Fall in love {-DoNotFallInLove-}

Capitolo 29

Non piangere.

Non piangere.

Non pensarci neanche.

Queste le parole che continuo a ripetermi da tre ore. Luke è ancora steso sul mio letto, e non si è ancora svegliato. Abbiamo procurato a fasciargli le ferite e il taglio sulla guancia. Le ferite non erano profonde, non lasceranno cicatrici per fortuna.

Continuo ad accarezzargli la fronte con fare protettivo. Anche Adam non si trova esattamente nelle migliori condizioni. È svenuto tra le braccia di Jess subito dopo aver sussurrato, anzi pregato, di non chiamare l'ambulanza.

Non penso sia stata la scelta migliore, avrebbero dovuto denunciare l'accaduta ma qualcosa mi dice che tutto ciò ha a che fare con il loro gruppo e lo smaltimento dei rifiuti tossici.

In televisione ormai non si parla di altro, tutti sono all'erta, e a quanto pare si é registrato un aumento del 10% degli spacciatori in città rispetto agli ultimi due mesi.

E il fatto che Luke possa essere coinvolto in tutto ciò mi fa impazzire. Avevo molti dubbi e punti interrogativi dopo la notte passata nel bosco. Il tizio con cui stava instaurando una rissa, mi è rimasto impresso. E il mio sesto senso da donna mi dice che é stato lui a ridurre Luke così... non riesco neanche a guardarlo.

Mi si stringe il cuore nel vederlo steso sul mio letto, così debole e indifeso. Non so perché ma sento il bisogno di proteggerlo. Forse per ricambiare? Ma cosa poi? Non dubito che Luke mi abbia fatta sentire viva.

Ma nel vero senso. Mi ha fatto venire voglia di sistemare il mio modo disordinato di osservare la realtà, mi fa venire voglia di mettere al posto giusto i colori dell'esistenza.

Anzi no, per prima cosa me li ha fatti scoprire. Ma come è possibile che lui, con quella reputazione così infinita e tormentata che si porta appresso sia riuscito a... salvarmi?

Non so neanche come esprimerlo. Mi fa tornare alla bambina di un tempo, quella ragazza con i codini perenni e i vestiti appariscenti che saltellava per tutto il prato sorridendo allegramente e portandosi dietro una scia di felicità dovunque andasse.

Che fine ha fatto quella bambina?

La risposta è sempre stata la stessa. La povera bambina abbandonata in tenera età dalla madre scappata con un suo amante lasciando al marito un enorme peso sulle spalle. Divenuta adolescente ha trovato una sensazione di protezione grazie al giovane Trevor Benson che l'ha distrutta definitivamente andando a letto con la madre tornata poche settimane prima sostenendo di voler rimettere tutto "a posto".

Patetico e scontato no? Mi sono sempre detta che quella bambina ormai era scomparsa dalla mia anima. Ma Luke riesce a tirarla fuori. E con lei, tutte le emozioni rendendo ormai la giovane Catherine Brown meno... apatica. Ecco.

Sono così immersa nei miei pensieri che quasi sobbalzo quando noto il movimento incessante del letto e del corpo che giace su di esso.

Luke è scosso da diversi tremiti e spasmi, si dimena nel sonno e sussurra parole sconnesse a me incomprensibili.

L'unica che mi giunge all'orecchio è un nome "Esme".
Continua a nominarla mentre si agita nel sonno. E io resto impietrita sulla sedia mentre un tornado di domande inizia a divampare nella mia testa.

E adesso chi è Esme? Mi ha già rimpiazzata?

Spero proprio di no. Non so se il mio cuore incasserebbe il colpo e continuerebbe ad andare avanti. Anzi, so che sarebbe devastante.

E l'ormai familiare vuoto all'altezza dello stomaco inizia a farsi sentire più forte di prima al pensiero di un'altra fra le sue braccia. Il posto che tanto bramo. Che tanto desidero.

<< Luke >> sussurro scuotendolo leggermente per le spalle.
Nulla.

<< Luke >> riprovo, ma lui continua a dimenarsi e a sudare facendo stringere il mio cuore sempre di più.

Provo per un altro paio di volte ma non riesco ad interrompe l'evidente incubo che continua a consumarlo. Posso capire quanto sia terribile.

Tutti di notte siamo vulnerabili. Le nostre paure e i sentimenti repressi vengono a galla perché noi non abbiamo il controllo della nostra mente con lo deteniamo durante il giorno.

E parlo per esperienza, so quanto alcuni di essi possano sembrare reali. E spaventosi. Perché vengono deformati dal nostro subconscio. Ma non posso sopportare la vista di Luke in questo stato. Così vulnerabile e bisognoso di attenzioni.

Gli monto a cavalcioni e continuo a scuoterlo e chiamarlo ininterrottamente, fino a quando le mie tempeste preferite non puntano su di me terrorizzate, così tanto da farmi sentire in colpa.

Luke mi guarda dal basso, il respiro irregolare, la fronte sudata, gli occhi ora sbarrati e saettanti verso tutti gli angoli della stanza, fino a quando non si posano su di me.

Le sue mani raggiungono i miei fianchi ed il suo respiro decelera fino a tornare regolare. Sprofonda la testa nel cuscino e cerca di calmarsi.

Poi una sua mano percorre la mia schiena, su e giù, delicatamente, e il mio corpo prende fuoco in risposta, mentre mille brividi si propagano lungo tutto il mio corpo.

Arrivata al centro di questa inizia a disegnare piccoli cerchi immaginari, per poi spingermi giù fino a far scontrare i nostri petti. Apre di nuovo gli occhi e poi scende con essi sulle mie labbra, posa un casto bacio su quest'ultime facendomi andare in iperventilazione. Successivamente appoggia la testa nell'incavo del mio collo.

Vi posa casti baci sino alle clavicole, poi torna su.
Con questi movimenti scosse si propagano nel mio ventre, e inizio a muovere i fianchi avanti e indietro sulla sua intimità per trovare sollievo.

La sua presa sul mio fianco rafforza, la mano libera finisce fra i miei capelli facendomi inclinare la testa all'indietro esponendogli il collo. Ringhia contro di esso è continua a succhiare un lembo di pelle, lasciando il suo solito ed ormai familiare marchio su di esso.

<< Non lasciarmi mai, Angelo... >> sussurra guardandomi intensamente negli occhi e scavando a fondo nella mia anima ormai quasi priva di demoni.

* SPAZIO AUTRICE *
Mi scuso per il ritardo ma ieri non sono proprio riuscita a postare. Spero che il capitolo vi piaccia, commenti e consigli sono sempre bene accetti❣️