You can't be like me!

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Ricambiai il suo sguardo mettendo in mostra la mia borsa della nuova collezione di Louis Vuitton e facendo rumore con i miei tacchi di Louboutin mentre mi dirigevo alla reception.
La segretaria di papà disse:-"Buon pomeriggio signorina Lestrbon, suo padre si trova nella sala registrazioni."- Le sorrisi e continuai a camminare a passo svelto per far vedere a quella lì chi comanda. Spalancai le porte della sala di registrazione e sfoggiando un sorrisone dissi:-"Papà, zio Elio!"-
-"Tesoro, cosa ci fai qui?"- disse mio padre.
-"Dovevo controllare gli ultimi acquisti della nostra casa discografica, per capire se sono realmente all'altezza come credono di essere."- dissi minacciando la donna con un'occhiata. Ero davvero convinta che dovesse collaborare con il DJ.
Martin trattenne a stento una risata. Mio padre mi passò un iPad e mi spiegò cosa c'era da fare quel pomeriggio.
-"Allora, io resto qui, Elio può andare nella sala 02 e gli altri restano come avevi precedentemente stabilito."- dissi sorridendo e poggiando l'iPad sulla scrivania.
-"Perfetto."- disse mio padre poi mandò uno dei suoi "aiutanti" a prendermi una sedia e della cioccolata.
Mi accomodai nel mio posto e gettai la mia pelliccia su un divanetto, accanto alla borsa.
-"Martin, mi stavi mostrando quella bozza prima..."- disse mio padre.
-"Si, eccola qui."- disse Martijn prendendo il computer dal suo zaino.

I due iniziarono a lavorare e tra i testi che mio padre teneva sulla scrivania riuscì a riconoscere quello che conteneva la frase che mi aveva mandato Martin poco prima

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I due iniziarono a lavorare e tra i testi che mio padre teneva sulla scrivania riuscì a riconoscere quello che conteneva la frase che mi aveva mandato Martin poco prima. Feci come se non fosse niente e posai subito i fogli.
Uscii da quella stanza solo dopo l'ora di cena. Ero esausta.
–"Ashlee, io vado a cena con tuo padre e gli altri, tu vuoi venire?"- disse Martin mentre ci dirigevamo nel parcheggio sotterraneo.
-"Chi sarebbero gli altri?"- dissi scocciata.
-"Aubrey, il mio team, tuo padre ed Elio!"-
-"Si, vengo anch'io ma prima voglio andare a casa a cambiarmi."- dissi salendo in macchina.
-"Andiamo a mangiare qui vicino. Sono tutti stanchi perderemo solo tempo se tu ti cambi."- disse Martin guardandomi  tranquillamente.
-"Voglio cambiarmi!"- dissi.
-"Perché?"-
-"Perché quella deve capire che non può guardare me con quello sguardo."-
-"Ashlee, penso che già sia bastata la scenata che hai fatto alla casa discografica."-
-"Non è vero. Fermiamoci qui!"- urlai indicando uno dei miei negozi preferiti.
-"Perché urli?"- mi rimproverò Martin continuando a guardare la macchina di mio padre.
-"Perché non ci possiamo fermare?"- dissi guardandolo.
-"Smettila Ash, sono stanco."- disse.
Misi su il broncio e lasciai stare.

La cena fu abbastanza tranquilla e la mora non disse niente e non mi rivolse nessuna occhiataccia. Io evitai di mangiare anche a cena. Ero ancora turbata per il messaggio da parte del mio avvocato.
-"Non vuoi cenare?"- disse Martin.
Scossi la testa e lui annuì senza aggiungere altro.
-"Martin, andiamo in qualche locale questa sera?"- disse la ragazza. L'olandese si voltò verso di me e disse:-"Tu che vuoi fare?"-
-"Io sono stanca."- dissi.
-"Potresti stare a casa."- disse la donna.
-"Potresti aprire la bocca solo quando te lo chiedono."- dissi.
-"Se volete possiamo prendere un tavolo in un posto tranquillo."- disse Martin mentre ci dirigevamo nelle rispettive macchine.
-"Si certo, Aubrey, prenota in qualche posto!"- disse la donna. Non conoscevo ancora il suo nome.
Martin ed io salimmo nella mia macchina e, quando iniziai a guidare seguendo l'auto di Aubrey, dissi:-"Non voglio andare in nessun posto con quella."-
-"Vuoi andare a casa?"-
-"No, se non ci vengo io, non ci vai nemmeno tu!"-
Martin mi squadrò per un po' e disse:-"Ashlee, stiamo poco, beviamo qualcosa e ti accompagno a casa, ok?"-
Sbuffai e dissi:-"Io la rovino a quella!"-
-"Ashlee, Josè fa parte del mio team. Cosa ti ha fatto?"-

In the name of love-Martin GarrixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora