Capitolo 23

695 74 53
                                    

SUMMERS' POV

"Summer, sei sicura di voler incominciare oggi? Insomma é sabato e mag..."

"Si Steffy, ti ho già detto di sì due volte." affermo, cercando di essere il più convincente possibile.

Si posa le mani sui fianchi ed annuisce. "Eh va bene. Sei proprio testarda quanto tuo fratello."

Le sorrido. Su questo ha ragione; tutti e tre quando vogliamo qualcosa di giusto, lo dobbiamo ottenere a tutti i costi.

"Allora," incomincia facendomi segno di seguirla nel retro.

"Questo é il tuo grembiule." dice consegnandomi il grembiule rosso acceso con il simbolo della pizzeria.

"Come puoi vedere questo é il retro. Qui ci vieni se di là in sala manca qualcosa, o é finita la scorta di bottigliette d'acqua, ad esempio. Comunque se non sai qualcosa chiedi a me, in qualsiasi momento. Per questa settimana iniziale ti affianco Wyatt, lui é stato uno dei primi che ho assunto e quindi é molto bravo, mi fa un po' da vice quando non ci sono. Se in caso, non ti trovassi bene con lui me lo dici, e ti trovo qualcun'altro, okay?"

Annuisco, mentre la seguo per tornare in sala.

"Wyatt dovrebbe arrivare a momenti. Mentre lo aspetti seguimi e osserva tutto ciò che faccio, va bene?"

Annuisco di nuovo, infilandomi il grembiule e legando i capelli in una coda di cavallo.

"Allora adesso facciamo un giro dei tavoli, così in generale, per vedere se qualcuno ha finito di mangiare o se hanno bisogno di qualcosa."

La seguo in silenzio per tutto il salone, osservando attentamente tutti i suoi gesti, i suoi sorrisi cordiali e ascoltando ciò che dice.

Dopo aver finito torniamo dietro il bancone. "Quando hai controllato i tavoli e non hai nulla da fare, dai sempre una pulita alla zona di servizio: il piano in marmo, i distributori delle bevande, e a volte anche alla cassa. Mentre fai tutto ciò ricordati sempre di controllare, vabbé la sala, ma anche l'entrata, così da ved... Summer ma che st..."

"Ssh!" la interrompo, rannicchiata da sotto il bancone.

Lei mi guarda stranita, ed io le faccio cenno di togliere lo sguardo da me e di continuare a fare quello che stava facendo come se io non ci fossi.

"Ciao! Benvenuto da Bella Napoli, che posso fare per te?"

Mi faccio sempre più piccola nella nicchia del bancone.

"Ha per caso visto una ragazza abbastanza alta, con dei lunghi capelli marroni? Ha una canotta bianca, un pa..."

"No scusami, mi dispiace, non l'ho vista. Posso fare altro?" gli dice senza far trasparire nulla, con voce perfetta ed autoritaria.

"No. Grazie lo stesso." lo sento dire con voce irritata, e mi sembra di avvertire anche un pizzico di delusione, per poi sentire dei passi pesanti che si allontanano.

"Puoi alzarti se ne é andato." mi dice Steffy, porgendomi una mano per aiutarmi.

Quando sono in piedi mi sistemo il grembiule e cerco di calmarmi.

"Adesso mi spieghi perché ti sei nascosta da quel ragazzo?" mi domanda con viso serio, quasi arrabbiato, ma subito dopo la sua espressione lascia posto alla preoccupazione. "Summer, non ti ho fatto del male vero? Intendo fisicamente."

Fisicamente no, a parte quei pizzicotti di poco fa, anche se non si possono definire 'male fisico', oltre a questo nient'altro.

É dentro che sono distrutta. Non ha idea di quanto ho già pianto a causa sua, conoscendolo solo da poche settimane. Non ha la minima idea di quanto dolore ho già passato, per colpa delle sue parole.

Rᥱsᥴᥙᥱ MᥱDove le storie prendono vita. Scoprilo ora