TYLERS' POV
CINQUE ANNI DOPO
Rotolo nelle lenzuola, mettendomi a spalle in giù e stritolando il cuscino tra le braccia.
Emetto un sonoro respiro e continuo a tenere gli occhi chiusi.
Pochi istanti dopo li apro, sentendomi osservato. E non mi sbagliavo, davanti a me trovo Emma che mi scruta coi suoi occhioni chiari e con la testa leggermente inclinata.
Mi sollevo a mezzo busto, trascinandomi una mano sul viso. "Ei bestiolina che ci fai qui?"
Si porta le mani sui fianchi, fulminandomi con lo sguardo, proprio come faceva sua madre. "Ti sei dimenticato di nuovo?" Mi ammonisce, assottigliando gli occhi.
Aggrotto la fronte e mi soffermo su come è vestita. Cosa mi sono dimenticato?
Vestita è vestita: ha dei pantaloncini in jeans e una maglietta bianca con lo stemma del campo estivo.
Dei ricordi iniziano ad affiorarmi in mente, ma non riesco ancora a collegarli. Mi concentro ancora sula sua figura e quando noto che indossa gli scarponcini e ha uno zaino in spalla, mi ricordo.
Oggi hanno la gita.
"Cazzo!" Scendo velocemente dal letto, afferrando l'orologio dal comodino.
"Hai detto una brutta parola." Mi riprende Emma, continuando a guardarmi con aria contrariata.
"Lo so amore hai perfettamente ragione, perdonami." Le lascio un bacio sui capelli biondo rame, scusandomi per poi aprire l'anta dell'armadio.
"Noi colazione l'abbiamo già fatta. Il pranzo non c'è lo devi preparare." Mi informa, mentre io cerco una maglietta pulita, ricordandomi che non devo fargli dei panini perché ci ha già pensato Steffy ieri sera quando erano da lei.
Annuisco, infilandomi una maglietta grigia. "Matt è già alzato?" Le chiedo, afferrando il telefono e gli occhiali da sole, dirigendomi verso la porta.
"Ti ho appena detto che abbiamo fatto colazione, questo magari significa che eravamo in due..." Risponde, dandomi gentilmente del coglione.
Prendo un bel respiro, cercando di concentrarmi un po', voltandomi verso di lei.
"Scusami Emma. Ho la testa completamente da un'altra parte." Allungo un braccio, tendendole la mano vedendo che continua a rimanere nella mia camera a braccia conserte. "Dai andiamo, altrimenti faremo ancora più tardi."
Cambia espressione, guardandomi divertita. "Non stai scordando nulla?"
Oh santo cielo e ora cosa c'è. Corrugo la fronte, non capendo di nuovo a cosa si riferisca.
Abbassa lo sguardo sulle mie gambe e afferra i jeans neri dalla cassapanca, lanciandomeli ai piedi. "Christina ti guarda già basta così, non vedo perché devi darle un motivo in più per accollarsi." Pronuncia con disgusto il nome di una delle sue monitrici che secondo lei mi viene dietro.
Me li metto velocemente, mentre Emma mi passa davanti. "Accollarsi eh? E questa chi te l'ha insegnata?"
Si gira verso di me, aspettandomi sulla soglia della stanza. "Un mio amico del campo."
La colgo di sorpresa, prendendola in braccio e avviandomi verso le scale. "Sempre Michael? Penso che dovrei conoscere questo tuo amichetto, non credi?"
Arrossisce, nascondendo il viso appoggiandolo sulla mia spalla.
Appena arriviamo in salotto noto che Matt ci sta già aspettando davanti alla porta con lo zaino a spalle più grande di lui.
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Rᥱsᥴᥙᥱ Mᥱ
Roman d'amour"A volte ci troviamo nel posto sbagliato al momento sbagliato. Possiamo essere la preda o il predatore." **** Una ragazza. Un passato. Amici vicini, che in realtà sono persone pericolose, arrivate nella sua vita solo per distruggerla. Cresciuta nell...