Capitolo 34

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Una risata isterica fuoriesce dalle mie labbra, mentre lui, entrato in camera, mi guarda più che confuso.

<< Allora? Ti vuoi davvero far ammazzare? - il suo sguardo vacilla, e la sua confusione scompare per lasciare il posto ad uno sguardo gelido - allora? Ma veramente? Ci tieni proprio a rovinarmi la vita? >>

Continua a fissarmi in silenzio, facendo aumentare di gran lunga la mia rabbia. L'alcol circola nelle vene, mi da la forza di parlare, di sputargli tutta la merda che mi ha fatto in faccia.

<< Sei ubriaca? >> aggrotta le sopracciglia mentre continua a guardarmi con uno sguardo di sufficienza.

Odio quello sguardo. Lo sguardo di chi la sa lunga. Quando in realtà sai meno di zero. Come si permette?

<< togliti quello sguardo di sufficienza che ti ritrovi. Non crederti migliore di chi non sei >> ringhio arrabbiata mentre lo fulmino con lo sguardo.

<< Ma davvero? Io non sono così disperato da ubriacarmi di notte e piombare in casa d'altri urlando istericamente per giunta >> mi abbaia contro avvicinandosi, non scomponendo però quello sguardo freddo che ormai ho imparato a conoscere.

Disperata? Mi ha davvero data della disperata?

<< Disperata? Ma ti senti Luke? Vorrei solamente capire cosa cazzo ti è successo! Sparisci per settimane dopo - ingoio il groppo in gola ed evito il suo sguardo - dopo quel bacio in camera mia, poi ti ritrovo addosso ad una tipa in un pub! Per di più mi chiami per due giorni e solo altri cinque giorni dopo vengo a sapere che vuoi essere ammazzato! Per inquinare poi! >>.

Devo aver risvegliato il can che dorme perché si avvicina al letto con sguardo infuocato per poi agguantarmi per un polso e tirarmi in piedi contro il suo petto.

<< Scommetto che non sai neanche cosa cazzo voglia dire essere costretti a far qualcosa! Non immischiarti in affari che non ti riguardano assolutamente. Con la tua vita da perfettina del cazzo sarà scandaloso per te sapere come guadagnarsi persino la propria stessa fottuta vita! >>

Vita da perfettina del cazzo. Spero stia scherzando.

<< perfettina del cazzo? Giudichi le persone senza neanche conoscerle! Chi ti credi di essere? Eh? Lo sai come è bella la mia vita? No? Bene, ho perso mia madre all'età di dodici anni perché questa sosteneva di essere stanca di non ricevere le attenzioni che si meritava! Mio padre ha affogato il suo dolore nel lavoro escludendomi dalla sua vita! Mi sono innamorata di un ragazzo che credevo di amare fino ai sedici anni quando lo ho trovato a scopare in cucina con mia madre tornata un po' di tempo prima con la scusa di essersi pentita! Mia nonna e mio nonno sono morti entrambi per malattie, l'unica cosa simile a dei genitori che avessi, ed in più voglio diventare un medico per non far provare quel dolore straziante ad altri! E mi sono fottutamente innamorata di un coglione come te quando avevo promesso di non farlo! >>.

Ormai sto ansimando, l'alcol ha abbandonato il mio corpo e io distrutta lo guardo con uno sguardo stanco.

I suoi lineamenti si addolciscono di colpo, nei suoi occhi solo tormento che vorrei far sparire all'istante.

<< Mi ami? >> sussurra passando un pollice sul mio labbro.

<< cosa potrebbe importare? >>
Sussurro a mia volta guardandolo negli occhi.

<< e se fossi ricambiata? >>
Continua a guardarmi con quegli occhi pieni di sofferenza.
Non parlo, non lo saprei sinceramente.

<< un rapporto deve essere basato sulla fiducia reciproca Luke, io non so niente di te, anzi so che sei a capo di un gruppo che vuole inquinare boschi e mare distruggendoli, come pensi possa funzionare? >>.

Mi guarda, ma non dice niente. E poi mi bacia. Un bacio carico di frustrazione, rabbia, dolore, speranza e... amore?

Non ne ho idea ma mi ritrovo a ricambiare immergendo le mani nei suoi capelli e stringendolo a me.

In pochi secondi siamo sul letto, i vestiti ormai chissà dove, e i suoi baci che infiammano ogni parte del mio corpo.

Le sue mani corrono avide lungo di esso, e le mie unghie si infilano nella sua schiena mentre fonde insieme i nostri corpi per la prima volta.

E lo incastra come se fossero pezzi di puzzle. Li fa incontrare come se non aspettassero altro. Si plasmano fra di loro come se fossero stati creati per questo.

E tra imprecazioni e "ti amo" silenziosi raggiungiamo il culmine per la prima volta.
Restiamo uniti per amore. Per piacere. Per la consapevolezza che questa potrebbe essere l'ultima. E ci abbandoniamo stanchi sul letto, senza fiato ma appagati.

E così ci addormentiamo, io gli do la schiena, la sua testa nel mio collo, un braccio intorno alla mia vita mi tiene stratta in una presa ferrea, come se potessi scappare, come se potessi andarmene.

Ma io non ho intenzione di andare da nessuna parte. Per la prima volta, qui fra le sue braccia, mi sento a casa.

Fall in love {-DoNotFallInLove-}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora