24. Non sei pericolosa

1.2K 89 44
                                    

Seira camminava per i corridoi del suo piano, un po' troppo tranquillamente per i suoi gusti.

E secondo lei.. c' era troppo silenzio.

Cosa diamine era successo?!

Le infermiere assistevano nuovi pazienti, evidentemente quelli che ricordava erano stati dimessi.

Chissà chi saranno quelli nuovi..

La sua pace dei sensi venne però interrotta da Mirko e Marco, che si stavano precipitando da qualche parte.

Ma.. perché?

Dovevano occuparsi di altri pazienti oltre lei?

Credeva che ognuno di loro avesse solo un paziente per volta..

Bah.

Loro continuavano a correre, non curandosi del baccano che stavano causando.

Seira li richiamò, cercando di fermarli.

Loro però.. la ignorarono completamente.

Probabilmente non l' avevano neanche sentita.

Non fece in tempo a gridare un' altra volta, che questi continuarono a correre, travolgendo la povera ragazza, che non aveva neanche fatto in tempo a scansarsi.

Era già pronta a rialzarsi da terra.

...

Ma lei non provò dolore e non si era neanche spostata di un centimetro.

Era come se.. l' avessero trapassata.

"Ma cosa cazzo..?!" si domandò "come cavolo può essere possibile una cosa del genere?!".

Decise così di seguire i due psicologi.

Dopo pochi secondi li ritrovò fuori dalla stanza 117 con un grandissimo fiatone.

"Ma che ci fate lì?! Io sono qui! Siete diventati pazzi a furia di stare qui dentro o cosa?!".

Loro però non la sentirono..

"Ehilà.. sono qui!!".

...

"Mi state facendo innervosire..".

I due ragazzi entrarono nella stanza e Seira li seguì.

Arrivò, però, un po' troppo tardi.

Infatti, vista la situazione, si aspettava una portata in faccia, ma quando questo avvenne.. lei non percepì alcun tipo di dolore.

"Ma.. di nuovo?!".

Ormai la porta era stata chiusa, così portò una sua mano sulla maniglia per abbassarla.

Però.. non riuscì a toccarla, anzi.. la trapassò.

Tirò un grido colmo di terrore.

"M-MA.. COSA MI S-STA SUCCEDENDO?!!".

Ad un certo punto la porta si riaprì a causa di una folata di vento freddo, che però lei non riuscì a percepire sulla propria pelle.

Quando entrò però.. non si ritrovò davanti uno spettacolo meraviglioso.

Luciano era in lacrime seduto su una sedia adiacente al letto della stanza.
I due psicologi cercavano di fare qualcosa, coprendo tutta la visuale.

𝑺𝒉𝒉! ─ 𝑳𝒖𝒄𝒊𝒂𝒏𝒐 𝑺𝒑𝒊𝒏𝒆𝒍𝒍𝒊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora