49. Love is not over

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Seira rimase zitta inizialmente, giocando nervosamente con i bordi delle maniche della sua maglia, timorosa di raccontare tutta la verità.

Era consapevole di aver fatto un errore, ma la paura per le quasi certe conseguenze le impediva di ammetterlo.

Forse sí, aveva esagerato, ma nel momento in cui si era ritrovata di fronte all' uomo, responsabile del male di troppe persone, era certa di star facendo la cosa giusta.

"Ehy.. Seira..?" provò a chiamarla Sara, ma la ragazza non l' aveva neanche sentita.

Continuò a giocare con la maglia che indossava, non accorgendosi affatto dei tentavi degli altri di smuoverla.

"Ehy.. Volpina.. puoi fidarti di loro. Non ti faranno niente e, insieme a me, non permetteranno che neanche gli altri lo facciano".

"..da.. davvero?".

"Puoi ancora fidarti di noi.." rispose Mirko.

"Allora.. la storia continua così..".


Flashback.

Antony l' aveva accolta nella propria casa per nasconderla.

Temeva che potesse vederla qualcuno che la conoscesse, così, per non rischiare, decise di nasconderla anche a Luciano.

A Seira l' idea non piacque affatto.

Non gli voleva stare lontano.

Voleva perdersi ancora nelle accoglienti braccia del Piccolo Principe.

Ma Antony riuscì a convincerla ad aspettare, giusto il tempo che le acque si calmassero.


Trascorsero giorni, mesi, anni..

Ma le acque non si erano calmate, anzi, Luciano stava sempre più male.

E quest' immagine invadeva continuamente i pensieri di Seira, divorandola.

La lontananza da lui le faceva più male dei tagli che usava farsi quando era ancora ricoverata.

Non tanto per il dolore fisico, di quello non glien' era mai importato nulla, bensí per quello morale.

Quello delle lamette si attenuava.
Quello della lontanza la divorava.

E non riusciva a trovare rimedi.

Provò seriamente a dimenticarlo.
Aveva cancellato tutte le sue emozioni, tornando ad avere un cuore di ghiaccio, ma non riuscì lo stesso a dimenticarlo, dal momento che quel cuore ardeva così tanto dalla voglia di rivedere il proprio amore.

Ma allo stesso tempo era troppo triste.
Non poteva stargli vicino o anche solo vederlo.

E nella sua mente echeggiava troppo spesso l' immagine di loro due che si abbracciavano.

Faceva male tenerlo stretto a sé,
ma avrebbe fatto ancora più male se l' avesse lasciato andare.

𝑺𝒉𝒉! ─ 𝑳𝒖𝒄𝒊𝒂𝒏𝒐 𝑺𝒑𝒊𝒏𝒆𝒍𝒍𝒊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora