Fall in love {-DoNotFallInLove-}

Capitolo 31

Alcool. Sudore. Musica. Risate. Pettegolezzi. Baci. Conquiste.

Questa la scena a cui sto assistendo da circa mezz'ora.
Beth e Jen sono praticamente già ubriache stravaccate sul divano affianco a me in un angolo del locale.

La gente non fa altro che strusciarsi addosso a sconosciuti nel tentativo di rimorchiare mentre altri sono così ubriachi da rovesciare il contenuto del proprio bicchiere ovunque.

Io sono ancora qui, il mio bicchiere di vodka mezzo vuoto mentre cerco di far ordine nei miei pensieri.
Per la verità preferirei spegnere tutto. Ma ci ho già provato e non funziona, soprattutto da sobria. Ma non ho alcuna intenzione di ubriacarmi, non stasera.

Ho deciso di fare l'iscrizione domani al college. L'estate ormai è alla fine, ed io ho deciso di intraprendere medicina. In città ovviamente, non ho intenzione di spostarmi da qui.

Gli zii sono più che felici di questa mia scelta, e alla fatidica domanda, perché medicina?, io rispondo sempre con un sorriso ed una risposta banale e di circostanza. Della seria sono portata per le materie scientifiche e mi piace il campo medicinale o cose così. È quello che si aspetta la gente, no?

In realtà ho intrapreso medicina per mio nonno. Lui non è stato curato a dovere, avrebbero potuto fare veramente di più, ma ovviamente non lo hanno fatto. E poi glielo ho promesso.

" Se mai dovessi prendere il college, ti prometto che prenderò medicina. Come hai sempre voluto. "
" Brava la mia bambina " mi dice donandomi l'ultima carezza prima di essere portato via sull'ambulanza.

<< Cat!!! >> Jen urla saltandomi addosso e ridendo a crepapelle. La faccio rotolare e finisce su Beth, la quale borbotta diverse imprecazioni verso la sorella.

Inizio a stancarmi di questa situazione. Ormai è passata un'ora ed io sono ancora qui a fare da babysitter alle due gemelle ubriache e terribilmente arrapate. Saltano da un tizio all'altro senza preoccuparsi che questi cerchino di portarsele in camera. Il tutto è estenuante.

<< Ma il tuo amorino ha gli occhietti grigi no? >> continua imperterrita ed io mi irrigidisco per un momento.

<< Che cosa vorresti dire? >> la guardo male e lei mi rivolge uno sguardo innocente prima di ammiccare verso il bar.

Mi giro con una brutta sensazione nel petto e lo vedo. Ed è una visione.

La camicia sbottonata per i primi due bottoni che lascia intravedere il suo petto perfetto che per tante volte ho segnato di percorrere con le mani e non solo.

I capelli ribelli, che gli danno quell'aria da bad boy e misteriosa che tanto adoro.

Le tempeste che si ritrova come occhi contornate dalle ciglia lunghe terribilmente seducenti.

E quel sorriso strepitoso che... è rivolto verso una bionda di fronte a lui.

Ed è lì che mi sento mancare. È lì che tutto va in frantumi. Davvero?

Non si fa sentire dopo essere scappato da camera mia senza un apparente motivo, in fondo non era la prima volta che ci scambiavamo un bacio. Posso anche capirlo ma cazzo, lo ho chiamato così tante volte e ora lo trovo con un altra?

Ma per chi mi ha preso? Veramente per una delle sue sgualdrine senza cervello che si inginocchiano davanti a chiunque dotato di un pene?!

La rabbia inizia a montare. Odio essere usata. Odio essere debole. Odio essere presa in giro. Non mi farò più trattare così. Non più. Dopo Trevor, basta. Non posso più ricadere in fondo. E non mi farò tanto meno trascinare di nuovo lì.

E così con il drink ancora in mano mi dirigo verso di lui, decisa e più incazzata che mai.

A pochi passi dalla mia meta, lui si accorge di me e sbianca visibilmente. La tipa deve essersene accorta perché anche lei si gira a guardarmi con uno sguardo di sufficienza. Si sente superiore. Povera gallina illusa.

<< È così eh? - urlo una volta vicino a lui - È stato bello giocare Luke? È stato divertente? Penso di no. Non sei neanche tanto furbo sai? Non mi hai neanche portata a letto. Ero troppo poco per te? Preferisci chi si inginocchia facilmente forse? >> e ammicco alla biondina al suo fianco ancora incollata al suo braccio.

<< Luke chi é questa? >> piagnucola iniziando a strusciarsi su di lui. Lui è immobile, non dice niente né tantomeno si sposta.

<< Ti è veramente piaciuto a giocare con me? Ferirmi? Cosa  volevo fare ah? Ti sembra il modo di sparire cazzo? Perché? Non potevi lasciarmi in pace? Mi hai dato tutti quegli avvertimenti su di te. E tu sei stato il primo ad infrangerli! Ma la colpa è mia sai? Pesavo, mi illudevo che tu potessi veramente cambiare. Che non fossi neanche tu il capo di quel cazzo di gruppo! Ma credo che non sia così no? - non risponde, io continuo - lascia stare. Non vale niente piangersi addosso. Ma ricorda che io non sono la codarda fra i due. L'unico ad esserlo sei tu. Mi dici di non lasciarti, tu sei il primo che lo fa. Che cazzo di senso ha? Ma non voglio più sentirmi debole a causa tua. No. Stammi lontano. Voglio rifarmi una vita. Voglio andare al college. Voglio qualcuno al mio fianco che possa amare! E non sarai tu. Lo sai che poteva esserlo? Credo che ti avrei perdonato tutto. Ma tu hai fatto la tua scelta credo - e le lacrime iniziano a scendere - adesso fammi fare le mie. Ma permettimi >> e uno schiaffo all'improvviso arriva sul suo viso. Perfetto come lo ricordavo.

Lo guardo con disgusto ancora una volta prima di arretrate precipitosamente e arrivare alla macchina dopo aver recuperato Beth e Jen che continuano a ridere senza sosta. Le lascio alla loro abitazione, aiutandole e portandole in casa, dopo di che sono di nuovo in macchina e guido fino a ritrovarmi un fiume davanti.

Le stelle in cielo sono visibili, e l'unico rumore è costituito dall'acqua che sgorga insieme ai miei singhiozzi. Sorrido amaramente rendendomi conto di aver mantenuto almeno la promessa fatta a mio nonno prima che morisse.

<< te lo avevo promesso, che avrei pianto solo per la persona che avrei amato. E ora guardami. Come posso non amarla se il mio cuore, o quello che ne resta, fatica anche a funzionare? >>