Do it all in the name of love?

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Martin continuò a scrivermi e, dopo l'ennesimo mazzo di rose, quando dissi a Loren di sbarazzarsene lei mi disse che Martin mi stava aspettando sotto, di andare a dirglielo io di persona.
Indossai le scarpe e, prima di prendere l'ascensore, dissi a Loren di darmi l'ultimo vaso con i fiori perché sarei andata a tirarglielo in testa. Ultimamente avevo visto delle foto con Bebe che non mi erano piaciute per niente!
-"Ashlee, no."- disse la mia domestica.
-"Io devo spaccargli qualcosa in testa!"- dissi cercando di prendere il vaso.
-"Vuoi questo vaso?"- disse mia madre spuntando dal corridoio.
-"Si, dammelo!"- dissi guardandola.
-"Rimetti tutti i pezzi insieme!"- disse mia madre gettandolo per terra.
Uscì di casa sbattendo la porta, fortunatamente da sola visto che Albert sapeva che sarei rimasta tutto il giorno a casa. Anche Martin era solo. Stava usando il telefono, seduto su un divanetto rosso, all'entrata dell'edificio. Aveva una felpa nera con il cappuccio sulla testa. Non appena mi vide si alzò.
-"Ash, ho qualche ora prima di prendere un volo per Amsterdam."- disse Martin alzandosi e mettendosi davanti a me.
-"Esci!"- dissi indicando la porta d'ingresso poco distante da noi.
-"E tu esci con me!"- disse scostandosi il cappuccio dalla testa e trascinandomi fuori per un braccio. Sbuffai ma non imposi resistenza.

Ci allontanammo da casa mia in silenzio e Martin si cacciò le mani in tasca

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Ci allontanammo da casa mia in silenzio e Martin si cacciò le mani in tasca. Nessuno dei due disse niente e stavamo a debita distanza. Sembrava una passeggiata tranquilla finché non vidi un uomo venirci incontro. L'avrei riconosciuto sempre. Anche conciato così che sembrava invecchiato di qualche anno. Non si dimentica chi ti ha fatto del male.
-"Lestrbon."- disse con un cenno della mano.
Il mio cuore perse un battito per la paura e l'unica cosa che riuscì a fare, prima di sentire le gambe molli come gelatina, fu tagliare le distanze tra me e Martin. Lui intuì subito chi avevamo davanti e mi circondò le spalle con un braccio.
-"Stai tranquilla. Respira. Non sei sola."- mi sussurrò.
Il mio incubo peggiore stava diventando realtà.

Cercai di ignorare il ragazzo con i capelli neri che continuava a camminare verso di me.
-"Mora, sto parlando con te! Non credo che tu ti sia già dimenticata di me dopo tutto quello che mi hai fatto!"- disse Jason.
-"Guarda che posso fare anche di peggio!"- dissi cercando di raggruppare tutta la forza che avevo dentro di me.
-"Non credo che lo farai."- disse. -"Noto che già te ne sei portata a letto un altro!"- proseguì sfiorandomi la faccia.
-"Non ti devi permettere a toccarmi!"- dissi cercando di  scaraventarmi contro di lui. Martin mi tenne dai fianchi e mi allontanò da Jason spingendomi per terra.

 Martin mi tenne dai fianchi e mi allontanò da Jason spingendomi per terra

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In the name of love-Martin GarrixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora