Capitolo 32

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*Lili*

È una sensazione magnifica svegliarsi con il calore del corpo della persona che ami sotto al palmo, mentre il suo respiro regolare rende l'atmosfera quieta e piacevole, quasi fossimo sotto ad una cupola in vetro e come se nessuno potesse toccarci. Alcuni potrebbero pensare che questa sia la calma prima della tempesta, ma io preferisco credere che questa sia la calma che ci potrà accompagnare per un lungo periodo di tempo.

Il suo petto nudo è così delicato e così caldo che resterei qui per ore e non me ne stancherei. Lui tiene una mano sulla mia schiena nuda e l'accarezza delicatamente. Movimenti lenti e circolari accompagnano il suo sguardo perso nel vuoto diretto al soffitto.
-A che cosa pensi così assorto?- Allungo il collo verso il suo viso, per vederlo più nitidamente. Lui con gli occhi mi cerca, ma per non farmi spostare il corpo dalla sua spalla cerca di restare fermo.
-Tra poco ricomincerà tutto.- Con la mano raggiunge il tessuto del mio reggiseno.
-Il lavoro, gli orari improponibili, Vancouver, le lunghe interviste.- Lo dice con preoccupazione, quasi ne soffrisse già sin d'ora.
-Lo sai quanto ami il mio lavoro, ma non avremo più tutto questo tempo per noi.- Conclude. Mi alzo su un gomito per agevolare il nostro contatto visivo.
-Probabilmente non avremo lo stesso tempo che abbiamo ora, ma ci vedremo tutti i giorni Cole, ci sono persone che non si vedono per settimane. Interpretiamo Jughead e Betty, passeremo talmente tanto tempo insieme che ti stuferai di vedermi.- Quando concludo, lui fa qualcosa che non mi aspetto: velocemente mi fa stendere sul materasso e si posiziona sui gomiti, sopra di me. Vedo solo il suo viso e scoppio a ridere, senza alcun motivo. Quando torno seria ritrovo il suo candido sorriso.
-Vederti non è nemmeno all'ultimo posto della lista delle cose che potrebbero stufarmi.- Dice con gli occhi che vagano sul mio viso ancora un poco assonnato. Con i polpastrelli sfioro il suo addome nudo e con lo sguardo seguo il mio lento movimento. Lui chiude gli occhi per un istante, come per assaporare il momento.
-Dobbiamo davvero preparare le valigie?- Domanda sconsolato quando intreccio le braccia attorno al suo collo.
-Sì, dobbiamo.- Prima di alzarsi posa un'ultima volta le labbra sulle mie. Prende poi una maglietta sulla sedia e scompare dietro alla porta della toilette, seguito dal mio sguardo.

* * *

In un modo o nell'altro nelle nostre vite passiamo più tempo su un aereo che nelle nostre abitazioni. Che poi, detto fra noi, non ho ancora davvero compreso quale sia la mia vera casa. Risiedo a Vancouver per lavoro, ma ci passo comunque molto tempo rispetto a Los Angeles, dove ormai spendo solo le mie vacanze tra una ripresa e l'altra.
D'altro canto non credo però che "casa" sia una cosa fisica. Quando sto con i miei amici e la mia famiglia mi sento a casa, quindi sostanzialmente io ho il mio posto nel mondo e lo adoro da tutti i punti di vista.
Non mi sento dispersa, anche se talvolta mi ritrovo ad essere insicura e forse anche un po' impaurita. Credo che l'importante nell'esistenza di una persona sia trovare quegli individui che ti facciano sentire in un qual modo "giusta".

È a questo che penso sull'aeroplano diretto a Vancouver, mentre la mia mano è al sicuro sotto quella calda di Cole e la mia testa è appoggiata al finestrino. Le mie palpebre cominciano a chiudersi solo quando ormai stiamo per atterrare sulla cittadina canadese. Né io né Cole abbiamo riposato molto stanotte, ma è da quasi tre ore che lui ormai dorme come un ghiro.
Lo sveglio con un impercettibile movimento della mano, quando ormai è il momento di scendere. Ci sbrighiamo e girovaghiamo per l'ormai conosciuto aeroporto di Vancouver. Ritrovo gli odori, le luci e gli scaffali di tre mesi fa. Nulla è cambiato, tranne le persone. Decidiamo di andare a bere ad un bar l'ennesima cioccolata con la panna, come mi piace sempre fare, che sia autunno, inverno, primavera o estate: non ci rinuncerei mai.

-Mi mancava questo posto.- Comincio io, guardando ogni dettaglio intorno a me. Lui pare un po' sconsolato, forse per quello che mi ha detto stamattina o forse perché è semplicemente stanco.
-Cole, va tutto bene?- Inclino la testa di lato preoccupata.
-Ora che sono con te sì.- Mi risponde prima di abbassare il capo verso la sua tazza.
Passando molto tempo con lui da un anno a questa parte, ho capito che questo ragazzo conserva un gran numero di segreti. Non sono quei segreti che non puoi dire a nessuno, ma sono quei segreti che solo lui può comprendere a pieno. Anche se dicesse a qualcuno il suo stato d'animo, quest'ultimo non capirebbe completamente cosa sta succedendo. È frustrante poiché, essendo la sua ragazza, vorrei comprendere come si sente realmente.
Allungo una mano verso la sua, ma lui non alza la testa per guardarmi negli occhi. Non voglio tartassarlo, non voglio essere la ragazza ossessiva, voglio solo vederlo sorridere di nuovo.
-Non hai paura che qualcuno ci veda?- Dedica uno sguardo ed un mezzo sorriso sbilenco alle nostre mani unite, prima che io la ritragga senza nemmeno rendermene conto. Ci penso un attimo, ma poi la poso nuovamente dov'era prima.
-Non m'importa al momento.-

Cole -dopo aver discusso su chi avrebbe dovuto farlo- paga le cioccolate e chiama un taxi. Dopodiché scarica tutte le pesanti valigie davanti a casa mia, nonché casa di Mads. Ho deciso di offrirgli la cena, così che poi possa andare tranquillamente a casa e riposarsi senza troppi pensieri. Inaspettatamente troviamo Mads a casa ed ancor più inaspettatamente, il suo ragazzo, Travis, non c'è.
-La mia coppia preferita è qui! Giusto in tempo prima che prepari la pasta!- Madelaine è sempre così allegra e solare che mi verrebbe voglia di abbracciarla in ogni momento.
Ci sediamo a tavola prima di mangiare e Cole racconta un paio di aneddoti interessanti a proposito del suo ultimo photoshoot con Kendall Jenner.
-Wow, Kendall Jenner.- Ribadisce Mads, accennando alla sbalorditiva bellezza della modella americana. Lo sguardo della rossa comincia a scrutarmi, forse impaurita che possa fraintendere le sue parole o forse che possa essere gelosa della Jenner. Anche Cole mi guarda in modo strano e mi chiedo se in faccia non abbia un cartello con sopra scritto "ho passato una settimana tristemente sola con del cibo e gelosa di una modella strafiga". Non voglio che pensino questo, ma sinceramente non ho fatto sapere a Cole quanto io sia fiera di lui.
-Kendall Jenner è stata molto fortunata a farsi fotografare da Cole ed io non potrei esserne più fiera.- È quello che penso davvero: Cole è un magnifico fotografo che ti fa sentire a proprio agio, come se fossi unica al mondo. Lo guardo in viso mentre lui volta il capo verso di me, sorridendo.
Il ragazzo fa l'ultima cosa che la mia mente potesse immaginare. Posa le sue morbide labbra sulle mie per un paio di secondi. Resto sorpresa, perché non è solito che lo faccia davanti agli altri, che siano nostri amici o non. Sorrido come faccio sempre, mentre Mads ci guarda con la mia medesima espressione.
-Allora, si mangia?- Chiede poi lui, incredibilmente tranquillo e rilassato.

Nitido || SprousehartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora