Capitolo 21

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<< Non mi sembra un ottima idea... >> sussurro a Jess mentre scendiamo dalla moto rossa di zio Kevin.

È sempre stato un appassionato di motori, non per nulla è il fondatore di una compagnia che si occupa principalmente della produzione di macchine e moto abbastanza costosi.

Le imprese gestite dallo zio vanno sempre a gonfie vele, Kevin ha sempre avuto ottimo fiuto per gli affari e non solo in questo. Quando si parla di soldi, sconti, offerte, saldi ma anche probabilità e percentuali, ecco trovato il suo campo, il luogo in cui si può considerare sovrano e padrone di se stesso.

Jess mi ha raccontato che appena compiuti 18 anni, hanno provato a giocare a poker in un casinò a circa quattro isolati da villa Collins. Inutile dire che lo zio ha sfoggiato le sue capacità intellettive battendo tutti i "professionisti" presenti al tavolo che lo consideravano un novellino, e portando a casa un bel gruzzoletto.

Anche da piccola mi insegnava a giocare con le probabilità. Prima che mia madre ci lasciasse, incontravo spesso gli zii, e in particolare Kevin mi ha insegnato strategie che prevedono probabilità e percentuali, e alcuni giochi di carte compreso il poker.

Diciamo che me la cavo abbastanza. Da piccola lo guardavo con occhi sognanti per questa sua capacità. E adesso non è da meno.

<< Cat dobbiamo scoprirlo... non ci cacceremo nei guai, promesso >> mi ripete sistemandosi la giacca di pelle.
Il nostro piano prevede nel seguire Adam per tutta la sera.

A quanto pare Jess ha origliato una sua conversazione dopo una notte di fuoco fra loro due. Adam ed alcuni ragazzi, da quanto ho capito, si sarebbero dovuti incontrare in una specie di zona deserta poco fuori la città.

Il resto tocca a noi scoprirlo. E dato che Adam e Luke, dalle voci che girano, "lavorano" insieme, abbiamo deciso di seguire Adam per scoprire ciò che sta succedendo.

Ma qualcosa mi dice che non andrà tutto bene. Già la zona in cui ci troviamo sembra abbastanza deserta. Inoltre dovremmo attraversare questo bosco che si erge davanti ai miei occhi.

E diciamo che non ispira esattamente tranquillità. Soprattutto all'una di notte. Mi sistemo i jeans stretti e il top in pizzo nero che Jess mi ha praticamente ordinato di mettere.

"Dobbiamo confonderci tra la gente, passare inosservate" aveva detto. Lei si da un'ultima occhiata al finestrino della moto. Si sistema la gonna corta in pelle e la giacca del medesimo materiale per poi farmi un cenno col capo, un invito silenzioso ad attraversare il bosco.

Prendo un respiro profondo ed inizio ad attraversare il bosco seguendo la strada sterrata poco prima attraversata dall'audi nera di Adam. Jess è dietro di me e mi stritola il braccio al minimo rumore sospetto.

Non è mai stata una ragazza coraggiosa, e il più delle volte neanche io, ma l'adrenalina che mi scorre nelle vene e la sfida che mi è stata praticamente posta su un piatto d'argento mi spingono a continuare quel percorso.

Dopo quindici minuti di camminata circa, inizio a sentire uno strano rumore provenente dalla mia destra. Il suono è attutito, probabilmente per la distanza, ma a giudicare dalla sua intensità e ritmo sembra musica.

Guardo Jess in cerca di conferma, e lei mi annuisce in un silenzioso cenno di assenso. Iniziamo quindi a passare in mezzo agli alberi seguendo sempre quel suono fino a sbucare su una collinetta circondata da cespugli.

Continuiamo a vagare qua e là fin quando non arriviamo ai piedi di un burrone. Ci sporgiamo leggermente per capire cosa stesse accadendo all'interno di esso.

Nel burrone stesso, un gruppo esagerato di adolescenti si scatena sotto le note di "Die Young" di Ke$ha, bevendo alcol e strusciandosi continuamente col primo che capita.

Pasticche bianche girano all'interno della mischia mentre ognuno è occupato a mettere la lingua in bocca al primo che capita.

A ridosso di un pendio delle rocce sono ammassate in modo da formare un piccolo palchetto, dove è posizionato un ragazzo alle prese con una console.

Nella "periferia" di questo spettacolo, molti gruppi di ragazzi dall'aria poco raccomandabile discutono di solo Dio sa cosa mentre quelle che definirei "spogliarelliste" ballano per loro più nude che vestite.

In alcuni casi, volano perfino pugni e calci dando vita a vere e proprie risse di cui nessuno sembra preoccuparsi veramente. Lo spettacolo è davvero raccapricciante ed il disgusto si fa spazio in me.

Poi Jess attira la mia attenzione facendomi cenno in un lato poco illuminato del burrone. Alcuni uomini e ragazzi stanno per incoronare la medesima rissa a quanto pare, ma il mio sguardo vacilla quando noto Luke ed Adam fra questi ultimi.

Lo sguardo di Luke è puro fuoco, sta incenerendo con lo sguardo un uomo sulla trentina che è trattenuto dalle spalle da altri due uomini grossi almeno quanto lui.

Adam sembra stia cercando di calmare Luke, il quale mi sembra abbastanza furibondo. La vena sul collo pulsa insistentemente, sembra che stia per perdere il controllo, so benissimo che la situazione non si risolverà nel migliore dei modi.

Poi il tizio di fronte a lui si libera dalla stretta degli altri due colpendo Luke alla mascella. Quest'ultimo geme dal dolore ed indietreggia, guardando l'avversario con sguardo truce mentre io mi porto una mano alla bocca per il terrore.

Jess, al mio fianco si irrigidisce e stringe la presa sul mio fianco mentre Adam si interpone fra di loro ricevendo così un calcio sul fianco. Questa serata non andrà a finire bene. E l'ultima cosa che sento è Jess che urla insistentemente il mio nome per poi le tempeste grigie di Luke che incontrano il mio sguardo.

Fall in love {-DoNotFallInLove-}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora