Capitolo 30

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*Lili*

Prendo un altro vestito in mano, ma delusa decido di riporlo proprio come ho fatto con tutti i precedenti. Vorrei qualcosa di elegante, ma non un vestito da sera. Qualcosa da poter indossare con i miei amici e non sentirmi particolarmente a disagio.
-Perciò? Come sono stati questi lunghi sette giorni in assenza del tuo amato ragazzo?- Mi volto alle parole ironiche di Camila e la guardo, per poi roteare gli occhi al cielo.
-A proposito, non dovrebbe essere già qui? Si è prolungato con la Jenner?- Continua a punzecchiarmi da tutta la mattina e per quanto cerchi di ignorarla, lei continua ad incanalare la dose.
-Ha detto che non era più sicuro su quando sarebbe tornato, e non sono stati giorni difficili.- Le faccio sapere, concentrandomi nuovamente sulla mia missione alla ricerca dell'abito perfetto.

Ad essere sincera, i giorni a seguire da quella video chiamata, sono stati tutti in discesa: Cole si è fatto sentire un po' più spesso ed io mi sono messa l'anima in pace e ho ritenuto inopportuno ed inutile preoccuparmi per qualcosa che non potevo controllare. O forse questo lo pensa la mia mente. In effetti sono preoccupata, ma appunto, che cosa posso fare? Mi sono rassegnata e sto provando ad uscire con i miei amici invece di restare a casa a pensare.

Improvvisamente, eccolo lì, tra milioni di abiti uguali, un tessuto verde smeraldo. Lentamente lo prendo fra le mani e lo contemplo. Aderente ed appariscente, l'abito ha le maniche corte, la pettorina molto stretta in vita e svolazzante sotto, inoltre la lunghezza arriva fino a metà coscia. È un semplicissimo e banalissimo abito verde, che ha però sin da subito ha attirato la mia attenzione. Corro in camerino, prima di sentire Camila fare commenti sgradevoli o dedicarmi altre frecciatine poco desiderate.
In pochi istanti mi sfilo i vestiti e lo indosso, per poi guardarmi allo specchio. Mi piace ancor di più su di me e raramente mi capita di pensarlo. È molto corto, è vero, ma lo adoro e credo proprio che lo comprerò.
-Che ne dici di farmi vedere come ti sta?- Mi chiede lei con un tono un po' strano che non riesco a cogliere.
-Hai intenzione di fare battute cattive?- Le chiedo a mia volta.
-Lili dai, esci.- Mi intima lei, insistendo.

Quando esco, tutto succede un po' troppo in fretta.
Accanto alla figura seduta di Camila, c'è quell'alto ragazzo con la sua solita camicia rossa a fiori bianchi, i suoi capelli sempre più biondi e quel sorriso che si forma quando esco scalza da quel piccolo camerino non confortevole. Rimango a bocca aperta, sorpresa e confusa.
-Tu ti lamenti di me, ma con quel vestito non ti faccio uscire io di casa.- Mi dice scherzoso, gesticolando nella mia direzione. Camila ci guarda felice, molto meno confusa di me evidentemente.
Mi avvicino lentamente a lui e quando gli sono davanti, avvolgo le braccia intorno al suo petto e subito dopo lui mi stringe a sé. Un contatto che non sapevo mi mancasse così tanto. L'odore di Cole, come ormai d'abitudine, mi invade le narici e mi trasmette quella sensazione che stavo cercando. Di malavoglia mi allontano da lui. Non vorrei, ma la situazione agli occhi degli altri parrebbe imbarazzante ed inoltre mi sembra irrispettoso con Camila qui di fianco.
-Il mio lavoro qui è finito.- Dice lei alle nostre spalle alzandosi dalla poltroncina, tirando una pacca sulla spalla a Cole ed uscendo dal negozietto, come se per queste ore fosse stata una mia sorta di angelo custode ed abbia concluso la sua importante missione di salvataggio.

Pago velocemente il mio nuovo e splendido vestito e mi dirigo all'esterno, dove mi aspetta Cole.
-Dov'è la tua valigia?- Gli chiedo incuriosita.
-Sono passato prima da casa, Cami mi aveva detto dov'eravate perciò ho agito.- Sorride e mi guarda. Invece che riposarsi come avrebbe fatto chiunque -sottoscritta compresa-, ha deciso di arrivare da me. Ha deciso di sorprendermi.
-Che ne dici di andare a casa tua a riposare un po'?- Propongo dopo essermi fermata davanti a lui, ad una pericolosa ed invitante distanza.
-Lili Reinhart, se solo le persone non esistessero, in questo momento non sai cosa ti farei.- Dice, provocandomi una scia di brividi lungo tutto il corpo.
-Ed accetto la tua proposta, ma non a casa mia, ma alla casa in montagna.- Continua, sempre fermo davanti a me.
-Ho brutti ricordi di quella casa.- Gli faccio presente, alludendo a Brian e alla discussione che abbiamo avuto.
-Ne creeremo di nuovi, più nitidi e più piacevoli.- Fa un altro passettino in avanti.
-Molto più piacevoli.- Facendomi l'occhiolino mi passa accanto superandomi e dirigendosi alla sua auto dove decido di raggiungerlo, raggiante come mai in questi giorni.

*Cole*

Cerco di fare tutto il più in fretta possibile. Passiamo velocemente a casa sua per prendere un cambio e poi subito in cascina. Sono felicissimo e mi è impossibile nasconderlo. È da una settimana che desidero passare un po' di tempo da solo con lei e sentirmi nuovamente completo. Sentire nuovamente le stesse emozioni percepite in aeroporto, quei brividi lungo le braccia che mai nessuno era riuscito a stimolare. Vedere la sua mano che passa su quegli stessi brividi e quel sorriso che è comparso quando si è resa conto che era lei la loro fonte.
Sbatto ripetutamente le palpebre per concentrarmi sulla guida. Qualche volta perdo la cognizione dei miei pensieri.
Posteggio nel vialetto di casa ed entrambi scendiamo dalla mia vecchia auto. Faccio per tirare fuori il suo bagaglio dal baule, ma lei mi prende per mano e mi porta nel giardinetto di casa.
-Cosa stai facendo?- Chiedo spiegazioni.
-Perlustrazione.- Dice sempre camminando davanti a me. La sorpresa arriva quando vede quella vecchia e decadente altalena al centro del grande prato. Le si illuminano gli occhi come fosse una bambina.
-Adoro!- Esclama sorridendo felice e trascinandomi su uno dei due seggiolini, alla sua destra.
-Io e Dylan abbiamo passato molto tempo su questa cosa.- Rammento, passando una mano sulla catena arrugginita e cominciando a dondolarmi.
-Siete stati dei bambini davvero viziati.- Riflette lei ad alta voce.
-Effettivamente non posso darti torto.- Dico scherzando, prima di far scoppiare entrambi a ridere.
-Al mio tre saltiamo?- Propone entusiasta dopo un paio di secondi di silenzio.
-Stai scherzando?- Chiedo interdetto, osservando il suo volto felice e luminoso.
-Uno... due...- Evidentemente non sta scherzando.
-Tre!- Urlo io, prima di saltare ed atterrare accasciato. Mi sdraio a terra e guardo alla mia sinistra, dove anche Lili si è sdraiata e non smette di ridere.
-È stato fantastico.- Constata, avvicinandosi lentamente a me. Poso un braccio dietro al suo collo e con l'altro l'avvicino maggiormente.
-Sì, è stato fantastico.- Dico prima di chiudere gli occhi ed assaporare quell'aria pura di montagna, finalmente insieme alla mia ragazza.

Questo capitolo mi piace particolarmente🙈 (non mi capita spesso di dirlo, teniamone nota).
In questo periodo ho la febbre, però sono più forte che mai, aspettatevi altri capitoli in questi giorni!
A presto!

Nitido || SprousehartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora