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Sotto lo sguardo contrariato di mi dirigo nuovamente dov'ero prima che il ragazzo aprisse la porta. Provo a chiedergli nel mio inglese maccheronico chi pensa che io sia, e lui mi risponde chiaramente senza giri di parole- L'ultima dei Deloi, i reporter.- Sentendo le sue parole sbianco, e sono convinta che la reazione di Sergio sia stata pressoché identica alla mia Perché improvvisamente arriva dietro di me spingendomi in casa. - Perché sai chi è lei, chi sei? - Sergio prende per il colletto il giovane ragazzo che mantiene la calma, come se non stesse accadendo nulla. - Prima di comprarla mi sono documentato su chi ci vivesse prima. - Con naturalezza scosta le mani di Sergio dal suo colletto e aggiustandolo continua a parlare. - Su internet ho letto un'articolo dice c'era una foto con tutta la famiglia, e così quando una ragazza mi si é fiondata davanti alla porta e ha fissato per dieci minuti il numero civico mi sono insospettito, l'ho guardata meglio e l'ho riconosciuta.- Il suo tono è ancora calmo, quasi disinteressato. Prende il cellulare dalla tasca, e dopo pochi secondi ci mostra l'articolo e la foto, sono io. Sergio ancora non è sicuro, lo leggo nei suoi occhi, ma io invece non ho timore. - Dato che siete entrati- Il ragazzo si incammina lungo il corridoio stretto e buio della casa. - Vi offro qualcosa?- Sarcastico ci invita in cucina, una bella stanza ampia con una finestra molto grande che dá sul resto della cittá.
Ci sediamo in cucina, l'aria sembra essere meno pesante di prima. Il ragazzo finalmente si presenta, si chiama Alejandro.
- Tu sai qualcosa riguardo l'assassinio della mia famiglia Alejandro?-  Chiedo e improvvisamente l'aria ritorna pesante.
- Alej, chiamami solo Alej. - Risponde inizialmente, prendendo fiato.- So quello che sanno tutti, che quelli arrestati avranno a breve un processo, ma probabilmente non verranno accusati, non ci sono prove sufficenti.-
Il mio sguardo cambia nettamente, sento il sangue pomparmi nelle vene. -Cos'è questa storia?- Grido contro Sergio alzandomi. - Sei stato capace di tenermi nascosto una cosa del genere?-  le mie grida si fanno sempre più forti, sempre più disperate. - Ma cosa cazzo ti passa per la testa?- continuo, mentre lui in silenzio fissa il pavimento. Non tenta neppure di spiegarsi, sa che sarebbe inutile.
Alej pur non conoscendo bene l'italiano intuisce che io non sappia nulla di questa storia, e così, mentre Sergio continua a tentare di diventare invisibile ai miei occhi, lui mi racconta. Racconta di queste due persone che gestivano un giro di prostituzione in una zona di Caracas che i miei avevano fotografato, in qualche modo avevano  documentato il fenomeno. Racconta di come siano state arrestate, di come abbiano precedenti, eppurr manchi la prova madre. - Tra un mese ci sarà l'udienza, conosco il giudice che la terrá, é una persona onesta ma senza la sicurezza totale della colpevolezza non li arresterá mai. - Sprofondo nello sconforto più totale, non so cosa dire, né cosa pensare. Alej si alza dalla sedia e dicendomi di aspettare un secondo qui esce dalla cucina. Il silenzio regna qui, Sergio continua a non parlare, e in realtà nemmeno io ne ho voglia.
-Eccomi, volevo darti questo.- Attraversa il corridoio, mi si avvicina porgendomi una busta da lettere. La prendo, é pesante, per essere una busta da lettere, lo guardo attendendo spiegazioni. - L'ho trovata pochi giorni fa. Abito qui da meno di un mese e non ho ancora sistemato tutte le stanze, nella stanza degli ospiti, sotto il materasso ho trovato questa. Avevo intenzione di visionarla e poi portarla alla polizia ma volevo prendermi del tempo per analizzarle, per capire se possono essere d'aiuto per le indagini. - Le sue parole sono chiare, sono fotografie. Svuoto la busta sul tavolo e inizio a sfogliarle. Sono alcune foto che hanno sviluppato qui con la macchinetta fotografica analogica, foto inedite mai viste. In queste foto ci sono tutti i colori, tutte le sfumature del venezuela. Le mie lacrime si trasformano in lacrime di gioia, non penso più a cosa abbia fatto Sergio e la polizia. Ora nella mia testa c'é solo una cosa, una voglia irrefrenabile di verità .
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Lo so,mi sono palesata con il capitolo 15 minuti in ritardo, adesso é lunedì! Il racconto si fa sempre più fitto, le vicende sempre più complicate e io sono perfezionista, se il capitolo non mi piace non riesco a pubblicarlo, e quindi in questo modo va in scena il mio ritardo😂 Comunque prometto di non farlo più 😂😗💖
Ancora mille grazie per l'affetto che sto ricevendo💛
Benni

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