The distance between us.

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Non riuscì a vedere Martin per circa un mese, principalmente per i suoi continui spostamenti e per la mia pigrizia. Lui faceva una vita troppo frenetica per me ed era difficile seguire i suoi ritmi. Nonostante in quel periodo fosse stato prima in Indonesia e poi in Cina ed in Giappone, lo sentivo vicino più di chiunque altro. Mi chiamava ogni giorno e mi ricopriva di attenzioni. Un giorno in cui stavo relativamente male e cercavo di tranquillizzarmi con una serie Tv, ricevetti una chiamata da Martin ad un orario diverso dal solito.

-"Ehy!"- dissi rispondendo.
-"Amore, sono stato nominato in 'Best elettronic' e 'Best world Stage' agli EMA di quest'anno!"- disse allegro.
-"Davvero? Sono felicissima per te."- dissi fingendomi tranquilla.
-"Verrai, vero?"-
-"Non lo so..."-
-"Stai bene, Ash?"-
-"Non proprio. Questa mattina è morta Lola."- dissi ricominciando a piangere. Quella cagnolina mi aveva accompagnato per gran parte della mia vita ed ero consapevole che fosse giunta la sua ora ma non riuscivo ad accettarlo.
-"Oh, cazzo! Amore, mi dispiace tantissimo!"-
-"Scusa se ho rovinato il tuo momento felice. Sono davvero fiera di te!"-
-"Tranquilla piccola. Se vuoi questa sera ti video chiamo."-
-"Martin, ci sono dodici ore di fuso orario. Quando io vado a dormire, tu ti dovresti svegliare!"-
-"Domani sarò di nuovo ad Amsterdam. Vuoi che ci sentiamo domani?"-
-"Non lo so."-
-"Perché non passi del tempo con Charlie? Potrebbe tirarti su di morale!"-
-"Abbiamo guardato i cartoni poco fa."- dissi sospirando.
-"Va bene, piccola. Cerco di venire da te dopo gli EMA."-
-"Tranquillo, piccolo. Sto bene."-
-"Come preferisci principessa. Ci sentiamo dopo!"- disse chiudendo la chiamata.
I giorni passarono ed io tornai a lavoro ed all'università. Charlie mi teneva sempre compagnia. Martin le aveva detto di comprarmi un peluche e lei aveva eseguito gli ordini. Anche con i miei genitori andava davvero bene. Andavamo molto spesso a cena fuori e mio padre passava meno tempo nello studio per prendersi cura di me e mia sorella.

 Andavamo molto spesso a cena fuori e mio padre passava meno tempo nello studio per prendersi cura di me e mia sorella

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Il sei novembre decisi di prendere un volo per Rotterdam. Ci tenevo davvero tanto a vedere Martin quella sera. Quello era il suo momento ed io dovevo sostenerlo. Sfortunatamente atterrai quando finì lo show. Martin aveva vinto in entrambe le categorie in cui era stato nominato.
Salì su un'auto con i vetri oscurati. Presi il telefono e feci una video chiamata a Martin. Rispose subito e c'era davvero molto chiasso attorno a lui.
-"Amore, sono fiera di te!"- dissi.
-"Ehy, piccola, grazie ma dove sei che non si capisce niente?!"- disse il moro sorridendo.
-"Sono in macchina. Sono atterrata da poco."-
-"Atterrata dove? Non mi avevi detto che saresti partita."-
-"Sono venuta da te!"- dissi entusiasta.
-"Wow! Non vedo l'ora di vederti! Tra quanto arrivi?"-
-"Mezz'ora credo!"-
-"Va bene. Ti aspetto. A dopo piccola!"- disse sorridendo.

Per tutto il tempo in macchina, mi torturai il palmo della mano con le unghie. Arrivata davanti all'enorme struttura in cui poco prima si era esibito il mio ragazzo, fui accolta da tantissimi paparazzi. Presi la mia borsa ed il mio borsone di Louis Vuitton e fui scortata fino al camerino di Martin. Era una stanza enorme e piena di persone. Cercai di farmi spazio ed in mezzo a tutti riuscì a trovare Martin. Gettai tutto per terra e gli corsi in contro per avvinghiarmi a lui.
-"Amore mio!"- disse accogliendomi tra le sue braccia.
-"Sono davvero fiera di te!"- dissi riempiendogli il viso di baci.
-"Grazie piccola!"-

In the name of love-Martin GarrixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora