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Un'altra settimana è passata, e con questa è andata via anche la mia seduta del giovedì. Finalmente non ne ho piú bisogno, sono libera. Ieri è stato strano entrare nello studio sapendo che lo facevo per l'ultima volta, sono un po' spaventata di ricadere nel buco nero, ma prima o poi dovevo smettere, non posso andare per sempre dallo psicologo anche se non ne ho davvero bisogno, poi non è da me essere così "quindi basta e ora riprendiamoci la vita" mi ripeto nella mente in continuazione da ieri. La mattinata in libreria è passata velocemente, Matteo e Tony hanno il giorno libero e sono venuti a salutarmi e a comprare un paio di giochi per la play. Matteo aveva tanta paura di presentarci il suo ragazzo, ma sono davvero contenta che l'abbia fatto, é davvero simpatico, poi sono carinissimi insieme. La serata dove lo abbiamo conosciuto io e Cami è stata divertentissima, abbiamo preso in giro Matte tutta la sera perché si sentiva a disagio e aveva paura che a noi non piacesse. Tony era al piano bar del locale, ha una voce fantastica e un bel repertorio, molto vasto, classici italiani e stranieri soprattutto, ma anche qualche novità dance. A fine serata, quando il locale stava per chiudere ci ha fatti avvicinare tutti a lui e abbiamo cantato a squarciagola " I will follow you into the dark" dei Death cad for coutie, è stata una scena bellissima, poco dopo però i proprietari del pub ci hanno invitato gentilmente di smontare e andare via.

Durante la pausa pranzo mi rintano in ufficio con un bel panino crudo e mozzarella, mentre sfoglio leggendo velocemente le ultime pagine di "exit west" completamente catturata.
Finito sia il libro che il panino, esco dallo studio dirigendomi verso una pila di libri che devo finire di sistemare negli scaffali. All'improvviso sento dietro le mie spalle una presenza, mi volto lentamente con le mani piene di libri e mi trovo davanti il ragazzo scortese che venerdì scorso è scappato dalla libreria sbuffando dopo aver saputo che Fausto era impegnato. Oggi indossa una maglia bordeaux e il giubotto di pelle dell'altra volta. I jeans di pelle aderiscono perfettamente alla sua figura, rendendo le sue gambe ancora più slanciate. Passano diversi secondi che sembrano un'eternità. Mi sento in imbarazzo, non sapendo cosa fare continuo a lavorare mentre lui mi guarda con attenzione, sembra più tranquillo, raggiante, quasi dolce.
-Buon pomeriggio- mi dice con un tono totalmente diverso da quello dell'ultima volta.
Rispondo al saluto con un sorriso timido e cerco di non dargli attenzioni continuando a lavorare, ma è impossibile, il suo sguardo su di me mi destabilizza parecchio.
- Se cerca Fausto posso chiamarlo, é in pausa pranzo ma penso abbia quasi finito- esclamo dopo altri secondi di silenzio interminabile.
- al dire il vero io cercavo te- a questa frase i miei pensieri si annebbiano, ringrazio il cielo di avere il viso rivolto verso lo scaffale così non può vedere la mia faccia sicuramente rossa. Mi schiarisco la voce ormai tremolante e esclamo fingendo naturalezza - dimmi pure allora - stavolta poso alcuni libri nello scaffale classici letterari e mi giro verso di lui sicura di me, o almeno provo a esserlo. Lo guardo negli occhi attentamente attendendo risposta, noto che nel suo sguardo sta nascendo una certa insicurezza, vuol dire che sto nascondendo bene il mio disagio. Non so perché ma da quella mattina di venerdì il ragazzo mi è rimasto in testa, tanto che l'ho annotato anche sul mio diario, ho iniziato a fantasticare sul perché fosse così nervoso, su cosa facesse nella vita. È stato divertente, ma non pensavo di rivederlo, questo mi ha destabilizzato.
Immersa nei miei pensieri non mi accorgo che ha iniziato a prendere un paio di libri dallo scaffale affianco al mio, quello dei romanzi. Ha preso in mano "exit west" cavolo.
- innanzitutto volevo scusarmi per il mio comportamento sgarbato della settimana scorsa, sono un cliente fisso di questa libreria e Fausto è il mio consigliatore personale da sempre, avevo un impegno importante e speravo di potermi rilassare durante il viaggio con un bel libro, e quando ho visto che non c'era sono esploso. Non ha molto senso lo so, ma è così - le parole escono dalla sua bocca carnosa quasi fuggendo, senza nessun controllo. Adesso, con la mano si appoggia allo scaffale con una naturalezza infinita. Fingo ancora una volta di non essere coinvolta da questo ragazzo strano altissimo e riccioluto, evitando il contatto visivo e continuando a fare ciò che stavo facendo prima del suo arrivo.
- Essere metodici non è sempre bello, a volte rischiare è più... come dire... a volte il rischio può portare cose molto più belle rispetto a quelle che provi affidandoti sempre alle stesse persone.- Questa volta interrompo il lavoro che stavo facendo girandomi verso di lui per puntarlo dritto negli occhi, si, l'ho un po' stuzzicato lo ammetto. Non so da quale parte di me è uscita la forza necessaria a mantenere il contatto visivo con quegli occhi così penetranti. Evitando di pensare troppo continuo il mio discorso, ma questa volta in maniera più calma, come se volessi dargli una mano, un consiglio. -Potevi lasciare che ti consigliassi un libro, magari ti sarebbe piaciuto di più rispetto a tanti altri che hai letto con Fausto.- A quel punto noto che mi guarda incuriosito, probabilmente non si aspettava una risposta così, magari voleva semplicemente sentire un "non preoccuparti"di circostanza e poi andarsene, invece per sua sfortuna io non sono proprio il tipo di persona che probabilmente si immaginava.
- Beh...- mi scruta con attenzione mentre si toglie quel ricciolo ribelle che gli copre il viso in continuazione e si avvicina al mio petto, cercando di leggere il nome che ho scritto sulla mia spilletta della libreria. - Giulia, dopo questa lezione di vita che mi hai fatto credo che dovrò proprio ascoltarti, vediamo un po', cosa mi consigli? Questa volta la tranquillitá del mio viaggio in treno dipenderà da te- Si allontana ma non troppo, il giusto per potersi piegare su una pila di libri poggiandoci il gomito, così da stare a livello del mio viso, per guardarmi meglio.
Mentre il mio cuore sta per esplodere a causa dei suoi occhi quasi pungenti su di me, accenno un sorriso cercando di non far trasparire come mi sento dentro veramente. Così, mi alzo all'improvviso dalla piccolo sgabello su cui ero seduta, lui per niente colto di sorpresa dalla mia azione continua a fissarmi con attenzione. Mi ha sfidato. E io non mi tiro indietro, anzi, vuoi la guerra? E guerra sia, non mi intimidisco certo per un semplice consiglio sui dei libri.
Passo all'attacco, avvicinandomi ancora di piú, lui, costretto ad indietreggiare smette per un attimo di fissarmi o almeno a me sembra così, e questo mi permette di riprendere fiato. Senza nemmeno guardare lo scaffale, so dove si trovano la maggior parte di questi libri, non ho bisogno di controllare. Prendo "Exit west" quello che ha guardato di sfuggita prima, e glielo adagio sulle mani, facendo attenzione a non sfiorarle, come se fossero di fuoco.
Mi allontano dandogli le spalle, mi alzo sulle punte e attiro a me con i polpastrelli il secondo libro che voglio consigliargi " l'alchimia del desiderio"
Torno al mio posto e noto che lui si è girato, guardando tutta la scena. Appena legge il titolo del libro rimane a bocca aperta, per un millesimo di secondo, ma sono riuscita ugualmente a notarlo. Gli porgo anche questo con la stessa cautela che ho usato con il primo e aspetto una sua reazione.
Si ricompone e stavolta fissa i due libri mentre gioca con il rilievo delle copertine.
- Pensi che sia il tipo che legge questa roba?- domanda trabocchetto, cerca di sviarmi, di farmi sentire in errore, sfoggiando un sorriso tutto da comprendere.
Non mi scompondo, dandogli le spalle per ritornare finalmente al mio lavoro.
- Beh, ti sorprenderebbe se ti dicessi quanto riesco a capire di una persona solo guardandola. Sei eccome un tipo per questa roba, anzi, per come li hai guardati sono quasi sicura che uno dei due tu lo conosca fin troppo bene. - Stavolta sono uscita dal suo "incantesimo", riesco ad essere razionale senza sentirmi a disagio a causa dei suoi sguardi ancora pungenti. Ormai mi ci sono abituata, riesco quasi a godermi la sensazione dei suoi occhi come calamite scrutarmi e attirarmi a sé.
-Raccontami un po' di questo libro, poco fa anch'io l'ho notato, il titolo è intrigrante- mi dice mentre fissa il primo che gli ho porso.
- Beh, è una storia d'amore, non ha un'ambientazione precisa, almeno non viene citata, quello che sappiamo è si sta vivendo una guerra civile. Rappresenta il buio e la luce, il primo della guerra, della crudeltà e schiettezza del mondo reale, mentre la seconda è rappresentata dall'amore sano e pure che rappresenta queste due persone. Penso che la parte migliore del romanzo sia l'abilità dello scrittore/ice nel descrivere questi due punti molto importanti, facendo poi capire quanto il buio e la luce siano più vicini di quanto si pensi- Lascio che le parole attraversino la mia bocca senza nessun controllo, le lascio libere al vento.
-1 a 0 per te Giulia, ottima presentazione-, scandisce le lettere del mio nome con molta precisione, e lentamente. Sta per aprire dinuovo la sua adorabile bocca per parlarmi ma lo blocco, rialzandomi e avvicinandomi a lui, ci separeranno pochi centimetri, e questo mi piace molto.
- 2 a 0 per me volevi dire, quel libro di cui sto parlando è il secondo che ti ho dato, lo hai già letto. E forse anche più volte.- Continuo a guardarlo, senza staccare il contatto visivo, attendendo una sua risposta.
- e 2 a 0 sia, ma non preoccuparti che ci sarà un altra partita, non è una finale questa, è solo l'andata. - "Queste mstafore calcistiche iniziano a piacermi" penso, mentre nella mia mente riascolto la sua frase arrossendo leggermente. Immersa nei miei pensieri mi fa tornare alla realtà la sua voce.
- Ora devo andare, leggeró questo libro, e tornerò qui per continuare la partita, é stato un piacere Giulia, ci vediamo presto, ora è meglio che tuli dedichi a quei libri - Dice mentre indica l'immensa pila dietro di noi. -altrimenti il tuo capo si arrabbierá-. Mi guarda ancora un attimo con il suo irritante quanto adorabile sorriso beffardo e si dirige alla cassa. Talmente catturata dal suo sguardo e dal suo profumo fresco non riesco neppure a replicare, avrei potuto rispondergli "improbabile tranquillo, almenochè non mi autolicenzi" ma le risposte migliori come sempre arrivano sempre dopo.
Mi rimetto a lavoro cercando di non pensare a quello che è appena successo, ma è impossibile, quel ragazzo così misterioso ha catturato la mia attenzione fin dal primo incontro, e seppur il secondo è stato decisamente migliore rispetto al primo, é riuscito a mantenere quell'alone di mistero nell'aria, di solito riesco a capire quasi subito le persone che mi sono intorno, e anche con facilitá, invece in questo caso l'unica cosa che sono riuscita a capire a stato il suo gusto in materia di libri, e sono stata anche aiutata da lui inconsciamente, altrimenti non ci sarei mai arrivata." Non so neppure come si chiama" penso sconfortata, sperando dentro di me che torni davvero per parlarmi del libro, soero lo legga il prima possibile.

Sono le 21 ormai, chiudo la libreria salutando tutti e mi dirigo a casa con le mie solite cuffiette, ascoltando la canzone che ormai sta diventando la colonna sonora di questi giorni, il suo suono elettronico, la voce profonda del cantante mi fa pensare ancora di piú allo sconosciuto enigmatico, il che mi porta a pensare che questa sera farò le ore piccole annotando tutto ciò che è successo sul mio diario. Lo soprannominero: "Enigma", ho deciso.

Ecco finalmente il primo incontro con "enigma" cosa ne dite? Vi é piaciuto questo capitolo?
💗

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