"Non capisco Seira.. come posso.. farti paura io?".
"Sei tu che.. mi mandi come in cortocircuito!".
"Ma io.. non faccio nulla".
"Sì invece! Sei sempre ovunque! Io ti vedo! In qualsiasi posto io vada.. tu ci sei sempre! Mi segui".
"Ma io non vengo mai da te. Sto sempre nella sala d' attesa!".
"Ti vedo anche la notte.. quando non riesco a dormire! Sei ai piedi del letto a sorridermi.. a ripetermi che tutto vada bene..".
"No Seira.. quello non sono io!".
"MA IO TI VEDO!!".
"Seira.." provò ad avvicinarsi un pochino, ma lei si ritirò con uno scatto felino alla testata del letto.
Lui, per non intimorirla ancora di più, ritrasse la mano.. allontanandosi fino ai piedi del letto.
"Non ti sembra una cosa normale vedermi?".
"No.. perché non ho mai visto cose belle..".
"Cosa?".
"Ho le allucinazioni quasi tutti i giorni.. ma mi mostrano solo cose brutte e tristi, mai belle.. perché improvvisamente tutto è cambiato?! Questa cosa mi fa una paura.. e ci sei sempre tu! Sempre tu..".
"E cosa fai.. quando mi vedi?".
"Ti guardo. Ti fisso intensamente negli occhi, poi tu alzi i bordi delle labbra per fare un piccolissimo sorriso, ma senza mostrare i denti. Io mi ti avvicino e cerco di accarezzarti il viso e.. ci riesco. Io riesco a toccarti! Faccio scorrere lentamente le mie dita lungo tutto il tuo viso. La mia mano non trapassa, anzi, tu mi sorridi. Il mio cuore comincia a battere all' impazzata e mi si forma una strana sensazione allo stomaco. Mi fa malissimo.. e poi.. tu ti alzi. Ti avvicini a me e mi stampi un bacio sulle labbra. Sento un grandissimo dolore alla testa che finisce quasi subito perché tu subito mi abbracci, mi stringi forte e mi sussurri delle frasi dolcissime, ma nonostante ciò io non riesco a ricambiartene una.
Provo un dolore immenso al cuore che vorrei finisse all' istante, ma non succede"."Che tipo di dolore è?".
"È UN DOLORE CHE TI PARALIZZERÀ E NEL MOMENTO IN CUI SARAI VULNERABILE, LEI ATTACCHERÀ".
Seira si dondolava su se stessa con le ginocchia portate velocemente al petto, fissando un punto fisso di fronte a sé.. Luciano.
"Seira calmati. Sta' tranquilla.. è tutto a posto" cercò di avvicinarsi di nuovo per abbracciarla, ma lei provò allo stesso tempo ad allontanarsi il più possibile.
Scese dal letto e corse a ripararsi nell' armadio. Chiuse le ante e si sedette a terra, nascondendo il volto tra le ginocchia mentre continuava a dondolarsi.
"Seira!!" Luciano si alzò per raggiungerla. Aprì le ante dell' armadio.
"Lei mi segue ovunque. Non mi dà pace. Io mi nascondo, ma mi trova, sa sempre dove sono!! Lei è sempre furiosa. Furiosa con me perché se le dessi ascolto, non avremmo questi problemi. E non posso neanche liberarmene. La lotta è dentro di me e la consapevolezza di non poter fare nulla per batterla, mi fa stare male. Io provo a scappare, ma lei sa sempre dove sono. Mi trova sempre e sarà sempre in grado di farlo in qualsiasi posto io decida di nascondermi. Non posso lottare, non posso scappare. Mi sono arresa, sono caduta, e non mi posso ripren-".
"Ma io sì. Io ti posso riprendere.." la interruppe.
"No.. non puoi.. perché anche solo averti vicino mi fa raggelare il sangue, mi fa scoppiare la testa. Solo che.. averti lontano.. mi fa stare peggio".
"Non mi ti fai nemmeno avvicinare che.." provò a riavvicinarsi a lei "..ti ritrai subito..".
Seira schivò continuamente le mani di Luciano. Non voleva essere toccata, ma allo stesso tempo lo voleva. Era sempre più combattuta.
"Perché non ti posso toccare?".
"Tu mi.. ferirai..".
"Perché mai dovrei farlo? Io ti amo!".
"Mi spronerai a fare qualcosa che io non voglio fare".
"Ma.. come faccio a spronarti?".
"Se tu mi tocchi.. la mia mente ti ferirà..".
"Non mi interessa Seira.. io sono disposto a soffrire pur di stare con te".
"Ma io non voglio vederti in quello stato.. non posso..".
Quando lei abbassò la testa, Luciano le si avvicinò con uno scatto felino e la strinse tra le sue braccia.
Lei cominciò a lamentarsi, così lui le diede uno dei tanti baci che non si erano più dati.
"Devi smetterla di insistere.. non otterrai nulla".
"Però nel frattempo ti sto baciando..".
Stavolta fu lei a ricominciare. Lui la prese in braccio e la portò fuori da quell' armadio, facendole allacciare le gambe alla propria vita.
La riportò a sedere sul letto e, senza mai staccarsi da lei, si posizionò proprio davanti a lei, insinuandosi fra le sue gambe.
Quando quel bacio finì, Luciano le prese la testa e la fece coincidere con il suo petto, lasciandola lì per abbracciarla forte.. e stavolta lei non si allontanò.
"Piccolo Principe..".
"Dimmi" le baciò la testa.
"Tu potresti fare qualsiasi cosa.. qualsiasi davvero, ma il mio destino è segnato.. e tu devi fartene una ragione".
"No, mai. Il nostro destino non l' ha scritto nessuno. Noi abbiamo il potere di deciderlo e di cambiarlo".
"Ma io non ti permetterò di farlo..".
"Non ti capisco..".
"Se ti permettessi di aiutarmi, il mio destino diventerà il tuo".
"E con ciò?".
"T-Tu moriresti.. e-e io non voglio perderti..".
"Nemmeno io voglio perdere te".
"...L-Luciano-".
"Ti amo".
"Mh?".
"Ti amo".
"A-Anche io.." balbettò a forza. Si era sforzata per dire quella frase dal momento che la sua mente stava provando a farla tacere.
"Ti fa male la testa?".
"S-Sì..".
Mi sto ritrovando senza idee perché quelle che avevo prima non mi piacciono più.
L' unica che mi piace.. è il finale.
Devo finire questa storia?!
È destino?!Devo farmi venire altre idee in mente!
#WORLD!Ifyouarehere,helpme!
Axera♤
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𝑺𝒉𝒉! ─ 𝑳𝒖𝒄𝒊𝒂𝒏𝒐 𝑺𝒑𝒊𝒏𝒆𝒍𝒍𝒊
FanfictionPsicologia /psi·co·lo·gì·a/ Sostantivo femminile. La psicologia è una scienza. E la scienza tutto sa, tranne cosa sia l'amore. Genericamente la psicologia viene intesa come la scienza che studia la mente umana, compresi i sentimenti che prova un ess...