Cercavo di non perderlo di vista nonostante tutte le persone che affollavano quella stanza. I suoi occhi che mi tenevano sotto controllo erano il mio unico punto di riferimento e non mi piaceva. Come non piaceva essere lì, con lui.
Mancava meno di un minuto al suo ventesimo compleanno ed io mi trovavo davanti al portone di casa sua. Presi il telefono e lo chiamai. 00:00.
-"Auguri amore mio!"- dissi appena rispose alla chiamata. Dentro stavano già festeggiando. -"Grazie principessa. Tutto bene?"- disse Martin ridendo. Intanto presumo si stesse allontanando dai suoi amici perché il baccano si affievolì. -"Si ma vorrei cacciarmi le scarpe e gettare la borsa sul divano. Mi potresti aprire il portone?"- dissi ridendo. -"Eh?"- -"Martin, aprimi la porta di casa tua!"- -"Non mi stai prendendo in giro, vero?"- disse il moro aprendo la porta. -"Ti sembro una persona che scherza?"- dissi chiudendo la chiamata e gettando il telefono in borsa.
Martin mi squadrò stupito. Teneva ancora il telefono poggiato all'orecchio. Aprì la bocca e dopo qualche secondo disse:-"Non sto sognando, vero?"- -"Abbracciami invece di dire cretinate!"- urlai avvinghiandomi a lui. Martin mi accolse tra le sue braccia e dopo avermi baciata disse:-"Sono la persona più felice del mondo!"-
Mi rimise per terra e guardandolo meglio notai che non aveva i jeans ma dei pantaloni neri stretti con delle foglie di marijuana stampati sopra. Quando si tolse la felpa notai che era una tutina intera...
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-"Scusa?"- dissi restando a bocca aperta. -"Un'idea dei ragazzi!"- disse sistemandosi il ciuffo. -"Martijn, chi è?"- disse Justin Mylo in Olandese. Mentre si avvicinava a noi. –"Ehy, Ashlee!"- proseguì abbracciandomi. -"Ehy!"- dissi ricambiando goffamente il suo saluto. Entrammo in casa e lasciai tutto accanto alla porta. Intanto la sua famiglia se ne stava andando. Salutai tutti con un abbraccio mentre Menno stava aprendo la terza bottiglia di Dom Pérignon.
Festeggiamo per un po' e poi Martijn mi disse:-"Ash, ti dispiace se esco un po' con i ragazzi?"- -"No, tranquillo. Io sono stanchissima!"- dissi sbadigliando. -"Va bene. Ti accompagno nella mia camera da letto!"- disse prendendo le mie valige. Mi sedetti sul letto matrimoniale e mi guardai attorno. -"Ti serve qualcosa?"- disse Martin sedendosi accanto a me. -"No, grazie!"- dissi accarezzandogli la guancia. -"Va bene, buonanotte piccola!"- disse baciandomi dolcemente. Mi feci una doccia veloce ed indossai il mio pigiama. Tra l'Italia e l'Olanda c'era uno sbalzo di temperatura davvero assurdo. Mi strinsi tra le coperte e mi addormentai quasi subito.
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