Capitolo 24

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*Lili*

Inutile dire che la giornata di ieri l'ho passata a pensare a quel bacio così ben curato e così improvviso. Ho pensato ad ogni singolo istante e ad ogni singola emozione provata in quel momento. Non era un bacio come quelli che ci hanno imposto sul set di Riverdale. Quelli erano casti e ripetuti all'infinito, solo perché era il nostro lavoro. Il vero bacio di Cole invece mi ha consumata, perché forse entrambi lo desideravamo da molto tempo.

Ho paura e questo non lo posso negare. Ho paura di lasciarmi andare a lui, come feci l'ultima volta con Brian. Ho paura di dedicarmi ad una persona ed esserne in seguito delusa. Le solite banali paure che ogni essere sulla terra possiede, ma comunque molto presenti nella mia mente in questo momento.

Dopo il nostro incontro, Cole mi ha inviato un messaggio, dicendomi che se ne avessi voluto parlare, lui sarebbe arrivato subito da me. Perché dovrebbe venire lui da me?
Decido di fare ciò che mi sono messa in testa: prendo il necessario ed esco di casa, dirigendomi alla caffetteria-biblioteca più appartata di Los Angeles. Ho molto freddo poiché la mia lunga camicia rosa preferita e la mia giacca in pelle non mi coprono a sufficienza.
Dopo aver attraversato vicoli nascosti e appartati, arrivo alla biblioteca in poco più di un quarto d'ora. Subito mi salta all'occhio un ciuffo nero ed una camicia a quadri. Osservo il suo capo chino s'un libro ed una tazza di caffè vuota proprio accanto ai suoi capelli. Prima di avvicinarmi decido di prendere una piccola tazza di cioccolata calda, così da riscaldarmi. Detesto il freddo, ma ormai il periodo caldo è quasi alle porte.

Allontano la sedia dal posto davanti a lui. Questo fa scattare la sua testa verso la mia direzione ed io lo saluto con un sorriso serrato.
-Lili.- Dice sorpreso e felice. Potrei fare queste cose più spesso, se la sua espressione nel vedermi fosse sempre questa. Mi accomodo e circondo le mani intorno alla calda tazza.
-Come mi hai trovato?- Ottima domanda, Cole Sprouse. Le doti da investigatrice di Lili Reinhart non falliscono mai.
-Ho chiesto ad un uccellino.- Di nome KJ Apa, oserei aggiungere, ma preferisco lasciarlo nel dubbio. Lui sorride e la sua camicia a quadri rossa fa brillare tutto il suo viso. Intanto finisco velocemente la mia cioccolata, mentre dei secondi di silenzio accompagnano i nostri sguardi un po' tesi ed imbarazzati.
-Ieri, prima di baciarmi...- Faccio una breve pausa, per osservare il suo volto ora un po' impaurito e preoccupato.
-Mi hai chiesto di che cosa avessi paura.- Continuo, determinata a continuare il discorso che ho in testa.
-In realtà, io avrei solo bisogno di un punto fisso nella mi vita, e tu lo sei sempre stato. Lo sei stato quando Brian è tornato, lo sei stato quando volevo fare le maratone di serie tv a oltranza e ci sei stato addirittura quando desideravo un gesto romantico.- Incredibilmente il discorso è come indelebile nel mio cervello e per la prima volta non mi interrompo. Osservo prima la mia tazza vuota e poi lui, ripetutamente.
-Io non voglio che questo cambi, perché io voglio la tua presenza nella mia vita.- Deglutisco, mentre poso nuovamente il mio sguardo sul suo volto. I suoi occhi riacquistano lucentezza ed il suo sorriso sembra tornare vivo. Non voglio che mi faccia stupide promesse che forse non saprà mantenere, non voglio che mi dica una stupida frase sdolcinata che mi faccia desiderare di strapparmi i timpani, non voglio nulla di tutto questo.
-Se non volessi starti accanto come ho sempre fatto, non ti avrei baciata ieri mattina sulla soglia di casa tua.- Le sue parole sono così accurate eppure così veloci.
-Questo non significa che volevo la tua gioia solo per raggiungere un secondo fine. Significa che nell'aiutarti a raggiungere la vera felicità, mi sono reso conto che la volevo anch'io.- Lui sorride sempre, come se le sue parole lo facessero stare in pace con se stesso.
-Ed ovviamente questo comprendeva l'evento di ieri mattina.- Conclude, cercando di non distogliere lo sguardo dai miei occhi. Tutto ora diventa meno teso e meno imbarazzante, nonostante il silenzio incomba nuovamente sul nostro piccolo tavolo appartato nella graziosa biblioteca di Los Angeles.
-Ma se vuoi che nulla cambi, ti comprenderò.- Ammette con un filo di voce. Nel frattempo una cameriera s'avvicina al nostro tavolo con un largo sorriso.
-Desiderate qualcos'altro?- Chiede con una dolce vocina. Scuotiamo il capo all'unisono.
-Quando volete potete venire alla cassa per il conto.- Conclude prima di voltarsi ed andare verso il bancone. Cole si alza subito, forse per rimandare la mia risposta o forse impaziente di andarsene. Io lo supero all'ultimo momento ed arrivo alla cassa per pagare.
-Lili lasciami pagare.- Dice, con finta impazienza.
-Zitto Sprouse, stai indietro.- Lo scaccio via con un braccio e pago le bevande per entrambi. Vedo che scuote il capo disperato, ma con il sorriso sul volto. La cameriera ci guarda con un largo sorriso: forse ha collegato il cognome di Cole o semplicemente si fa beffa dei nostri stupidi finti litigi.
Cole esce dalla porta della caffetteria ed una campanella emette uno stridulo suono. Lo seguo velocemente e lui svolta dietro ad un vicolo privo di persone. Meglio non farci vedere da nessuno: viste le foto di noi due sui social le persone potrebbero vederci in qualsiasi momento.
Cole comincia a dondolare sui talloni con le mani nelle tasche, come se attendesse un verdetto. Faccio un piccolo passettino in avanti: quella distanza era veramente troppa e quasi imbarazzante, come se non ci conoscessimo; mentre ora la distanza è la medesima di ieri mattina e subito i brevi, ma nitidi ricordi riaffiorano nella mia mente. Nella mia testa vedo la mia mano sul suo petto e poi tutto il resto, perfetto in ogni frammento.
-Mi dispiace.- Sibilo.
-Per cosa?- Il suo volto sbianca ed i suoi occhi si spengono.
-Se non sarò brava come credi.- Concludo, prima di appoggiare le mani sul suo viso e riassaporare quelle labbra che da un giorno all'altro mi erano mancate così tanto. Lui d'istinto appoggia le mani sui miei fianchi e come ieri il suo bacio mi trasporta in altre dimensioni che non credevo potessero esistere. Sorride sotto alle mie labbra e mai avrei pensato che lasciarsi andare potesse essere così bello.


TODAY IS MY BIRTHDAY!

Ed è anche il giorno del nuovo capitolo, quindi come sempre fatemi sapere cosa ne pensate e sarò entusiasta di rispondere ai vostri commenti pieni di affetto che ogni giorno mi lasciate!
A presto!

Nitido || SprousehartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora