44. I'm only a fool for you

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Un mese dopo...

Luciano, non dovendo più né frequentare le lezioni né preparare gli esami, si era dedicato completamente alla pubblicazione di video per le volpine, ma soprattutto per la sua Volpina.

Pubblicava video in cui raccontava le sue giornate e di come aveva imparato a fregarsene di ogni cosa grazie all'amore per Seira, che andava a trovare tutti i pomeriggi. Chiacchierava con lei fino a tarda sera, proprio come in passato.. il tempo passava così velocemente che lui non se ne rendeva nemmeno conto, era più forte la voglia di farle compagnia che il freddo che cominciava a sentire dopo il tramonto.

Una mattina particolarmente soleggiata si trovava in una sala gigantesca della sua facoltà, piena di studenti, parenti e amici sia suoi che dei suoi colleghi universitari. Era il giorno delle cerimonie di laurea. Tutti erano vestiti eleganti, ma Luciano spiccava. Era di una bellezza disarmante rispetto agli altri ragazzi e sua madre non faceva che ricordarglielo continuamente.

"Ho sempre detto di aver fatto un figlio proprio bello!" esclamò Miriam.

"Mamma!".

"Che c'è? Tu sei sempre bello , ma oggi sei proprio figo".

"Abbassa la voce! Voglio ascoltare i giudizi degli altri ragazzi" la implorò, senza riuscire a nascondere un evidente rossore sulle sue guance.

Miriam continuò a punzecchiarlo ancora per un po', voleva farsi una rapida risata, ma non appena si accorse che Luciano si stesse torturando le mani dall'ansia di sapere il suo voto, si avvicinò a lui e gli afferrò prontamente le mani, accarezzandogliele.

"Sono davvero orgogliosa di te, tesoro. Anche se il voto non dovesse essere quello che speriamo, sappi che per me sarai sempre il migliore di tutti. Non è un numero stampato su un pezzo di carta a definire il tuo valore, sei tu con le tue azioni a farlo" gli spiegò prima di stampargli dolcemente un bacio sulla fronte.

"Grazie mamma, grazie per esserci sempre quando ho bisogno di te" le rispose, commosso dalle sue parole.

"È questo che fanno le mamme, tesoro" gli sorrise, poi insieme tornarono ad assistere alla cerimonia, attendendo con ansia che venisse chiamato il suo nome.

"Mio Dio, non si saranno mica dimenticati di me?!".

"Ma no amore, come potrebbero dimenticarsi di un figurino come te?" scherzò, cercando di trattenere una risata mentre Luciano le lanciava un'occhiata furente.

"Finiscila".

"È più forte di me~".

"Luciano Spinelli" pronunciò uno dei suoi professori.

"Ora vai figliolo!".

Luciano salì sul palco e passò davanti ai suoi professori, mentre stringeva la mano ad ognuno di loro. Mentre si sistemava davanti alla commissione si rese conto di non essere mai stato così teso in tutta la sua e il fatto che il suo professore stesse tardando con l'inizio del suo discorso non fece altro che peggiorare la sua ansia.

"Luciano Spinelli, con i poteri conferitimi dalla normativa vigente abbiamo esaminato il suo curriculum e approvato il suo esame di laurea. La dichiaro dottore in psicologia con votazione 110 su 110, a cui la commissione unanime ha attribuito la dignità della lode. Tantissimi auguri".

Per poco Luciano non svenne seduta stante "Oh mio Dio".

Non appena ricevette il documento, un sorriso a trentadue denti si impossessò del suo viso e si commosse. Si avvicinò poi a tutti i professori per poter scattare le foto.

"Ci sono riuscito amore mio, ce l'ho fatta!" gridò mentalmente, troppo entusiasta.

Scese dal palco e tornò a sedersi vicino ai suoi amici, che si precipitarono da lui per congratularsi.

𝑺𝒉𝒉! ─ 𝑳𝒖𝒄𝒊𝒂𝒏𝒐 𝑺𝒑𝒊𝒏𝒆𝒍𝒍𝒊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora