Capitolo 14

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SUMMERS' POV

Ho il cuore che batte a mille, e il corpo scosso dai brividi.

Provo a riaprire e chiudere gli occhi, sperando che sia un sogno... ma non lo é.

"Getta la pistola. E poi metti le mani... in aria." mi dice con voce roca.

Faccio quello che mi dice.

"Se ti lascio andare... mi prometti che non dirai nulla, o non urlerai?"

Mi sembra di essere finita in uno dei tanti film polizieschi o thriller, che guardo.

Cerco di tranquillizzarmi e poi annuisco, di nuovo.

Toglie prima la mano che si trovava sulle mie labbra, e poi con un sospiro, toglie l'altra, che si trovava sulla mia pancia.

Ho paura che girandomi, troverò Ryan davanti a me; ma non credo perché la voce non era la sua... almeno credo.

Quando mi giro dalla mia bocca esce solo una parola, scioccata ed arrabbiata...

"Tyler?!"



TYLERS' POV

Sono entrato in questo appartamento, sperando di non svegliarla, così si sarebbe arrabbiata questa mattina... o anzi, non si sarebbe neanche accorta di me, visto che volevo giusto lasciare le valigie ed andarmene.

Ed invece, a causa di un tappeto di merda, mi sono inciampato, facendo cadere una delle mie due valigie.

Poco dopo, ho sentito l'anta di un armadio chiudersi.

Allora mi sono nascosto, aspettando che arrivasse Summer.

É arrivata, sì.

Ma chi cazzo immaginava che sarebbe arrivata con solo un reggiseno di pizzo bianco ed un pantaloncino?!

Mi dono goduto il panorama, fino a quando stava per girarsi.

Così mi sono posizionato dietro al suo magnifico corpo...

Dio! Quel contatto con il suo corpo seminudo, mi ha eccitato; senza pensare al suo profumo di vaniglia, mischiato ad un altro più esotico.

Mentre fantastico su di lei, mi accorgo che però lei non sta fantasticando su di me, anzi, mi sta uccidendo con lo sguardo!

"Tyler! Te lo ripeto un'ultima volta. Che. Diavolo. Ci. Fai. Qui?"

"Semplice. Mi sono trasferito da te!" ridacchio.

"No no no! Tu non puoi trasf..."

"E chi me lo vieta?"

"Io!"

É bellissima vederla così arrabbiata, più che altro isterica.

Ha le guance rosse dalla rabbia, ed una vena le se é ingrossata sul collo; senza contare lo sguardo assassino con cui mi sta fissando.

"Mi dispiace tesoro, ma il mio appartamento é occupato dalla tua amichetta. Sia lei che mio fratello, mi hanno sfrattato di casa. E quindi, l'unico posto disponibile eri tu!" dico sorridendole.

Si posa le mani sul viso, ma subito dopo le toglie ed emette un sospiro.

"Sai che ti dico? Va bene. Trasferisciti pure qui. Tanto parlare con te é inutile!" dice avviandosi poi verso, presumo, la camera da letto.

Ridacchio.

Prendo i miei borsoni e vado anche io in camera.

La nostra futura camera.

Quando arrivo, si sta mettendo, purtroppo, una canotta nera... e poi senza degnarmi di uno sguardo, si sdraia sul materasso, facendo finta di dormire.

É stupida ed adorabile allo stesso tempo.

Adorabile?! Ma che mi prende?

Per dargli fastidio, faccio casino con la valigia, e dopo con l'armadio.

Dopo cinque minuti, non sopportando più il mio casino, sbuffa e si alza.

"Lo fai proprio apposta, vero?"

"Sinceramente... sì!"

Pochi secondi dopo, é di fianco a me a scegliere i vestiti per oggi.

"Ti potresti spostare per favore?"

"Mi scusi" le dico facendo l'inchino.

Mi siedo sul letto, e la guardo trafficare nell'armadio.

"Ti ho fatto spazio; la parte destra é tua. Ci sono tre cassetti, ne abbiamo uno a testa, l'altro lo dobbiamo dividere"

Fa per andarsene, ma appena é sulla soglia della porta, si gira e mi dice: "Non provare a spostare la mia roba, e non ti azzardare a ficcanasare  nelle mie cose. Hai capito?"

"Certo tesoro!"

Rotea gli occhi, e se ne va.

Incomincio ad appendere le mie camicie, e alcuni giubbotti.

Dopo aver messo via anche le felpe, i pantaloni e le magliette, é ora di mettere via l'intimo e le calze.

Posiziono le calze in in cassetto. E quando apro quello in mezzo... Dio!

É pieno di biancheria intima.

Quasi tutti i reggiseni sono in pizzo, e le mutandine sono quasi tutte brasiliane.

Si tiene bene la ragazza!

Incomincio a spostare la sua roba a sinistra e metto la mia a destra.

Prima di chiudere l'armadio, noto un bel mini-abito che credo le stareb...

"Quale parte di 'Non ficcanasare nelle mie cose' , non ti é chiara?" dice interrompendo i miei pensieri, appoggiandosi a un mobiletto posizionato all'entrata, tenendo in una mano la pistola di prima.

Mi allontano dall'armadio con le mani alzate.

"Giuro che non stavo facendo niente!" dico ridacchiando.

Si morde il labbro, e viene verso l'armadio.

Apre il cassetto di mezzo, e mette la pistola sotto tutta quella montagna di biancheria intima.

Poi chiude l'armadio, e s'incammina verso la cucina, ed io la seguo.

Quando arriviamo in cucina, io vado al tavolo e lei alla penisola della cucina.

Sta mattina indossa un paio di jeans neri a vita alta con sopra una maglietta corta, color bordeaux, che arriva un po' sopra l'ombelico.

Dopo aver messo su il caffè, si gira e si appoggia al bancone, e guardandomi mi dice: "Se vuoi vivere qui, devi darti una mano anche tu"

"Okay. Facciamo delle regole"

"Va bene"

Sorrido.

Bene...

Rᥱsᥴᥙᥱ MᥱDove le storie prendono vita. Scoprilo ora