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- Eccoci, gira a destra e dovremmo essere arrivati- Mi rivolgo ad Alej guardando il navigatore sul cellulare. Invio un messaggio a Sergio, sono passati 10 minuti. Ho aggiunto delle sveglie con la vibrazione per ricordarmi.

 - Tutta questa calma non è un buon segno.- Alej si guarda intorno. Siamo scesi dall'auto pochi minuti fa, e questo parco è completamente vuoto. - Solitamente a quest'ora qui c'è gente, sento puzza di problemi, sbrighiamoci. Diamo un'occhiata in giro.- Mi porge la mano e iniziamo a perlustrare la zona. Non so perchè un ragazzo semplice come lui mi dia così tanta sicurezza, non noto neppure un briciolo di paura nei suoi occhi. Ci aggiriamo per la zona. Arriviamo nei dintorni di alcune giostre. Davanti a me vedo un tubo di legno  accanto ad uno scivolo. -L'ultima volta che ho parlato con Marco ricordo che mi ha raccontato di questo tubo, il suo gioco preferito.- Mi infilo nel tubo, e con me anche Alej. Sembra di percepire la sua presenza quì dentro, sembra di vederlo giocare. Il tubo è un po' rovinato, ha dei buchi, e fa anche un po' male passarci all'interno. In un buco all'interno scorgo qualcosa. - Guarda qui- Esclamo a bassa voce per attirare l'attenzione di Alej che girando il volto verso di me mi sfiora il naso.. Rimaniamo fermi per qualche secondo a guardarci negli occhi, talmente vicini che sento il suo respiro su di me. Abbasso lo sguardo dedicandomi al foglio che c'è lì sotto. Alej infila la sua mano snella e agile all'interno della cavità stretta. - L'ho preso- Esclama metre tira su il foglio graffiandosi interamente la mano. Accarezzo la ferita e con un fazzoletto asciugo le goccioline di sangue che escono timide da essa. - Tranquilla non è niente.- Mi tranquillizza accarezzandomi il volto. Mentre invio un'altro messaggio a Sergio, lui apre il foglio facendone  cadere un'altro più piccolo sulle mie gambe. Il foglietto è un biglietto aereo, Per mio fratello. Risale al giorno in cui sono spariti. D'improvviso Tutto mi si fa più chiaro. - Giulia leggi qui.- Alej mi porge il foglio che però non è scritto nella mia lingua, ma la scrittura la riconosco. Mentre mi traduce ciò che c'è scritto sul foglio un rumore fortissimo mi fa salire il cuore in gola. Alej mi tappa la bocca. Qualcuno ha tirato un calcio fortissimo al tubo in cui siamo, qualcuno ci sta cercando. Dal tubo intravediamo diverse gambe, dovrebbero essere tre persone. Urlano e io non le capisco ma Alej si. Continua a tenermi la mano sulla bocca, abbracciandomi forte. Con una mano prende il cellulare ma non so per fare cosa, in questo momento non riesco a ragionare, la paura ha catturato ogni particella del mio corpo. L'unica cosa che faccio è piegare i fogli e nasconderli nel reggiseno, mossa che Alej guarda con ammirazione. Dopo diversi minuti sembra che i tizi si siano stufati di girare qui intorno. In silenzio mi rilasso per una frazione di secondo, perchè  qualcosa li fa tornare indietro, la sveglia del cellulare. A contatto con il legno del tubo la vibrazione riecheggia nell'aria. Alej  velocemente mi tira fuori da lì, e mi trascina letteralmente verso la macchina mentre i tizi ci inseguono urlando. - Forza Giulia, Forza!- Mi sprona a correre più che posso, sotto la pioggia battente,  mentre uno proiettile per poco non mi prende la spalla. Arriviamo alla macchina. Alej la accende ma sembra non partire. - Cazzo, l'hanno manomessa- Urla agitato. - Dobbiamo guadagnare tempo e uscire da qui!- Usciamo dall'auto e continuiamo a correre, più forte che possiamo. Proviamo a seminarli ficcandoci in alcune viuzze della città, ma proprio quando pensavamo di averli seminati entriamo in un vicolo cieco, siamo in trappola. Le loro voci si fanno sempre più vicine, non abbiamo alcuna via d'uscita. - Sali sulle mie spalle e sali su questo muro!- Alej si prepara a farmi passare dall'altra parte. - E tu?- gli chiedo affannata, stanca. - Non preoccuparti- Esclama prendendomi il viso. La pioggia si fa sempre più intensa, come la paura, le voci e i passi di chi ci sta seguendo. - Non ci penso neppure! piuttosto sali tu sulle mie spalle, non meriti di morire per colpa mia.- Piango, vedo tutta la mia vita passarmi davanti agli occhi e penso che non dovrebbe finire in questo modo. - Io farei tutto per te- Esclama Alej ad un palmo dalla mia bocca, si avvicina sempre più, finchè le nostre bocche non si toccano definitivamente. Mi bacia, non so perchè, ma ne avevo bisogno. Tremo per ciò che tra poco ci aspetterà, ma guardandolo negli occhi la paura passa, mi perdo nel suo abbraccio. - Arriveranno- mi sussurra all'orecchio. - Ci salveranno.- Sento i loro passi avvicinarsi sempre più, stavolta manca davvero poco. Sono dietro l'angolo. Ci accovacciamo abbracciati, lui avanti a me, pronto a proteggermi a costo di morire. Eccoli che svoltano l'angolo, urlano, ridono, ma io ormai sono pronta a ciò che sta per succedere. Chiudo gli occhi sperando di soffrire meno. Improvvisamente diversi colpi di pistola esplodono, ma non su di noi. Alej si alza in piedi mentre io ho ancora gli occhi chiusi. Mi prende in braccio. - Siamo salvi Giulia, siamo salvi- Tira su un sospiro di sollievo mentre mi accarezza, cerca di far rallentare il mio cuore che batte all'impazzata.
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Avrei dovuto  pubblicare domani, ma oggi ho superato un'esame super difficile e per la contentezza ho deciso di farlo ora ! Ahahhaha spero vi piaccia
Benni

Gravita Con MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora