Capitolo 11

6.7K 284 6
                                    

Non sono assolutamente pronta ad affrontarlo. Non in queste condizioni. A mala pena riesco ad affrontarla da sobria, figuriamoci quando sono ubriaca e quando la sua vicinanza mi manda in tilt il cervello.

<< Hai dei bei occhi >> sussurro. Non sono io a parlare ma l'alcol. L'adrenalina scorre nelle vene mentre continuo a fissarlo intensamente.

Sembra sperduto, non si aspettava sicuramente questa risposta, ma si ricompone subito mantenendo saldo il braccio intorno alla mia vita.

<< Poteva stuprarti >> rabbrividisco. Ha ragione, quell'uomo era tutto tranne raccomandabile ma odio sentirmi dire ciò che devo fare. Voglio essere libera, nei miei limiti ma libera.

<< E dove sarebbe stato il problema per te? >> scandisco premendo sull'ultima parola attraversata da un coraggio improvviso.

Silenzio. Non fiata. Mi guarda e io aspetto. Forse secondi, forse minuti, forse ore prima che un ghigno contorni il suo volto perfetto.

Si abbassa sul mio collo posando un dolce, innocente, piccolo bacio che fa battere il mio cuore come non mai. Sembra voglia uscire dal mio petto.

Lui lo avverte, so che lo sente, sento il suo sorriso sul mio collo e posa una mano proprio lì, dove batte. Si avvicina al mio orecchio, morde delicatamente il lobo e io annaspo alla ricerca d'aria.

Sorride ancora, è soddisfatto dalle reazioni che sta ricevendo. Non dovrei dargli questa soddisfazione, dovrei spintonarlo e scappare via, trovare Jess e andare a casa, ma a mala pena riesco a controllarmi da sobria.

Sono ubriaca, di lui. Sempre. Mi sento debole, mi sta mettendo a nudo, sta cercando di scalfire le mie barriere, gioca con me, con la seduzione.

E io sono paralizzata.
<< Mi piacciono le ragazze testarde... se ne vedono così poche >>
Sento le guance andare a fuoco, schiudo involontariamente le labbra e riapro lentamente gli occhi.

Si allontana da me restando comunque vicino al mio viso. Sorride ancora. Porta una mano sulla guancia, vi deposita una dolce carezza e poi ribassa il contorno delle mie labbra.

<< Peccato. Non sai cosa sarebbe successo se non fossi stata ubriaca... >>
Sussurra di nuovo. Mi controlla. Solo con la sua voce. Potrei fare tutto ciò che mi chiede. Tutto. Non so cosa abbia questo ragazzo. Non so nulla. Non ho risposte. È la mia testa esplode.

Non si muove, resta lì a contornare ancora le mie labbra. Come se fosse l'ultima volta che può farlo. Mi fa impazzire. Automaticamente mi mordo il labbro inferiore frustrata. È un'abitudine ormai, mi aiuta a scalfire almeno un po' il disordine nella mia testa.

Le sue pupille si dilatano, i suoi occhi più scuri ritornano nei miei e libera il mio labbro inferiore dalla stretta dei denti con il pollice.

<< Non avresti dovuto farlo Angelo...>>
Un sussurro appena accennato. Sto per domandargli il motivo ma vengo zittita dalle sue labbra sulle mie. I miei occhi si chiudono di scatto, le mie labbra si schiudono automaticamente, la sua lingua si fa spazio fra le mie labbra e gioca con la mia, la stuzzica in continuazione.

Sto per esplode, una miriade di emozioni mi investe. Non capisco cosa sto facendo, mi abbandono a lui, sono succube delle sue labbra perfette e il loro sapore di menta. Mordo delicatamente il suo labbro inferiore e gli getto le braccia al collo affondando le dita fra i suoi capelli.

Un verso gutturale esce dalle sue labbra, le sue mani scivolano su tutto il mio corpo. Non ho più fiato ma non voglio smettere. Non ci riesco. È peggio di una droga.

Luke Evans, il mio diavolo tentatore mi ha fottuto il cervello. Probabilmente domani me ne pentirò, ne sono certa. Anzi credo che darò la colpa al mio stato ubriaco. Ma in fondo sono a conoscenza del fatto di essere ubriaca solo di lui. Delle sue labbra. Delle sue mani sul mio corpo che mi fanno impazzire. Del modo in cui mi seduce. Di lui e basta.

Fall in love {-DoNotFallInLove-}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora