Capitolo 17

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*Lili*

Per tutto il viaggio fino al centro di Los Angeles, Cole rimane in silenzio e con lo sguardo fisso sulla strada. Il suo respiro è regolare, ma le sue mani stringono esageratamente il volante in pelle. La tensione nell'auto del moro è palpabile ed io cerco di guardare fuori dal finestrino, così da non dover guardare lui.
Poco prima di partire ho mandato un breve messaggio a Dylan per chiedergli cortesemente il numero di cellulare di Brian senza fare ulteriori domande, promettendogli di raccontargli tutto in futuro. Ovviamente ometterò dei dettagli, ma non posso non dargli delle spiegazioni sul perché io e Cole lo abbiamo abbandonato ad inizio serata, dopo aver creato un gran putiferio.
Dylan mi ha subito mandato il contatto ed io ho agito immediatamente.

"Stesso posto di ieri sera, alle 14." Erano queste le poche parole che gli ho scritto, senza credere nemmeno ai miei occhi. Ma in ogni caso devo parlarci, per sentirmi nuovamente bene. Lui non mi ha tutt'ora risposto, ma ha visualizzato il messaggio: sono sicura di trovarlo davanti al locale, pronto per sentire il mio discorso. Discorso non ancora deciso e nemmeno pensato. Credo che mi inventerò qualcosa sul momento poiché se ci pensassi adesso, quando sarò davanti a lui le parole si dissolverebbero dalla mia mente, facendo diventare quello di adesso uno sforzo futile.

Cole parcheggia l'automobile a pochi isolati dal bar, un quarto d'ora prima del ritrovo. Le mie mani cominciano a sudare ed il cuore a battere velocemente nel petto. Sbatto le palpebre ripetutamente, mentre lui osserva pensieroso l'orizzonte. Ha le mani ancora sul volante e forse sta riflettendo su che cosa dirmi.
-Non dirmi nulla, okay?- Cerco di tagliare corto, prima che mi riferisca qualcosa che già so.
-Se hai voglia di fare la martire non sarò io a fermarti.- Fa un finto sorriso tirato e mi guarda come se stessi per fare la cosa più stupida di tutta la mia vita. Forse non ha tutti i torti, ma odio il fatto che non rispetti la mia decisione.
-La martire? Non vado a morire Cole!- Lo guardo con gli occhi sgranati ed incredula mi lascio andare sul sedile. Lui lascia finalmente andare il volante.
-Vai, allora.- Cerca di evitare il mio sguardo.
-Guardami negli occhi e dimmi che te ne andrai via da qui.- Dico decisa. Ride amaramente. Non mi guarda.
-Cole.- Lo incito.
-Vuoi che ti guardi negli occhi per mandarti verso quell'uomo? Che ti guardi negli occhi per incitarti a fare una cosa che non voglio che tu faccia?- La sua voce è incrinata, come se non volesse lasciarmi andare, ma al contempo qualcosa gli dicesse di farlo.
-Sì Cole, fallo per me.- Finalmente si volta verso di me, ma la lucentezza nei suoi occhi verdi è assente.
-Non cominciare ad usare questa frase.- Dice prima di serrare le labbra e guardarmi tutto il viso, come se farmi andare da lui fosse più difficile di quanto potesse credere. Gli stringo la mano che giace sul cambio, mantenendo lo sguardo fisso su di lui.
-Va' da lui. Io non ti seguirò, non interverrò e me ne andrò.- Recita la frase come per imprimermela nella mente, come se volesse in un qual modo ferirmi. Ritiro la mano che prima avevo posato sulla sua, scendo dal veicolo e mi chiudo la portiera alle spalle, incamminandomi. Lui non mi segue, come promesso.

Vedo Brian da lontano e subito il mio cervello mi intima di andarmene, come faceva in passato. Mi vengono in mente tutte le cose che potevo fare in precedenza, come portarlo in tribunale oppure farmi aiutare, però non mi viene in mente nessun motivo valido per cui io non l'abbia fatto. L'insicurezza? La paura che fosse colpa mia? La consapevolezza di non essere abbastanza? Tutto è più complicato di quel che sembra.

-Ciao Lils.- Respiro, ignorando per l'ennesima volta il nomignolo tanto odiato. Siamo poco distanti dall'entrata del locale, accanto ad un vicolo poco invitante. Sfodero le mie doti d'attrice e mantengo il volto serio e forte. Non voglio far trapelare nessun tipo d'emozione.
-Iniziamo, prima di tirare per le lunghe questa cosa.- Dico, con un tono molto basso.
-Saltiamo i convenevoli?- Domanda, alzando un sopracciglio. Anche Cole lo fa spesso, ma la sua alzata di sopracciglia è molto più piacevole da vedere. Annuisco.
-Prima che tu inizi un discorso sul quanto voglia lasciarti tutto alle spalle,volevo dirti che sono felice per te e Cole.- L'espressione dei miei occhi non muta mentre pronuncia queste parole.
-Grazie.- Sibilo semplicemente. Non gli dirò la verità, non lo lascerò vincere non gli lascerò credere che io non abbia ritrovato nuovamente la felicità con qualcuno dopo un anno di tormento. Il mio piano sembra funzionare perché dalla sua espressione facciale si nota che si aspettava una negazione. Respiro profondamente e decido di continuare a parlare di questo.
-Sai cosa mi piace di Cole? Oltre a tutto il resto, ovviamente.- Sento il suo sguardo lacerarmi la pelle e capisco che la mia tattica sta funzionando: nonostante il tempo, la gelosia è ancora il suo più grande tallone d'Achille.
-Lui, tra tutti gli altri, ha scelto il momento.- Guardo il suo sguardo che pian piano si fa confuso.
-Lui ha scelto il momento perfetto, ha scelto il momento in cui la mia tristezza ed il mio dolore erano arrivati ad un punto talmente alto che non sarei più riuscita ad andare avanti da sola. Non ha esitato, non ci ha ripensato, non si è tirato indietro, si è buttato e basta. Ha colto quel frammento e lo ha reso suo, mi ha accolto tra le sue braccia quando nemmeno la mia migliore amica era riuscita a capire che ne avevo bisogno.- Le lacrime cominciano a bagnarmi gli occhi ed in quell'istante capisco che non sto più recitando.
-Non ha detto: "la supporterò domani, adesso devo uscire con i miei amici". Non l'ha detto mai.- Serro le labbra in un momento di pausa.
-Lui non sta mettendo nessuno davanti a me e talvolta penso anche di distruggerlo psicologicamente a quel povero ragazzo.- Le emozioni mi stanno travolgendo ed oltre alle lacrime agli occhi mi scappa anche una risatina,pensando a quante gliene sto facendo passare.
-Nessuno, tranne te, ha mai avuto il bisogno di farmi del male. Nessuno, tranne te, stava per distruggere il progetto più importante della mia vita per puro egoismo.- Credo che Brian non sia mai stato tanto zitto quanto in questo momento, ma le parole mi escono fluide ed i pensieri viaggiano veloci.
-Ora ti chiedo solo di lasciarmi andare e farmi vivere la mia vita, con le persone che per me si farebbero in quattro.-
Brian si avvicina e per un attimo temo il peggio. Per un attimo resto immobilizzata sul posto ed i miei muscoli divengono tesi. Per un attimo vorrei non avere detto a Cole di andarsene.
Lui invece mi posa le mani sulle guance e mi lascia un casto bacio sulla fronte.
-Buona vita, Lili Reinhart.- Mi guarda con i suoi occhi castani, mentre resto sconcertata. "Tutto qui?" Vorrei aggiungere, anche se la cosa non mi dispiace affatto. Brian mi scruta per quel che sembra l'ultima volta. Non può essere già finito, che senso avrebbe avuto incontrarsi? Che senso avrebbe avuto tutto il mio discorso?
-Sei bellissima.- Sussurra, prima di voltarsi e lasciarmi lì da sola, con un peso in meno sul cuore e con un nuovo discorso da fare, questa volta ad un ragazzo diverso.

Ciao ragazzi!
Come procede?
Questa Fanfiction diventa ad ogni capitolo più importante per me e spero che sia lo stesso anche per voi! Fatemi sempre sapere le vostre opinioni o le vostre considerazioni. Provate magari anche ad indovinare il proseguo! So che questo capitolo non è il massimo, ma vi prego di tenere duro! Buona continuazione e a presto :)

Nitido || SprousehartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora