Capitolo 30

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Nathan POV

È più cocciuta di un mulo.
Sapevo che non mi aveva creduto,ero stato poco convincente.
Adesso è qui vicino a me che dorme,era stanca dopo sette ore di viaggio da New York a Londra ed ora per la Russia altre quattro ore,era stremata.Mi è mancata un casino in questi giorni.

Nel sonno si lamenta,mi accosto a lei per darle un po di protezione,si perché lei ha bisogno di questo,deve essere protetta e nessuno deve fargli più del male,è pura e per colpa mia ha sofferto,non solo adesso ma anche in passato per le stronzate che facevo al college,ormai sono un uomo e ho delle responsabilità,se riuscirò a sistemare tutto le chiederò di sposarmi,non voglio più aspettare,voglio che sia mia e per sempre.

-"No,lasciatelo no"urla.
-"Ehy amore,amore sveglia"la scuoto.
-"No lascialo"

Si sveglia di scatto alzandosi.

-"Sophia calma,è un brutto sogno"
-"Oh Dio"mi abbraccia forte.

È come un dejavu,mesi fa ero io che facevo gli incubi ed ora è lei in questa situazione.

-"Ho sognato che ti facevano del male,che ti portavano via da me"dice piangendo.
-"Sophia non piangere,nessuno mi porterà via da te"la rassicuro abbracciandola forte.
-"Non voglio che ci abbandoni"
-"Non lo farò"

Ci abbandoni? perché al plurale?
Forse ho capito male.

-"Non voglio che ci lasci"

Ancora quel plurale.
Mi nasconde qualcosa.

La sposto di poco e la guardo dritta negli occhi.

-"Ci?"
-"Che?"dice confusa.

Non sto capendo niente!

-"Hai detto ci,hai parlato al plurale perché?"

Arrossisce e risponde balbettando.

-"N-no i-io dicevo in generale,con l'azienda e gli amici"

Alzo un sopracciglio poco convinto.

-"Se morirò tu sarai il capo della mia azienda"
-"Cosa? no,tu devi tornare a casa me l'hai promesso,non puoi"

-"Chi ti ha detto che stavo andando in Russia?"cambio discorso.
-"Ero andata in azienda per vederti ed ho incontrato Jess,poi è arrivato Tom e mi ha raccontato tutto"
-"Cosa? Tom!"
-"Si,non aspettava altro secondo me..e poi è stato lui a dirmi che mi avevi presa in giro,del russo ecc"
-"Lo so,l'ho sistemato facendogli un bel segno in faccia"
-"Ho visto,aveva un segno rosso sotto l'occhio"
-"È di due settimane fa"dico soddisfatto.
-"Non ti smentisci mai"

Bussano alla porta,credo che siamo arrivati.

-"Preparati,siamo arrivati"

Annuisce e si alza con quel fare sexy,dondolando quel bel culo a destra e a sinistra.

-"Sophia!"
-"Che c'è?"dice ammiccando.
-"Non provocarmi con quel culo sai che non resisto,non ti è bastato quello che ti ho dato prima in cabina?"
-"Dobbiamo recuperare due settimane"
-"Le recupereremo quando torneremo a Londra,stanne certa,dai muoviti"
-"Si padrone"ride e si chiude in bagno.

Quando siamo andati in camera dopo aver decollato,l'ho messa in tutte le posizioni e l'ho fatta di nuovo mia,mi era mancato tanto il suo calore e i suoi gemiti,prendendola su qualsiasi superficie della camera,era maledettamente eccitante e non ho resistito all'impulso di entrate dentro di lei,solo che ci penso mi viene voglia di andare in bagno e sbatterla vicino alle mattonelle della doccia.
Freno i miei istinti e mi alzo mettendomi una camicia bianca e un pantalone blu,stile uomo serio d'affari.

Dopo cinque minuti sento l'aereo atterrare con delicatezza,così mi precipitò fuori per controllare se è tutto apposto con quello che ho in mente.

-"Signore"dice uno dei miei uomini.
-"Allora è tutto pronto?"
-"Si,aspettiamo solo lei..il signor Sokolov è stato informato del suo atterraggio qui a Mosca,vi aspetta nella sua villa"
-"Villa Falco!"puntualizzo.
-"Si signore"
-"Bene,appena sarò andato via,tenetela d'occhio è molto furba e tenace,statele sempre vicino e se si ribella chiuderla dentro in stanza,non fatela scendere per nessuno motivo da qui sopra,se va male partite senza aspettarmi,pensate solo a lei e a metterla in salvo"
-"Ma signore mi sembra un addio il vostro"dice triste.
-"No sta tranquillo,adesso vado..mi raccomando per nessun motivo..."
-"Non scenderà da qui"
-"Grazie Leon"dico dandogli del tu e gli do una pacca sulla spalla.

Poco dopo scendo le scale e il portellone si chiude, tiro un sospiro di sollievo,Sophia è lì dentro in salvo.Non oso immaginare come impazzirà quando saprà che l'ho rinchiusa nell'aereo,non potevo permettere di farmi vedere con lei.

E come non detto vedo dal finestrino che da a pugni al vetro,sta urlando perché vedo la sua bocca che si apre ma non sento niente,vedo solo il suo bel viso rigato dalle lacrime.
Stringo i pugni ed entro in macchina seguito dai miei uomini ed un altra macchina dietro.

******

Sophia POV

-"No Nathan no! aspettami"urlo ma non mi sente.

Cammina verso una macchina nera e sale andando via lasciandomi qui,di nuovo chiusa senza poter fare niente.

Ricado sul sediolino stremata.

-"Signorina si calmi,tornerà"
-"No cazzo,non lo farà mi lascerà,lo uccideranno..quel russo lo ucciderà"
-"Sa il fatto suo,non la lascerà da sola"
-"Voglio morire"piango.
-"Non dica così,non vorrà mica far morire anche il vostro bambino"

Alzo la testa di scatto,ma come lo sa? Non l'ho detto a nessuno.

Ho fatto il test di gravidanza dopo una settimana tornata a New York,avevo dei giorni di ritardo e ho pensato che fossi incinta così ho fatto il test ed è uscito positivo.Ero al settimo cielo,poter portare il figlio di Nathan è la cosa più bella che Dio poteva donarmi,anche se in quel momento ci eravamo lasciati.

-"Come lo sai?"
-"Allora è vero! Nathan aveva un sospetto,mi ha accennato che prima gli avete detto qualcosa in particolare e avete parlato al plurale,così ha dedotto che foste incinta e per questo che non vi ha fatto più scendere da qui"
-"Non è giusto,me la pagherà! se non lo ucciderà quel russo lo farò io una volta tornato qui su questo aereo"sbotto.
-"Certo che siete forte,l'ha detto che avete un bel caratterino!"ride di gusto e sguscia via.

Nathan stavolta me la paga davvero,non doveva farmela questa.
Spero che torni da me,me l'ha promesso.

L'amore non ha limitiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora