SUMMERS' POV
"Okay va bene. Grazie mille. Devo firmare qui?"
"Sì certo, firmi pure qui." la signora Morrison, fa una piccola pausa. "E per quanto ci sarà lei, ad accompagnare la signorina Angel ed il signorino Thomas?" domanda guardandomi dall'alto verso il basso, attraverso le piccole lenti dei suoi occhiali.
Alzo per pochi istanti lo sguardo verso di lei. "Ehm, non saprei. Dipende da quanto mio zio resterà in ospedale signora."
Le consegno i vari fogli che ho dovuto firmare pr confermare di essere imparentata con Angel e Thomas, e di non essere una rapitrice seriale, e mi alzo.
"Arrived..."
"Ah, un'ultima cosa signorina Wilson."
"Mi dica." le rispondo, con tono stizzito, facendola irritare.
"Potrebbe venire qualcun'altro a prendere i bambini?"
"Sì, potrebbe passare il mio coinquilino."
"Siete sposati giusto? Perchè altrimenti noi non abbiamo il diritto di rilasciarli ad un estraneo. Lo sa qusto, vero?"
Alzo entrambe le sopracciglia e sistemandomi meglio la borsa e gli zainetti dei miei cugini, le dico: "Sì siamo sposati. Adesso mi scusi, ma devo proprio andare. Arrivederci."
Esco senza darle il tempo di controbattere.
Mentre vado verso la panca dove sono seduti Angel e Thomas, noto un signore, anzi un ragazzo con un giubbotto marrone, intento ad osservare i bambini dell'asilo, dalla vetrata del corridoio.
Sorrido a quell'immagine."Zia, ma quanto ci hai messo?" mi domanda Tommy, cercando di scendere dalla panca un po' troppo alta per lui.
"Scusami tesoro. Dai, adesso andiamo."
Prendo lui in braccio e Angel per mano, e ci dirigiamo verso le loro classi.
Porto prima lei, e dopo essere tornata al piano inferiore, accompagno Thomas all'asilo.
"Allora tesoro. Adesso io vado, mi prometti che farai il bravo?"
Lui annuisce, mentre gli levo la sciarpa. "Bravissimo." gli dico, togliendogli la giacca e scompigliandogli i capelli.
Gli lascio un bacio e vado verso l'uscita.
Quando mi volto verso di lui per guardarlo un'ultima volta, vedo che mi sta ancora osservando con le mani lungo i fianchi ed un faccino meraviglioso.
Gli sorrido e mandandogli un bacio, esco.Mentre cammino nel corridoio, lo guardo lungo la vetrata, fino a quando vado a sbattere contro qualcuno. Sto per cadere, ma per reggermi, mi aggrappo al collo di questa persona, chiudendo gli occhi.
"Tutto bene?" mi domanda una voce profonda , stringendomi le spalle.
Apro un occhio alla volta.
E' il papà, almeno presumo, che prima osservava i bambini."Ehm, si, mi scusi, stavo sol..." inizio a balbettare, ma m'interrompo quando lo vedo avvicinarsi pericolosamente a me.
"Non c'è bisogno di scuse. Ti ho solo chiesto se stai bene." sussurra, alzando l'angolo destro della bocca, facendo quasi scontrare i nostri nasi.
Non so il perchè ma questo ragazzo mi incute paura, e questo suo ultimo sorriso lo rende ancora più 'diabolico', pauroso.
Lo guardo intensamente nei suoi occhi colorati di varie sfumature che vanno dal grigio al verde, fino a quando sono costretta a distogliere lo sguardo.
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Rᥱsᥴᥙᥱ Mᥱ
Romance"A volte ci troviamo nel posto sbagliato al momento sbagliato. Possiamo essere la preda o il predatore." **** Una ragazza. Un passato. Amici vicini, che in realtà sono persone pericolose, arrivate nella sua vita solo per distruggerla. Cresciuta nell...