Leave me alone.

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Arrivati a New York, quella magia che sembrava aver incatenato me e Martin per l'ultima ora sull'aereo, sembrò svanire ma solo per me ovviamente.
Andammo nello studio di mio padre e, dopo aver sistemato delle cose, Aubrey disse:-"Martin, saluta tutti che dobbiamo andare!"-
-"Ash, almeno mi saluti?"- disse Martin guardandomi.
Lo ignorai e presi la mia borsa. Martijn mi afferrò dal braccio e mi squadrò con i suoi occhioni verdi.
-"Scusa."- disse per l'ennesima volta.
-"Sparisci."- dissi.
Martin si voltò verso mio padre e ,stringendogli la mano, disse:-"Michael, puoi strappare quello stupidissimo contratto!"-
Tutti rimasero stupiti da quella frase ed Elio, che intuiva sempre tutto, mi guardò interrogativo.
-"Lascia tutto così com'è. Solo, lasciami stare."- dissi guardando Martin. -"Papà , possiamo andare a casa?"- proseguì stringendo il braccio di mio padre.
-"Si Ashlee. Chiama il driver e vai."- disse mio padre.
-"Papà , ti sto chiedendo di portarmi a casa."-
-"Io sto tornando a casa, Ashlee, ti porto io."- si offrì Elio.
Annuì e presi le mie cose. Abbracciai Josè prima di uscire e dissi:-"È stato un piacere incontrarti."-
-"Anche per me, tesoro. Stammi bene."- disse la donna ricambiando affettuosamente l'abbraccio.
Fu davvero strano come i rapporti con quella donna si evolsero velocemente. Le volevo bene, ormai.

Martin mi passò accanto e provò a stringermi la mano

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Martin mi passò accanto e provò a stringermi la mano. Mi divincolai e mi diressi nella macchina di Elio.
L'uomo mi si sedette accanto e disse:-"Allora, cos'è successo?"-
-"Io e Martin ci siamo lasciati."- dissi guardando fissa la strada. -"Mi puoi portare a casa di Avril?"- proseguì prendendo il mio telefono.
-"Se mi dici perché vi siete lasciati tu e Martin, si!"- disse sorridendomi affettuosamente.
-"Però non dire niente a papà!"- dissi.
-"Manterrò il tuo segreto."- disse.
-"L'ho sentito che diceva che lui si è messo con me solo per quel contratto."- dissi tutto d'un fiato.
-"Spesso, certe cose, si dicono solo per far felici chi ci sta intorno."- disse guardandomi. -"Io non lo conosco questo ragazzo ma non sembra così cattivo. E poi, il contratto era già suo. Sarebbe stato stupido mettersi in una situazione così complicata per qualcuno che ha la strada spianata come ce l'ha lui."-
-"Forse hai ragione ma non mi va di vederlo per un po'"- dissi sospirando. -"Gira a destra."- proseguì indicando una strada.
Elio mi portò a destinazione e mi salutò con un bacio sulla guancia.
-"Grazie Elio."- dissi scendendo dalla macchina.

Salì nel lussuoso appartamento di Avril e lei venne subito ad accogliermi.
-"Allora, come va con l'olandese?"- disse abbracciandomi.
-"Ci siamo lasciati. Ma non sono qui per questo. Mi ha scritto Jason."- dissi mostrandole il messaggio.
-"Oh. Martin lo sa?"-
-"Si."- dissi.
-"E cosa ti ha detto?"- disse.
-"Ma che ti interessa?!"- dissi entrando nella sua stanza.
-"Niente dai. Come stai?"- disse.
-"Oh, benissimo!"- dissi.
-"Vabbè, lasciamo stare Ashlee. Perché sei qui?"-
-"Volevo solo che tu lo sapessi. Quindi evita di fare stronzate. Non ti ubriacare perché so che lui seguirà pure te. Lo so."- dissi.
-"Tranquilla Ashlee. Ti fai troppi problemi."- disse la ragazza bionda e senza un briciolo di coscienza che mi ritrovavo davanti.
-"Vabbè."- dissi guardando il mio telefono. Si era illuminato per un messaggio da mio padre. Mi diceva di scendere che saremmo andati a mangiare fuori. -"Devo andare."- dissi salutando Avril.
-"Va bene. Io ora mi preparo. Ronnie dà una festa a casa sua."-
Feci finta di non sentirla e mi richiusi la porta alle spalle.

In the name of love-Martin GarrixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora