I miss you.

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Tornai a New York il giorno seguente. Martin decise di accompagnarmi all'aeroporto e, quando dovetti salutarlo, scoppiai in lacrime per aver sprecato il tempo che ho avuto a disposizione con lui. Cercò di consolarmi e durante i giorni che precedevano la mia partenza per l'Italia mi tenne sempre compagnia. Non sapevo come facesse ad avere così tanta pazienza con me. Quel ragazzo era un Santo!

Il giorno prima del mio compleanno ero in una stanza d'Hotel all'Antica Torre di Firenze. Era la prima volta che lo sceglievo come residenza in Italia e mi piaceva davvero tanto. Il letto su cui ero coricata era davvero confortevole. Cercai tutta la forza dentro di me e mi alzai per prendere il lap-top. Durante il pomeriggio avevo avuto una riunione e dovevo controllare nuovamente dei documenti. Non appena mi risedetti nelle morbide coperte bianche il mio telefono trillò. Era un messaggio da Martin.

"Piccola, che fai?"
Risposi subito scrivendo: "Sto riguardando i documenti di pomeriggio..."
"Quindi non ti posso chiamare?"
"Aspetta due minuti."
Mi rialzai dal letto e presi i documenti nella versione cartacea. Sedendomi video chiamai Martin che rispose subito.
-"Piccola!"- urlò il moro.
-"Ehy."- dissi sorridendogli.
-"Come stai?"-
-"Bene, tu?"-
-"Sono un po' triste..."- disse con il suo solito viso da cucciolo.
-"Perché amore?"- dissi guardando l'ammasso di fogli che mi trovavo davanti.
-"Perché tra poco sarà il tuo compleanno e sei sola a Firenze..."- disse.
-"Vabbè amore, non preoccuparti. Sono qui per lavoro. Tra qualche giorno sarò di nuovo a casa e festeggerò lì."- dissi prendendo il telefono per guardare il messaggio che mi era appena arrivato.

Ero Menno che scriveva in continuazione "Ashlee!"
"Dimmi!!!" Scrissi stanca dei suoi messaggi.
-"Chi è?"- disse Martijn.
-"Mia mamma, ti saluta!"- dissi mentendo. Eppure sembrava la scusa più credibile.
-"Salutamela!"- disse Martin.
-"Amore, ci sentiamo domani...dovrei lavorare."-
-"Ma mancano solo cinque minuti al tuo compleanno. Voglio farti gli auguri."- disse coricandosi su un fianco e sorreggendosi la testa con una mano.
Cercai di trattenere un sospiro e dissi:-"Va bene."-
-"Cos'hai?!"- disse dopo un po'.
-"Devo finire di leggere queste carte!"- dissi.
-"Non puoi leggerle domani mattina?"-
-"No, perché se avessi potuto sarei già andata a dormire!"- dissi scontrosa. Ero davvero stanca per via del fuso orario. Il jet-leg mi distruggeva sempre.
-"Scusa."- disse Martin continuando a squadrarmi.

Menno continuava a tempestarmi di messaggi insieme a Louis.
Mi scrivevano che Martin era triste e che voleva vedermi. Inoltre mi dissero che sentivano ciò che stavo dicendo a Martin e mi chiedevano di trattarlo bene. Dopo questo messaggio sbuffai.

-"Martin, dispiace anche a me che non ci vediamo..."- dissi guardandolo.
Il mio ragazzo si imbronciò. -"Amore, non fare quella faccia."- proseguì.
-"Ma mi manchi!"- disse incurvando le labbra verso il basso.
-"Anche tu...Voglio abbracciarti."- dissi trattenendo le lacrime. Ero esausta. Ero davvero difficile lavorare, studiare e avere un ragazzo ma non un ragazzo normale. Ashlee non ha mai niente di normale. Quindi studiare di mattina, lavorare di pomeriggio e avere un ragazzo in giro per il mondo con un fuso orario sempre diverso, era... complicato!
Asciugai velocemente una lacrima che mi stava rigando il volto. Martin sospirò e gettò la testa sul cuscino.
-"Non puoi venire qui?"- disse toccando il lato vuoto del suo letto.
Sorrisi con gli occhi lucidi e dopo poco scoppiai in lacrime.
-"Dai, amore, non piangere!"- disse guardandomi.
Respirai profondamente e cercai di trattenermi.
Martin guardò il suo orologio e disse:-"Tanti auguri principessa! Ti amo tanto e vorrei essere lì con te!"-
-"Grazie..."- dissi sospirando.

Il mio telefono iniziò a trillare senza sosta. Poi qualcuno bussò alla porta.
-"Chi é?"- dissi asciugandomi le lacrime prima di aprire.
-"Signorina Lestrbon, le devo recapitare dei pacchi."- disse il concierge dell'Hotel.
Aprí la porta e il ragazzo entrò con delle rose e varie buste regalo. Subito dopo uscì dalla stanza augurandomi la buona notte.

In the name of love-Martin GarrixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora