48. Face yourself

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Il mattino seguente Luciano si svegliò di soprassalto, spaventato dal sogno che credeva di aver appena fatto.

Temeva seriamente che potesse essere stato tutto frutto della propria immaginazione.

Il classico troppo bello per essere vero.

Ma lui aveva già incontrato una cosa che fosse troppo bella per essere vera.

E in quel momento era beatamente addormentata fra le sue braccia e non accennava a staccarsi.

Non era affatto un sogno passeggero, anzi, lui stava proprio vivendo un sogno, quello della sua vita.

Prese ad accarezzarle i capelli, notando poi la ragazza rilassarsi sotto il suo tocco.

Continuò così fino al momento in cui Seira non si svegliò, aprendo delicatamente gli occhi.

"Finalmente ti sei svegliata" le sorrise.

"Hai davvero aspettato che mi svegliassi?".

"Certo. Non volevo lasciarti sola".

Seira gli stampò un dolce bacio per ringraziarlo, che sarebbe diventato qualcosa di più se il campanello non fosse suonato.

"Ma che..?" Luciano si alzò dal letto, si rivestì e poi si diresse verso la porta.

"LUCIANO SPINELLI SEI UN EMERITO IDIOTA!".

"Buongiorno anche a te Sara" si strizzò un occhio.

"COME TI È PASSATO PER L' ANTICAMERA DEL CERVELLO DI DORMIRE QUI?!" gli gridò Fabio.

"Me li sono dovuti subire tutta la notte" rispose Marco, il ragazzo di Sara.

"Noi invece siamo stati in ansia per te! Ti avevano detto di non tornare a casa tua!" gli urlarono contro Mirko e Marco.

"E invece l' ho fatto.. e sono ancora vivo e vegeto".

"QUESTA CE LA PAGHI!".

"Perché sei tornato qui?" gli domandò il Marco più piccolo, l' unico calmo fra tutti.

"Volevo restare solo..".

"Per quale motivo? Per tuo padre?".

"Avevo bisogno di capire..".

"E l' hai fatto?".

"Accomodatevi in casa. Vi spiegherò tutto.. ma Noemi e Davide?".

"Sono andati qualche giorno in vacanza. Ce l' avevano pure detto".

"Ahh già.. vero".

I ragazzi entrarono tutti dentro casa, andandosi ad accomodare in salotto.

"Allora..?".

"Io devo farvi capire.. che non sono pazzo! E finalmente oggi posso farlo".

"Di cosa stai parlando?".

"Ragazzi.. è stata Seira ad uccidere papà".

"E io sono la fata madrina, solo un po' più magra" ribattè Marco, lo psicologo.

"In effetti guardalo.. ci assomiglia molto, soprattutto fisicamente" rispose Mirko.

"Nonna dice che io sia sciupato!".

"Ma quello lo dicono tutte le nonne!".

"Ma la mia ha ragione!".

"RAGAZZI! È UNA COSA SERIA!" gridò Luciano.

"Luciano.. sono passati quasi sei anni.. e ancora non te ne sei fatto una ragione?" domandò Fabio.

"Io non ho mai creduto alla sua morte.. non ho mai visto il suo corpo senza vita! E diversi avvenimenti poi mi hanno ricordato di non smettere mai di non crederci".

𝑺𝒉𝒉! ─ 𝑳𝒖𝒄𝒊𝒂𝒏𝒐 𝑺𝒑𝒊𝒏𝒆𝒍𝒍𝒊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora