Capitolo 39

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SUMMERS' POV

“Amore?” sento questa parola in lontananza.

“Piccola, dobbiamo alzarci.” Altri mormorii, accompagnati da dei baci umidi su tutto il braccio.

Mugolo, e mi accoccolo ancora di più sotto le coperte.

Il calore temporaneo che provavo avvolta nelle calde coperte, svanisce, dato che esse vengono allontanate dal mio corpo.

“No no no, devi alzarti, non riaddormentarti.”

“Dai Tyler… ancora qualche minuto, siamo in vacanza.”

Sento il letto alzarsi di poco e ciò mi fa capire che Tyler se ne è andato, lasciandomi in pace.

Dopo un minuto di numero, mi sento tirare verso il bordo del letto,

Schiudo gli occhi. “Tyler…”

“Mh?”

“Che stai facendo?” gli chiedo in un risolino.

“Visto che non ne vuoi sapere di svegliarti e di alzarti, ci penso io.”

Mi afferra per le cosce in un batter d’occhio, portandomi proprio sull’orlo del letto.

Mi tiro su appoggiandomi sui gomiti e lo osservo per qualche istante; si trova lì, inginocchiato tra le mie gambe, con le mani sul mio fondoschiena. E’ bellissimo.

“Tyler, c…” non finisco, anzi, non inizio nemmeno la frase, che si fionda sulle mie labbra. Mordicchia e tira il mio labbro inferiore. Mentre mi accarezza le cosce con una mano, con l’altra impugna i miei capelli, tirandoli delicatamente verso il basso, facendomi inarcare la schiena verso di lui.

Sono completamente a sua disposizione; lui è padrone dei miei movimenti.

Scende a baciarmi il collo e prosegue poi sul mio petto.
Lascia i miei capelli e alzandomi di poco la maglietta, si abbassa, ed inizia a baciarmi la pancia.

“Tyler, adesso… non possiamo.”

“Sì invece.” Sussurra senza fermarsi, arrivando all’elastico della tuta che indosso.

“Abbiamo un sacco di cose da fare.” Cerco di trovare una scusa per non lasciarmi andare al piacere, anche se lo desidero con tutta me stessa.

Mi appoggia una delle sue grandi mani sulla pancia, facendomi capire di sdraiarmi.

“Dammi qualche minuto e vedrai che non li rimpiangerai.”

Con un rapido gesto, fa scendere i miei pantaloni.

Mi bacia poco sopra le ginocchia per poi risalire verso l’interno coscia.

“Sei così morbida.” Mormora, accarezzandomi.

Dopo pochi secondi le mie mutandine, si trovano assieme ai pantaloni.

Con strana delicatezza mi leva entrambi gli indumenti, e poi mi tira ancora un po’ verso di lui.

“Amore, allarga le gambe.” Faccio come dice, aprendomi ancora di più per lui.

Mi accarezza lentamente il clitoride con il pollice, per poi dargli un leggero pizzicotto, che mi fa scappare un piccolo gemito.

“Ti piace vero?”

Annuisco in risposta.

Mi pizzica un’altra volta, sta volta molto più forte, provocandomi un piacere immenso misto dolore.

Inarco la schiena e inizio a respirare irregolarmente.

Rimane lì ad osservarmi mentre mi contorco dall'eccitazione e aspetto con impazienza il piacere che mi farà provare tra pochi attimi.

“Cosa preferisci. Le mie dita…”

Infila senza preavviso due dita dentro di me.

Inizio a muovermi sotto il suo tocco, scossa da brividi caldi.

“Sei così bagnata Summer.”

Sfila le dita. “Oppure la mia lingua?”

Si china, e dopo avermi dato qualche bacio sul pube, la sua lingua passa sul clitoride, per poi posarsi sulla mia entrata, compiendo dei movimenti circolari.

“Allora? Quale dei due?” chiede con un sorriso sexy, tirando su la testa.

“Entrambi Tyler, però ti prego, muoviti!” ansimo.

“Siamo sfacciate eh.” Ammicca ridacchiando.

Quando si richina i suoi capelli sempre più lunghi, mi fanno il solletico.

Stringo la coperta tra le dita quando inizia ad accarezzarmi con la lingua e a tenermi ferma con le sue braccia tatuate.
Sento le sue dita massaggiarmi insieme alla lingua, ed il fuoco dentro di me si amplifica.
Infila lentamente prima un dito, e poco dopo un secondo.
Le mie mani abbandonano le coperte e vanno a posarsi una sui suoi capelli, tirandolo leggermente verso di me, e l’altra sul mio seno, ad accarezzarmi i capezzoli turgidi.

Si tira su, mostrando le labbra carnose che rilucono di me, proseguendo il lavoro solo con le dita.

“Dio, questa vista di te mi eccita da morire.” Mormora con un sorriso malizioso, per poi riabbassarsi e finire il suo lavoro.

I movimenti sia della lingua delle dita accelerano sempre di più.

“Oh, Tyler.” Gemo, mordendomi il labbro.

Pochi attimi e la mia eccitazione esplode, facendomi venire sotto il suo tocco, mentre urlo il suo nome.

Rᥱsᥴᥙᥱ MᥱDove le storie prendono vita. Scoprilo ora