avrebbe preferito fargli firmare un contratto oggi.
Martin continuava a fissarmi fingendo di concentrarsi sull'accordo che stavano sancendo i due uomini davanti a lui. Aveva una mano poggiata sul mento e poggiava il suo peso sui talloni dondolandosi.
-"Ashlee, ti posso parlare."- disse per attirare la mia attenzione.
Gli lanciai un'occhiataccia, perché doveva partire proprio ora?

In the name of love-Martin GarrixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora