*Lili*
-Buongiorno mondo!- Esclamo entrando allegra nella stanza di Madelaine. Lei si stropiccia gli occhi e si rigira nel letto. È strano che sia io a svegliarla, ma anch'io vorrei essere ancora sotto le coperte: d'altronde sono solo le cinque del mattino.
-Che diavolo succede al pianeta? Lili Reinhart è già in piedi?- Dice confusa lei, buttandosi il cuscino sul viso. A dire il vero ho già fatto la doccia, la colazione, mi sono vestita, mi sono pettinata, ho appoggiato le mille valigie all'entrata e solo dopo tutto questo sono venuta a svegliare Mads: che mi succede?
Dopo un buon quarto d'ora riesco a convincere la rossa ad alzarsi e in poco tempo si prepara per andare all'aeroporto. Guardo per bene la casa, non solo per controllare che non abbia dimenticato qualcosa, ma bensì per imprimermela bene nella mente, così d'averla nitida nei ricordi fino a giugno.
Usciamo dall'abitazione e ci dirigiamo all'aeroporto in taxi. Mentre guardo fuori dal finestrino, sento il mio cellulare vibrare nella borsa accanto a me. Mads mi guarda e prima che possa rendermene conto lo sfila dalla borsa.
-Ci sarebbe una cosa chiamata privacy, sai?- Le faccio sapere con tono scherzoso.
-Tranquilla, è solo Cole che ti manda messaggi in codice.- Mi gela il sangue nelle vene.
-Rilassati sweety, sto scherzando. Ha chiesto solo se stiamo arrivando.- Lei sorride ed i miei nervi si allentano. Non fa domande, anche se sento che le vorrebbe fare. Dovrei calmarmi, bere una tisana e cercare di rilassarmi per davvero. Per una stupida chiamata da parte del mio ex ragazzo sto diventando una psicopatica in piena regola.
Arrivati all'aeroporto centrale di Vancouver, prendiamo il nostro carrello di valigie e andiamo dritte al check-in. La fila è molta e nonostante l'orario mattutino le mie gambe sono già stanche. Continuo a guardare l'orologio e le persone che passano, ma nessuna di queste è Cole. Raggiungo la conclusione che forse ha già effettuato il check-in, magari da casa.
Finalmente è il nostro turno e possiamo lasciare questi enormi carrelli al nastro trasportatore. Metto il mio bagaglio a mano in spalla e cominciamo a camminare per l'aeroporto: il volo decollerà tra poco più di un'ora e mezza. Entriamo in un negozietto e ci prendiamo due grandi waffles per colazione: lo divoro in un attimo, mentre osservo dei piccoli souvenir. Appena smetto di contemplare uno scaffale mi volto e sbatto contro un'alta figura maschile. Subito mi invade le narici un forte odore di muschio e ambra grigia che mi pare familiare.
-Scusami.- Non guardo nemmeno in faccia il ragazzo che immediatamente cerco di farmi perdonare.
-Non riesco a scusarti, mi dispiace, mi hai ferito.- Dice Cole scherzando, mentre lo spingo all'indietro.
-Cole Sprouse e le entrate ad effetto.- Dice Mads alle sue spalle, con le braccia conserte. Anche il ragazzo ha preso un grande waffle che ora si sta gustando.
-In che posto siete?- Ci chiede parlando con la bocca piena, riferendosi al volo.
-Fila diciassette posto A e B e tu?- Dico.
-Fila ventiquattro posto A. Questa volta lontani.- Constata accigliato. Alzo le spalle e convinco i due a dirigerci al gate.-Dovrei iniziare un corso di yoga.- Dico a Cole, quando Mads è abbastanza lontana da noi.
-Qualche volta Lili prendi decisioni molto strane di punto in bianco, mi confondi.- Ammette, passandosi la mano tra i folti capelli neri. Sorrido ripensando alla decisione che ho preso sul photoshoot.
-Forse ho bisogno di trovare la pace dei sensi.- Dico, guardandolo e sgranando gli occhi.
-O forse hai solo bisogno di tornare a casa e stare un po' con i tuoi amati animali.- Cerca di rassicurarmi. Sto veramente rompendo le scatole a questo ragazzo, tra poco non mi sopporterà più.
Una voce all'altoparlante ci avvisa che il nostro volo è pronto e che i passeggeri possono preparasi per imbarcare. Mads mi prende per mano e velocemente si infiltra nel lungo corridoio per arrivare all'aeroplano. Perdo improvvisamente di vista Cole e con lo sguardo viaggio tra i volti sconosciuti in attesa di trovare il suo.Sull'aereo lancio il bagaglio a mano nello scomparto e mi siedo vicino al finestrino, osservando il grande aeroporto di Vancouver da lontano. Con la coda dell'occhio intravedo però Cole che si sistema sul sedile posteriore al mio.
-Ho scambiato il posto con un signore.- Mi informa sghignazzando. Si posiziona sul sedile e non dice nient'altro, resta tranquillo ed immobile. Voglio farlo stare un po' da solo: è da giorni che non lo lascio in pace.
Infilo le cuffiette nelle orecchie, nella speranza di addormentarmi e far terminare questo lungo viaggio il più velocemente possibile.*Cole*
-Lili, siamo a Los Angeles.- Le sussurro all'orecchio, dopo averle tolto delicatamente un auricolare. Lei si sveglia di soprassalto, confusa e disorientata.
-Non farlo mai più.- Mi dice lei, mettendosi una mano sul cuore a causa dello spavento. Mi lascio andare sul sedile ridendo, dopodiché slaccio la cintura e recupero il mio bagaglio a mano. Ne approfitto per prendere anche quelli delle due ragazze.
-Grazie.- Bofonchia la bionda, stropicciandosi gli occhi dalla stanchezza. Sorrido della sua goffaggine in questo momento: sembra una bambina dopo un lungo ed interminabile viaggio.Ci dirigiamo fuori dal velivolo, ritiriamo i nostri bagagli per poi ritrovarci nel settore dei negozi dell'aeroporto di Los Angeles.
-Ragazzi io devo andare che ho un autobus che mi aspetta, ci vediamo presto?- Ci informa Madelaine, frettolosamente. Lili annuisce ed entrambi la abbracciamo forte. Appena la rossa svolta l'angolo comincio ad osservare attentamente la bionda che distratta si guarda intorno. I suoi capelli sono ancora arruffati dalla lunga dormita, gli occhi sono leggermente arrossati e sembra quasi disorientata senza la sua amica. Ed ogni volta che mi soffermo ad osservarla, mi vengono in mente gli scenari peggiori che quel ragazzo può averle fatto passare. Mi verrebbe voglia di abbracciarla, così, in mezzo a milioni di persone che potrebbero spargere voci false sul nostro conto o potrebbero semplicemente scattarci foto che non dovrebbero essere diffuse. Vorrei poterla rassicurare maggiormente, ma lei sembra stare bene, sembra che possa cavarsela da sola, sembra una guerriera pronta a difendersi, in un mondo di nemici in procinto di attaccare.
-Andiamo a mangiare qualcosa?- Mi propone, cercando di sembrare sveglia ed arzilla. Accetto immediatamente e andiamo al primo fast food che ci capita a tiro. Se dovessi stilare una lista delle cose che mi piacciono di Lili, uno dei componenti sarebbe sicuramente questo: non importa dove tu la porti a mangiare, lei sarà felice in qualunque caso, soprattutto davanti ad un hamburger o ad un taco.Prendiamo posto ed iniziamo ad addentare i nostri pasti. Lei ripete più volte quanto le piaccia il panino, mentre io cerco di non toccarmi i capelli che mi ricadono sulla fronte con le dita unte dall'olio delle patatine fritte.
-Dylan verrà a Los Angeles.- So quanto lei e mio fratello vadano d'accordo e mi è praticamente d'obbligo informarla.
-Davvero? Sarebbe fantastico vederlo!- Dice entusiasta. Cominciamo a parlare di quanto sarebbe bello organizzare un incontro e di quando l'ha incontrato la prima volta.Forse la lista da stilare delle caratteristiche che mi piacciono di lei sarà molto più lunga del previsto.
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Nitido || Sprousehart
FanfictionÈ difficile ricordarsi il dolce profumo della felicità quando da troppo tempo il dolore è stato il nostro unico compagno di viaggio. Una ragazza, Lili Reinhart, cerca la vera felicità, per quanto ardua può sembrare questa missione. Riuscirà la giov...