Gravita Con Me

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Sono ferma al centro della stanza con in mano quella fotografia. Non ricordo di averla vista quando ho sfogliato le foto giorni fa. Forse era rimasta incastrata  nella busta per errore. Prendo il cellulare, cerco la chat che avevo con la mia famiglia, apro la galleria per controllare tutte le foto che mi hanno inviato, e dopo vari minuti di ricerca la trovo. Marco mi aveva inviato una foto  di questo posto proprio il giorno della loro scomparsa. In mente mi balena un'idea folle. Devo andare lì, sento che devo andarci. Nel frattempo bussano alla porta. - Abbiamo portato da mangiare!- Urla Alej al di là della flebile porta di legno. La apro velocemente, li invito ad entrare. Prima di chiudere la porta mi affaccio nel corridoio, voglio che nessuno senta cosa sto per dire. I due mi guardano preoccupati, si siedono intorno al tavolo e in silenzio aspettano che io dica qualcosa. - Ho trovato questa.-  Mostro loro la fotografia. Parlo a bassa voce, ho il terrore che qualcuno possa sentirci. - Questo è l'ultima foto che ho ricevuto da loro, il giorno della scomparsa, credo che questo posto centri qualcosa. - In un baleno Alej si alza in piedi e mi si avvicina. - Non è lontano da qui, in auto ci potremmo mettere 20 minuti. - Prendo un empanadas, la felpa e mi dirigo alla porta, ma Sergio mi ferma.- Non possiamo andare adesso.-  Sbuffo. - Cosa c'è ora che non va?- Domando infuriata. - Ogni nostra mossa dev'essere cordinata dalla polizia, devo avvisarla.- Risponde serio, fermo. - Deve darci il permesso vuoi dire.-  Sono inferocita, sento davvero che andare lì possa servire e non m'importa nulla del resto. - Sergio, ogni secondo, minuto che passa siamo sempre più lontani dalla verità e più vicini a questa dannata udienza! io non mi arrendo, Tempo fa mi dicesti che avremmo fatto di tutto, cosa è cambiato adesso?- Lo guardo negli occhi. Lo imploro.-  -  Fammi provare- Dico infine. Ci pensa, l'aria in questa stanza è diventata pesante. - Andate voi.- Dice infine. Io e Alej ci guardiamo increduli. - Va bene, allora mi avvio in auto, Giulia ti aspetto lì.- Mi accarezza il viso ed esce lasciandoci soli. - Cos'hai in mente sergio?- - Non mi lasceresti mai sola con lui - Lui sorride, lo conosco troppo bene ormai. Si siede e sospirando accende il laptop.- Hai ragione, ma ho fatto le dovute ricerche su di lui, le sue sono mani sicure, tralasciando poi il fatto che è palesemente cotto di te.- Arrossisco alle sue parole, gli do una pacca su una spalla per quello che ha detto, ma so che ha ragione. Alej è un ragazzo molto simpatico, speciale, la sua presenza mi fa bene ma tutto qui, nel cuore in questo momento c'è qualcun altro anche se probabilmente io non sono più nel suo. - Devo avvisare ugualmente la polizia per questo rimarrò qui. Voglio che tu mi scriva quando sarete lì, e ogni 10 minuti esatti. Se non scriverete più avvertirò la polizia locale. - Con le parole di Sergio torno alla realtà. - Credi che serva davvero tutto questo?- Chiedo preoccupata. - Giulia non è un gioco, qui non c'è in ballo solo la verità sulla morte della tua famiglia, ma ci sono le nostre vite in ballo, dobbiamo stare attenti e calcolare ogni eventualità. - Si ferma qualche secondo per poi continuare il suo discorso.- Se fin ora nessuno si è fatto vivo è un bene ma anche un male. Non pensare che stia andando tutto bene solo perchè non vedi nulla di strano intorno a te. - Rifletto a ciò che mi ha detto, ha ragione. - Adesso però vai, non far aspettare il tuo ragazzo, non è carino.- Stavolta la pacca sulla spalla lascia spazio ad un'occhiata gelida che sfocia in una risata di gusto.  Mentre esco mi ricorda nuovamente di farmi sentire ogni 10 minuti, lo tranquillizzo ed esco.
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Siamo arrivate quasi a destinazione, manca poco alla fine della storia. Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno perso anche un minuto del loro prezioso tempo per leggerla, grazie mille.
-2 cap
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Benni