30. I tuoi occhi riflettono lo stesso amore che ho nei miei

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Luciano giunse alla fermata della metro, scese dal treno e si diresse verso le scale.

Quando, però, si ritrovò in un piazzale diverso da quello che si aspettava, capì di essere sceso troppo tardi.

La metro era troppo affollata per poterla riprendere.

Era ovvio ormai, doveva farsi il viaggio a piedi.

Infondo, non era troppo distante.

Prese una scorciatoia passando per un grande parco, pieno di ragazzi della sua età.

Alcuni parlavano, altri giocavano a pallone, insomma si stavano divertendo.

..ma non proprio tutti..

Vide una ragazza che andava nella direzione opposta di Luciano con un' espressione strana.

Pareva che avesse pianto.

Ormai poteva riconoscere quel tipo di sguardo ovunque. Aveva imparato a distinguere le lacrime di gioia da quelle di tristezza.

Lei ne aveva ancora un paio che scorgavano dai suoi occhi.

Non poteva essere felice.

E lui voleva fare qualcosa.

"Ehy, scusami.." fermò la ragazza, afferrandola per un polso.

"Che cosa fai?!" chiese lei, guardandolo stranamente.

"Ehm.. volevo chiederti una cosa".

"Ci conosciamo?".

"Non direi..".

"Allora cosa vuoi? Non ho voglia di parlare.." si asciugò un' altra lacrima.

"Invece credo che dovresti farlo".

"Chi sei tu per dirlo? Neanche ti conosco".

"Molto piacere, Luciano" le tese la mano.

"Non ho neanche voglia di fare nuove conoscenze.." aggiunse singhiozzando mentre si stava asciugando un' altra lacrima.

"Avanti, ti farà bene, mh?" le ritese la mano.

"M-Mi chiamo Sara".

"Perché stavi piangendo, Sara?".

"..." trattenne un paio di singhiozzi.

"Perché stai piangendo?".

"Ho visto il ragazzo che mi piace, nonché mio amico, baciarsi con una ragazza che non posso proprio vedere... s-secondo me stanno insieme e-e io.. io non ne sapevo nulla.." continuò a piangere mentre singhiozzava.

E alla scena, il cuore di Luciano si fermò.

Istintivamente, il ragazzo abbracciò forte Sara, che ne rimase alquanto sorpresa.

"C-Che cosa fai?" chiese lei, irrigendosi.

"Ti voglio aiutare" rispose.

"Perché?".

"Perché io aiuto le persone, cerco di farle stare meglio..".

"I-Io non ho bisogno di.. aiuto" pronunciare quella parola le fece quasi schifo.

"Io invece credo di sì".

"Senti.. sto bene. Quello era un segno, e-evidentemente non è il ragazzo giusto per me, anche se.. lui mi ha fatto stare così bene..".

"Mh.. sei stata davvero bene con lui, il ragazzo sbagliato?".

"..sì".

"Allora pensa a quanto starai bene con quello giusto. Se sei stata benissimo con quello sbagliato, con quello giusto.. ti sentirai in Paradiso".

𝑺𝒉𝒉! ─ 𝑳𝒖𝒄𝒊𝒂𝒏𝒐 𝑺𝒑𝒊𝒏𝒆𝒍𝒍𝒊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora