Capitolo 6

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L'indomani mattina decido di fare una passeggiata per visitare meglio il posto.

<< Jess!! >> urlo dal piano terreno. Ho avuto la brillante idea di invitarla a venire con me ed ovviamente ora mi tocca aspettarla per minimo due ore prima che possa rendersi, a detta sua, decente. I suoi complessi mentali non l'hanno abbandonata a quanto pare.

<< Ci sono ci sono. Devo solo prendere le chiavi! >>
Si certo Jess. È da mezz'ora che ripeti la solita frase.

Finalmente si degna di presentarsi e usciamo insieme lasciandoci avvolgere dai caldi raggi del sole estivo. Parlando del più e del meno, decidiamo di prenderci un frullato.

Appena entrate nel locale, il mio sguardo vaga all'interno della stanza. Il posto è molto carino, non è molto affollato e sembra essere anche tranquillo, l'ideale per distrarsi. Ordiniamo due frullati al cameriere che ci ha appena raggiunte.

<< Oh no... Cat guarda un po' >> Sbuffa Jess indicando la porta d'entrata.

Ruoto su me stessa nel tentativo di vedere chi Jess sta guardando e mi accorgo di Adam che flirta spudoratamente con una ragazza. E cosa faccio io da buona amica quale sono?

<< perché non li rendi pan per focaccia scusa? >> ammicco guardando il cameriere che non smette di fissarci. Jess ghigna e dopo un ultimo sguardo ad Adam si alza per andare dal cameriere sexy.

Mi godo la scena di Adam che lancia occhiate truci al cameriere e non mi accorgo di una presenza alle mie spalle.

<< Ma guarda un po' >> mi sussurra una voce roca e sensuale all'orecchio. Mi blocco all'istante.

Oh no. Il predatore sexy adesso no. Mi giro lentamente e lo guardo. Non lo avessi mai fatto.

I jeans e la maglietta nera fasciano alla perfezione il suo corpo e il suo labbro inferiore è stretto fra i denti mentre mi squadra da capo a piedi senza ritegno soffermandosi sul seno generoso ereditato da mia madre.

<< Vuoi una foto? Dura molto di più >> Ride vedendo il mio sguardo insistente su di lui.

Una risata così melodiosa e...
Aspetta un attimo. Melodiosa? Mi sto rimbambendo?
Scuoto la testa cercando di ritrovare un po' di sanità mentale.

Senza aggiungere una parola, mi alzo ed esco dal locale. Devo assolutamente allontanarmi da lui per evitare altre figure di merda. Sono praticamente rimasta a fissarlo senza parole per tutto il tempo, e sono certa di aver gonfiato il suo ego a dismisura.

E così mi dirigo verso l'uscita con il sottofondo della sua risata che, anche se dovrebbe essere odiosa, è diventata il mio suono preferito.

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