Capitolo 29

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*Lili*

Una delle cose che più in assoluto amo, è la notte. La notte con quei suoi rumori poco invitanti, ma con quella sua oscurità tutta da scoprire. La notte, con quelle piccole stelle lucenti nel cielo e quella grande luna che grazie alla sua lucentezza attira l'attenzione di tutti. Ed è strabiliante ammirare tutto questo dal basso, magari con il capo rivolto verso il cielo ed un bicchiere di vino per completare l'opera. E così faccio spesso, ogni volta che ne ho l'occasione. Mi sdraio su un lettino sulla piccola terrazza del mio appartamento di Los Angeles, e contemplo quel meraviglioso spettacolo che la natura quotidianamente mi offre.

La notte, come ogni cosa, ha però i suoi lati negativi. Essa, insieme alla sua tranquillità, porta anche quei pensieri insistenti che per tutto il giorno il tuo cervello ti ha concesso di scordare. Ti trasmette quelle insicurezze che la tua mente cerca in ogni istante di eliminare, ma che sfortunatamente, precise come un orologio svizzero, decidono di tormentare i tuoi pensieri.
Ed è proprio questo che accadrebbe se ora su questa terrazza, fossi da sola. Accanto a me c'è la mia fidata amica Taylor che dopo settimane, ho potuto rincontrare. Entrambe sorseggiamo una gustosa annata di un vino rosso pregiato che lei mi ha portato, mentre le stelle ci tengono compagnia. Ho avuto perciò l'occasione di parlare apertamente con lei di ogni cambiamento che la mia vita mi ha offerto in quest'ultimo periodo e lei ha fatto lo stesso con me. Mi mancava tutto questo e finalmente un altro tassello si è aggiunto al mio puzzle della felicità.
-Lil, devo andare a casa, si è fatto tardi.- M'informa, alzandosi dal suo lettino con quel suo solito caloroso sorriso che ogni volta mi dona. Mi alzo immediatamente anch'io, così da poterla accompagnare alla porta di casa, per quanto non voglia rimanere da sola. Mi sento forse un po' egoista a voler la sua presenza per il mio bene, ma in ogni caso è meglio che non insista con lei. Le passo la sua borsa e l'accompagno alla porta di casa.
-Buona serata.- Dico io, facendole attraversare la soglia.
-Buona serata, ci sentiamo presto.- Mi dice lei, prima di accogliermi in un invitante abbraccio caldo. Chiudo poi la porta per lasciarla andare dal suo ragazzo che probabilmente la starà aspettando a braccia aperte davanti a chissà quale locale romantico.
Io invece mi lascio andare sul divano e faccio sprofondare la testa in uno dei cuscini. Scorgo l'orologio che mi comunica che ormai è giunta mezzanotte. Sospiro annoiata, affamata e delusa. Delusa dal fatto che dopo quattro giorni d'assenza Cole abbia risposto a monosillabi ai miei messaggi e alle mie chiamate e delusa da me stessa perché di venerdì sera, a vent'anni, sono chiusa in casa.
Improvvisamente lo schermo del mio Mac sul tavolino del mio salotto s'illumina e mi avvisa che una chiamata FaceTime da parte di Cole è in entrata. Mi guardo intorno, come se qualcuno mi stesse prendendo in giro e stesse chiamando da dietro l'angolo. Mi avvicino lentamente al computer come se fosse una bomba ad orologeria ed insicura clicco la cornetta verde, prima di riposizionarmi comoda sul sofà. Prima di connettersi passano un paio di minuti, poi l'immagine di Cole si fa nitida sullo schermo.
-Eccola qui la mia guerriera.- Comincia lui con i capelli neri che gli ricadono sulla fronte ed il suo solito sorriso ammaliatore.
-Ciao.- Lo saluto semplicemente, con il tono più dolce che al momento mi riesce. Sento un fastidioso brusio di sottofondo che comprende voci e risate sia maschili che femminili.
-Come te la passi?- Gli chiedo raccogliendo i capelli con le mani e posandoli sulla mia spalla destra.
-Magnificamente! Oggi io e Kendall abbiamo lavorato sugli scatti principali del photoshoot, tu invece?- Si tira all'indietro i capelli, scoprendo il suo viso felice ed allegro.
Ma come dovrei rispondere alla sua domanda? "Non sto facendo nulla perché non oso chiamare nessuno"? Oppure "Ho paura che chiamando qualcuno dei nostri amici questi si sentano solo delle riserve perché tu non ci sei"? O meglio "Bene, le mie giornate sono molto piene e non ho un attimo libero."
-Tutto a meraviglia, ma non c'è molto da fare qui.- Decido di dirgli la verità e non complicarmi la vita con insulse bugie. Mi rigiro tra le dita il laccetto del mio training e prendo a fissarlo.
-Mi devi scusare Lili, non volevo evitarti, è solo che ogni giorno mi rilasso solo a quest'ora e non mi va di disturbarti.- Mi fa sapere lui.
-Lo sai che potresti chiamarmi anche alle tre del mattino e non m'importerebbe di dormire, vero?- Dico guardando lo schermo e la sua immagine ora disturbata dallo scarso segnale della rete.
-Tu non eri quella a cui non si poteva toccare il sonno? Non ricordi poco meno di un mese fa quando ti ho svegliato alle cinque del mattino per andare a vedere l'alba? Mi hai quasi sbranato vivo.- Rammenta sbattendo velocemente le palpebre confuso.
-Le circostanze sono diverse ora.- Gli faccio presente, cercando di fargli capire che non comprendo nemmeno io come ragiona la mia testa. Lui sorride e comincia a fissarmi. Il suo sguardo è talmente profondo che perfora quasi lo schermo del mio PC.
Non so precisamente che cosa stia provando: se sia gioia nel vederlo, insicurezza o più semplicemente paura. Paura perché non ha tempo di parlare, mentre nella stanza accanto a lui c'è una delle più affascinanti modelle statunitensi di questo secolo, mentre io sono in tuta su un divano sporco di cibo.
-Lili stai bene davvero? Odio non essere lì.-
-È solo una settimana.- Dico, riprendendo quello che la mia testa continua a ripetermi da quattro giorni. Solo una brevissima settimana che può sembrare banale agli occhi di tutti.
-Ti lascio andare dai, avrai bisogno di riposare.- Cerco di tagliare corto, così da non arrivare a dirgli che avrei bisogno di lui in questo momento.
-Ma...- Sta per controbattere, ma decido di interromperlo.
-Fatti sentire ogni tanto.- Dico, dedicandogli un largo sorriso un po' forzato a causa dell'improvvisa tristezza che ha deciso di prendere il sopravvento.
-Lili.- Cerca di riconquistare la mia attenzione, perciò poso lo sguardo su di lui.
-Non voglio che tu stia male per qualcosa che non succederà nemmeno nella più remota e lontana delle possibilità, va bene? Il tuo viso, è l'unica cosa che vorrei avere davanti agli occhi in questo momento e non attraverso uno schermo.- Con queste parole mi spiazza d'improvviso.
-Buonanotte guerriera.- Dice lui.
-Buonanotte Cole Sprouse.- Gli rispondo concludendo la chiamata, cliccando sulla cornetta rossa sopra allo schermo. Chiudo velocemente il portatile e mi lascio andare sul divano. Affondo la testa nello schienale e sospiro profondamente.

Tutta questa scenata per una settimana è frutto di una forte insicurezza interiore. È sbagliato pensare agli scenari peggiori? Sono una brutta persona se sto dubitando di lui?
Troppe domande mi frullano per la testa, ma decido di fidarmi di Cole e di donare a questo ragazzo un'altra parte di me forse un po' troppo impulsivamente, influenzata ancora una volta da delle stupide parole confortanti.

Ciao!
Come avete visto ieri ho pubblicato, ma Wattpad nn funzionava perciò ho deciso di ripubblicarlo ora, ad ogni modo, MA LE AVETE VISTE LE FOTO DI COLE E LILI?
Ho giusto un po' sclerato (scusa stilinskiaddicted__ per il disturbo).
Sono così felice, non ci sono parole per descrivere quanto amore provi per loro e per quanto un giorno vorrei incontrarli. Spero che questa Fanfiction vi faccia provare un po' le stesse emozioni che provo io quando vedo le loro foto. Dopo questo papiro, vi lascio il mio scatto preferito ad inizio capitolo, fatemi sapere che ne pensate della storia e a presto!

Nitido || SprousehartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora