Capitolo 32

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Sophia POV

Sono passate almeno cinque ore da quando Nathan mi ha lasciato qui.
Mi tocco la pancia sperando che il mio piccolo conosca il padre,non potrei vivere senza di lui.

La porta della cabina del comandante si apre con forza sbattendo vicino al muro.Esce l'uomo di Nathan,cioè Leon,con un viso preoccupato.

-"Che succede?"chiedo alzandomi dalla poltrona.
-"Ehm..allaccia la cintura tra cinque minuti decolliamo"dice.

Quando Nathan non è nelle vicinanze gli ho detto di parlarmi col tu.

-"Che cosa? no..dobbiamo aspettare Nathan"urlo.
-"Ci raggiungerà dopo,adesso devo portarti lontano da qui"
-"No,ti prego non possiamo lasciarlo qui"
-"Non ti preoccupare è un osso duro,se la caverà"

Detto ciò mi lascia qui e rientra nella cabina.

Impreco come non ho mai fatto nella mia vita.Vado vicino al portellone e cerco un pulsante per aprirlo ma niente,non trovo nulla.

-"Non ci provare Sophia,non si apre se non è Nathan a dirlo quindi adesso siediti e allaccia la cintura"dice serio.

Con molta difficoltà vado a sedermi,tanto urlando e pregandolo di farmi uscire non otterrò niente.
Poco dopo l'aereo decolla e mi affaccio dal piccolo finestrino per vedere se intravedo Nathan da lontano,ma di lui nessuna traccia.

-"Sta bene..mi ha chiamato per dirmi che dovevamo partire e ci avrebbe raggiunti"
-"Perché? lui dov'è?"
-"Ha avuto in inconveniente"
-"Di che tipo? col russo?"
-"No con lui l'affare è andato a buon fine.."
-"E allora che problema c'è?"sbotto.
-"Niente che ti interessi..ho già parlato abbastanza"si allontana di nuovo.

Appena l'aereo si stabilizza e posso togliere la cintura,corro nella camera da letto e mi lancio sul letto.Dei singhiozzi escono dalla mia bocca.
Non so perché ma ho una brutta sensazione,spero che Leon mi abbia detto la verità e che Nathan stia bene.
Mi addormento dopo qualche minuto con le lacrime agli occhi.

~~~~~~

Un bussare alla porta mi fa svegliare,così mi alzo e vado ad aprire.

-"Buon risveglio..stiamo per atterrare"mi annuncia Leon.
-"Ok,così finalmente potrò dormire tranquilla nel mio letto"dico sospirando andando a sedermi.

Guardo dal finestrino e noto qualcosa di diverso.
Non siamo a Londra,non ricosco l'aeroporto.

-"Ma dove siamo?"chiedo.
-"In Messico,precisamente nello Yucatan a Cancun"
-"Che cosa? ma quanto ho dormito? e perché non siamo a Londra? che ci faccio qui?"chiedo brusca.
-"Ci vogliono quasi quindici ore da Mosca a qui,poi con l'auto raggiungeremo l'Isla Mujeres..Nathan mi ha detto di portarti qui più lontano possibile,ha preso una casa qualche mese fa"
-"Non me l'ha detto"
-"Era un sorpresa che voleva farti ma ha dovuto fare un cambio di programma..ora dobbiamo scendere da qui,forza"

Prendo le mie cose e un'auto ci aspetta ai piedi della scala dell'aereo.

Durante il tragitto sono in pensiero per Nathan,chissà dov'è,se mi pensa un po e se sta venendo qui da me.

-"A cosa pensi Sophia?"la voce di Leon mi fa trasalire.
-"Sta bene davvero? ho una brutta sensazione che tu mi stai mentendo"
-"È anche il mio capo e anche se tu ci creda o no gli voglio bene,mi ha tolto dalla strada,ero un drogato,anche io spacciavo ma cose di poca importanza e lui mi ha cambiato la vita"

Inarco un sopracciglio.

-"Ma lavori per un mafioso che spaccia droga,è strano detto da te Leon"
-"Non mi drogo più,il mio lavoro è proteggerlo e Nathan spaccia solo per soldi e adesso che ci sei tu non sarà più un mafioso..a me non piaceva il suo secondo lavoro credimi,ci sono passato e non è una bella cosa"
-"Lo so.."dico.

L'auto sfreccia per vie che non conosco,intravedo il mare,fuori si vede che fa caldo perché ci sono tante persone sulla spiaggia.

-"Adesso dobbiamo prendere una barca e andare su quell'isola che vedi in lontananza"mi indica Leon.

Annuisco senza rispondere niente,sono in ansia e la nausea comincia a farsi sentire.

-"Ho la nausea Leon,sulla barca di sicuro vomiterò e non voglio"piagnucolo.
-"Oh ok..Non preoccuparti non accuserai niente vieni siamo arrivati"

Altro che barca,è uno yacht.

-"Una barca eh Leon?!"dico sarcastica.
-"Questa è piccola,dovresti vedere quella che ha a Londra..non te l'ha mai fatta vedere?"
-"No Nathan non mi dice mai niente,però pretende che lui sappia tutto di me"
-"È fatto così,pero ora penso che si calmerà"ride.
-"Io non credo proprio,spero solo che questo piccolo sia maschio"
-"Infatti...spera!"

Salgo sullo yacht gigante e andiamo a largo.
Mezz'ora dopo i miei piedi toccano la sabbia calda e la cosa mi fa rilassare,Nathan sa che a me piace il mare,l'estate ed il caldo.
Non è un caso che ha preso una casa qui ai Caraibi.
Si affaccia sul mare ed è bellissima,di due piani e ha anche la piscina.Rimango a bocca aperta dal tanto lusso,non sono abituata a tutto questo e non sapevo che Nathan amasse il lusso.
Cammino e tasto i mobili di legno chiaro con i polpastrelli,non c'è polvere forse una domestica poco prima avrà spolverato e pulito tutto.
La casa ha tre camere da letto con bellissimi letti al baldacchino,tre bagni con doccia e enormi vasche idromassaggio,cucina con penisola come piace a me e il salotto ha un divano rosso scuro con una tv al plasma gigante,più grande di quella a Bristol.

-"Adesso puoi metterti comoda..sei a casa Sophia al sicuro,se hai bisogno di qualcosa chiamami,sono nei dintorni ok?"
-"Grazie Leon! fammi sapere qualcosa su Nathan"esclamo.
-"Si ora lo chiamo per dirgli che sei qui a casa ed al sicuro,e mi accerterò che sta venendo qui"

Mi fiondo in bagno a farmi una doccia calda anche se fuori ci sono quasi quaranta gradi.Il calore mi rilassa e per un po non riesco a pensare a dove sia finito Nathan e perché non è partito con noi.
Esco e mi avvolgo in un accappatoio.
Cammino a piedi scalzi fino alla vetrata che affaccia sul mare,apro ed esco ad affacciarmi alla ringhiera del terrazzo.
Il vento caldo mi pizzica la faccia ed il collo ancora bagnato,rabbrividisco e mi copro meglio nella speranza che Nathan torni presto da me e mi avvolga con le sue braccia grandi e calde.

Socchiudo gli occhi e ripenso a quando l'ho conosciuto,a quanto era stato arrogante in quella libreria della scuola.Da lì è cominciato tutto,da lì ho iniziato ad amarlo e amarlo sempre di più giorno dopo giorno.

L'amore non ha limitiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora