Cercavo di non perderlo di vista nonostante tutte le persone che affollavano quella stanza. I suoi occhi che mi tenevano sotto controllo erano il mio unico punto di riferimento e non mi piaceva. Come non piaceva essere lì, con lui.
Quando Martin tornò ad Amsterdam ricominciammo con le video chiamate serali, notturne per lui, i messaggi dolci e i regali. Inoltre, in quelle due settimane riuscì a sistemare tutti i documenti arretrati nel mio ufficio per poter rilassarmi completamente, una volta arrivata in Spagna. Prima di partire, uscì con Avril e Jim per un aperitivo, costretta da mia mamma. -"Ashlee, lo sai che noi ti vogliamo bene?"- disse Jim mentre io ero intenta a sorseggiare il mio cocktail analcolico alle frutta. -"Ashlee, stiamo parlando con te!"- disse Avril schioccandomi le dita davanti al viso. -"Si, okay. Posso andare a casa ora?"- dissi prendendo la mia bosa. -"Non ti va di fare un po' di shopping?"- disse Jim sorridendo. -"No."- dissi. -"Okay, fai buon viaggio!"- disse Avril alzandosi per abbracciarmi. La schivai, lasciai 100$ sul tavolo e mi diressi velocemente verso l'uscita.
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Era assurdo che Avril ci tenesse così tanto a fare pace con me. La sua filosofia di vita era la migliore. Non le fregava niente di nessuno io, invece, ci tenevo anche alle cose più insignificanti. Infatti, mi arrabbiai con Martin quando al mio arrivo in aeroporto trovai solo Menno e Laura. Menno prese le mie valige e disse:-"I tuoi genitori?"- -"Vanno alle Seychelles. Tuo fratello?"- dissi guardando Laura. -"Stava finendo una cosa."- Annuì e stetti zitta finché non arrivammo nella villa del mio ragazzo. Martin, in costume, venne a salutarmi e lo respinsi. -"Cos'ho fatto ora, dai?!"- disse sbuffando. -"Non sei venuto a prendermi in aeroporto!"- -"Stavo lavorando!"- si giustificò. -"Quale parte di "riposo" non ti è chiara''?- dissi. -"Ashlee, per me "riposo" significa che ho più tempo da dedicare alla musica."- sbuffai sonoramente e gettai gli occhiali da sole in borsa. -"Però ora sono tutto tuo."- -"Se tocchi il lap-top ti annego!"- lo minacciai. Scoppiò a ridere e, prima di baciarmi, disse:-"Va bene."- Mi staccai lentamente da lui e disse:-"Vieni a salutare i miei!"- -"Martin, le valige della tua ragazza, pesano!"- urlò Menno. Martin tornò indietro ed aiutò il suo amico. -"Grazie!"- disse Menno.
Justin venne a salutarmi e mi portò dai genitori di Martin che si alzarono subito per abbracciarmi. Dopo qualche minuto Martin e Menno uscirono nel giardino spintonandosi e scherzando. -"Ash, devo fare ascoltare una cosa ad Aubrey. Ci mette pochissimo. Intanto Menno potrebbe farti vedere la casa."- disse Martin. Sbuffai e controvoglia dissi:-"Va bene."- -"Andiamo mora!"- disse Menno prendendomi per un polso. -"Toccami un'altra volta e ti prendo a schiaffi!"- dissi divincolandomi dalla sua presa. -"Ragazzi, non litigate per due minuti!"- disse Martin. Menno mi mostrò la stanza di Martin e poi mi si avvicinò troppo dicendo:-"Sei davvero bella Ashlee, anche se a volte non ti sopporto!"- -"Menno allontanati!"- dissi. -"Tanto Martin non ci vede!"- disse sorridendo. -"Menno lasciami stare sennò lo dico a Martin!"- -"Cosa mi devi dire?"- disse Martin entrando nella stanza. -"Chiedilo al tuo migliore amico!"- dissi incrociando le braccia al petto. -"Cos'hai fatto Menno?"- disse Martin. -"Volevo vedere se è davvero fedele come credi ed ha superato la prova!"- disse Menno sorridendo. -"Ma che cazzo dici? Martin, non ti fidi di me?!"- urlai. -"Io mi fido solo che Menno pensava che tu mi tradissi con qualcuno a New York!"- -"Ma siete seri? E se io avessi voluto baciare Menno cos'avresti fatto?"- urlai. -"Ti avrei lasciata?!"- disse Martin. -"Ma che problemi avete?"-
